Fine spiegato semplice.
La settimana che si chiude ha visto la disfatta dell’esercito ucraino a Avdeevka, città strategica sia dal punto di vista militare che simbolico. Un colpo durissimo per la Nato. Ma l’attenzione dei media è tutta concentrata sulla strana e improvvisa morte di Navalny- Chi era davvero l’oppositore tanto amato dall’occidente e perché era in carcere? Poi il medio oriente, con Biden che arma Israele mentre finge di chiedere un cessate il fuoco. Infine le lettere avvelenate mandate nei palazzi delle istituzioni a Bruxelles, cosa c’è dietro?
Trascrizione del video
Ciao a tutti amici, ben ritrovati in questo nuovo appuntamento con l’approfondimento settimanale del nostro canale. Si è chiusa una settimana che ha segnato una vittoria importantissima per i russi, sia dal punto di vista militare e strategico che dal punto di vista simbolico, perché a Vepka, la città roccaforte, importantissima per le difese ucraine, è improvvisamente caduta. Poi la morte, in circostanze molto misteriose per un malolimprovviso di Navalny, l’oppositore di Putin, eroe dell’Occidente, e cercheremo di capire chi era veramente e perché si trovava in carcere in Russia. Ancora la guerra in Israele con l’ambiguità e l’ipocrisia dell’amministrazione Biden che ha deciso di inviare armi devastanti allo Stato ebraico, nonostante apparentemente dichiari di volere la tregua e la pace. Infine un preoccupante attacco con delle lettere contenenti un materiale tossico è avvenuto a Bruxelles e non sono ancora chiari i contorni, si possono fare soltanto ipotesi. Iniziamo subito, io sono Arnaldo Vitangeli e questa è Sette più uno. Avderka è caduta, era una città importantissima sin dal lontano 2014, perché da dieci anni è il luogo attraverso cui passano i rifornimenti e i contingenti militari e attraverso cui già nel 2014 era iniziato, era la base per gli attacchi alle popolazioni russe o russofone che dir si voglia del Donbass ed era una città di estrema importanza dal punto di vista militare e dal punto di vista simbolico. Improvvisamente negli ultimi giorni i medi hanno riportato che la situazione stava precipitando e poi all’improvviso hanno comunicato che i russi ormai avevano preso la città e che le forze ucraine si erano spostate più a occidente, con una verve degna del comico che è, Zelensky ha affermato che non si sono ritirati, ma le truppe ucraine si sono avvicinate all’Europa, ma in realtà si tratta di una disfatta per diversi motivi, uno di questi è che la caduta di questa città così importante che consentirà a questo punto un’avanzata molto più veloce, nel caso Putin lo volesse, delle truppe russe in territorio ucraino, avviene a una settimana dalla sostituzione del popolarissimo capo dell’esercito Zaluzny, che è stato sostituito da Zelensky, che probabilmente essendo in una fase molto calante e non volendo concedere elezioni, si sentiva minacciato dalla popolarità di questo generale, popolarità abbastanza inspiegabile visto che ha inanellato una serie di sconfitte, ma in ogni caso era molto popolare e quindi Zelensky probabilmente intimorito dall’idea di essere sostituito con un uomo che anche dal punto di vista della strategia militare era molto più competente di lui che invece è un comico e quindi lo ha fatto fuori e lo ha sostituito con Sirsky, che invece è molto meno popolare, appena una settimana dopo una città strategica è caduta, quindi le vittorie sono duplici, una è chiarissima e quella di Vladimir Putin, ma l’altro vincitore in questo caso è Zaluzny, perché la possibilità che a furor di popolo Zelensky venga sostituito con lui, secondo me non è tanto peregrina, anche perché gli stessi occidentali sono stufimarci di Zelensky e preferirebbero qualcuno di più razionale e di più prevenibile. Fatto sta che c’è un ulteriore elemento che riguarda non soltanto gli aspetti militari, ma la determinazione degli Ucraini, perché contrariamente alla narrazione che ci dice che gli Ucraini sono eroici nel combattere contro l’invasore russo, la verità è che gli Ucraini avevano votato Zelensky per la pace e per l’accordo con la Russia, ma non appena arrivato al potere lui è passato su posizioni ultraguerrafondaie, ma di fatto gli Ucraini stanno cercando di evitare l’arruolamento in ogni modo, non soltanto scappando all’estero, ma anche disertando, nascondendosi, questa settimana c’è stato il record assoluto di arresti di giovani Ucraini, giovani o meno giovani, perché ormai arruolano anche i gatti e i cani domestici, ma c’è stato il record di arresti di disertori, cioè di persone che scappavano perché non volevano andare al fronte, sapendo la fine che li attende. In questa luce la ritirata di cui vi abbiamo parlato potrebbe essere anche motivata dal fatto che non era possibile dal punto di vista così politico, creare un altro tritacarne in stile Bakhmut per guadagnare un po’ di tempo sacrificando la vita di così tanti giovani Ucraini o meno giovani, uomini e donne, perché questo avrebbe portato a una qualche forma di insurrezione, quindi prudentemente hanno deciso di non applicare questa volta il tritacarne, tanto più che i russi stanno conducendo una sorta di guerra psicologica, cioè come spiega il soldato del video che stiamo vedendo, l’esercito russo manda messaggi ai combattenti ucraini dicendo che vi stanno sfruttando, questa guerra è contro di voi, possiamo mettere fine immediatamente al conflitto anziché morire, basta che passiate dalla parte dei russi che ci comunicate la resa e noi vi accogliamo e vi proteggiamo. Naturalmente la punizione per chi diserte e passa dal lato russo sotto la protezione russa è la morte, ma pare che siano sempre più numerosi i soldati che si consegnano armi e bagaglia ai russi sapendo che la resistenza è inutile, avendo compreso oltretutto che tutto questo non solo non è a vantaggio dell’Ucraina, ma che l’Ucraina è una pedina sacrificabile per gli Stati Uniti per mantenere la loro egemonia globale che ormai è sempre più un ricordo. L’altro fatto importantissimo della settimana è stata la morte di Navalny, il celebrrimo oppositore di Putin detenuto in Russia. La morte dal mio punto di vista è estremamente sospetta, non tanto e non solo per la modalità un valore improvviso, quanto per la tempistica, perché dopo l’intervista che Tucker Carlson aveva fatto a Vladimir Putin e che una marea di americani e di occidentali ha visto, l’immagine di Putin era molto migliorata e insieme alle vittorie sul campo tutto questo faceva trapelare una voglia dell’opinione pubblica occidentale di finirla con una guerra che tanto si sa essere persa e di non spendere una marea di soldi e non vedere le proprie condizioni economiche crollare per sostenere un paese lontano, una guerra della quale non si comprendono bene neanche le ragioni. Provvidenzialmente è arrivata la morte improvvisa di questo oppositore e tutti i giornali occidentali non parlano di altro, lo descrivono come un eroe, deplorano la ferocia indescrivibile di Putin che ha avuto l’ardire di metterlo in carcere dove oltretutto è morto. Nessuno dice che è stato ucciso dai russi, anche perché ovviamente non ce n’era nessun motivo, era l’ultima cosa di cui Putin aveva bisogno e prendetelo come un puro sospetto, non ho nessun straccio di elemento per sostenere quello che dico, è soltanto un pensare male che è peccato ma che in genere ci si azzecca, visto che la sua morte conviene così tanto all’Occidente, l’idea che qualcuno sia qualche manina di qualche servizio abbia provvidenzialmente posto fine alla vita di questo oppositore tutto sommato non mi sembrerebbe affatto strano, ma siamo sul piano delle ipotesi. Quello che è certo invece è l’ipocrisia assoluta dell’Occidente, perché se la morte di questo oppositore in Russia ha suscitato uno sdegno e un’attenzione mediatica spasmodica, in altri casi invece questo non avviene. Possiamo pensare a Julian Assange che sta marcendo in carcere per aver divulgato delle informazioni, per aver raccontato una verità che non è piaciuta per nulla al potere profondo degli Stati Uniti, ma rimanendo invece in zona dell’Est, in Ucraina è morto in carcere a seguito delle torture, un giornalista americano peraltro, che era stato arrestato perché accusato di raccontare la guerra da una prospettiva filorussa. Anche in quel caso niente titoloni, niente articoli sui giornali, nessuna richiesta all’ONU, nulla di nulla, e questo dimostra, se ce ne fosse ancora bisogno, il vergognoso doppio standard dell’Occidente. Ma chi era veramente quest’uomo? Perché era in carcere? Anche qui l’Occidente e i media occidentali, ormai veramente imbarazzanti nel loro servilismo propagandistico di guerra, lo descrivono come una sorta di eroe della libertà, come una specie di incrocio tra Madre Teresa di Calcutta e Nelson Mandela, un eroe della democrazia, della libertà. In realtà lui nasce come esponente dell’estrema destra, una destra filonazista, razzista, xenofoba, violenta, eccetera. Questo ovviamente viene nascosto, addirittura è stato sbianchettato da tutta una serie di siti informativi in cui c’era la sua biografia. Anche la stessa Amnesty International ha dovuto cancellare la dicitura prigioniero per la libertà di espressione o qualcosa del genere, perché appunto il personaggio in questione aveva assunto posizioni assolutamente violente, razziste e filonaziste. Successivamente però viene folgorato sulla via di Damasco e diventa un liberale filo occidentale, pro LGBT, tutto l’armamentario sorosiano da rivoluzione colorata. In effetti il motivo per cui è stato arrestato è l’accusa di aver tramato per un colpo di Stato, una rivoluzione colorata, simile a quella che c’è stata in Ucraina o in altri paesi, per destabilizzare la Russia. In un video il suo braccio destro è stato ripreso mentre parlava con un membro dell’MI6, del servizio segreto inglese. Ricordiamo che la Gran Bretagna è ancora più ostile rispetto agli Stati Uniti nei confronti della Russia e chiedeva agli inglesi tra i 10 e i 20 milioni di dollari all’anno per organizzare la rivoluzione colorata filo occidentale. Si tratta di un reato gravissimo perché è un attentato alla sicurezza dello Stato in collaborazione con una potenza ostile, quindi non di un giornalista che ha raccontato verità scomode, ma di qualcuno che se queste accuse sono vere, e sicuramente il video è reale, non è mai stato contestato, era qualcuno che tramava contro lo Stato a vantaggio di potenze ostili. Oltretutto le condizioni in cui si trovava non erano diverse da quelle degli altri detenuti in Russia e verosimilmente molto migliori rispetto ai detenuti di buona parte del mondo e la sua morte non è a quanto pari in nessun modo legata a ragioni di salute prevenibili, a malattie per verso le quali magari non era stata curata, si tratta dell’ennesimo valore improvviso e qui sulle cause ci si può sbizzarrire. Io ho ventilato un’ipotesi, ma ce ne sono tante altre. Fatto sta che questa morte viene utilizzata non solo per riportare la demonizzazione su Putin, che appunto a seguito dell’intervista di Carson piaceva troppo agli occidentali, ma anche per rafforzare la guerra dal punto di vista economico, dal punto di vista commerciale, dal punto di vista militare contro la Russia, perché appunto come ci raccontano gli ipocriti occidentali, in Russia c’è un uomo perfido come Putin che fa morire gli oppositori in carcere, non come noi occidentali che invece queste cose non le facciamo. E a proposito di ipocrisia occidentale, passiamo a quello che succede nel Vicino Oriente, in Israele. Biden e i vassalli occidentali a parole dicono che sono preoccupati per la carneficina a Gaza, che vogliono evitare che ci sia un genocidio, che non si possono espellere tutti i palestinesi dalla striscia, che i morti civili sono tantissimi, invitano Israele alla prudenza a fermarsi, ma sono chiacchiere perché nella realtà invece non pongono nessun tipo di problema a Israele, nessun tipo di limite, ma anzi la sostengono attivamente. Biden infatti ha approvato l’invio, ma non Biden che probabilmente è convinto che in Israele ci sia Re Davide adesso, ma l’amministrazione Biden ha approvato l’invio a Israele, ovviamente gratis et amore dei, di una enorme quantità di bombe, missili e di altre armi di distruzione di massa, proprio dopo che il New York Times ha affermato che secondo sue fonti certe dietro le esplosioni, dietro l’attentato ai gasdotti iraniani ci fosse proprio Israele. Ora, al di là del fatto che questo è un atto di terrorismo internazionale, che quindi non capisco come mai di fronte a uno Stato che attacca le infrastrutture di un altro Stato, non avvenga quel principio che ci hanno spiegato essere sacrosanto che si sta sempre con l’aggredito, quindi in questo caso l’Iran no, non vale. Non solo, ma mentre Israele sta compiendo una carneficina senza precedenti, i paesi occidentali gli regalano armi di distruzione e contemporaneamente però raccontano questo fatto, perché? Probabilmente perché vogliono l’esplosione del Medio Oriente, cioè vogliono, armano Israele per mandarla in guerra con l’Iran, con Ezbollah, con la Siria, con l’Iraq e contestualmente affermano che gli attacchi provengono da Israele in maniera tale da spingere anche per questioni di immagine l’Iran e le potenze anti israeliane a reagire contro quelli che sono attacchi sul proprio territorio, assolutamente contrari al diritto internazionale, ma d’altronde lo stesso è avvenuto in Germania con il Nord Stream, con la differenza che in questo caso ad attaccare le infrastrutture strategiche di un paese sovrano non sono stati i suoi nemici, ma i suoi alleati e anche questo ci racconta in che mondo viviamo. Ma l’allargamento del conflitto è ormai un dato che in Occidente viene considerato positivo e inevitabile, al punto che l’economia sta avvenendo rapidamente convertita in un’economia di guerra, Stoltenberg ha detto che ci siamo resi conto con la guerra in Ucraina che la Nato e i paesi nato hanno dei seri problemi a produrre sia le munizioni, le armi etc., abbiamo un alto livello tecnologico, ma non la produzione di massa, questo perché con la globalizzazione le industrie sono state spostate nei paesi del sud del mondo per ragioni di natura economico-finanziaria e solamente le produzioni di elite sono rimaste nei paesi occidentali, ma in uno scontro, vecchia maniera come quello che è in atto in Ucraina, nel vicino Oriente, servono una produzione costante e quindi stiamo tornando velocemente a una produzione bellica e che garantisce anche ai signori della finanza e delle lobby delle armi enormi guadagni in una fase in cui l’economia occidentale post globalizzazione rischiava il crollo, invece in questa maniera sì, le piccole e medie imprese saranno devastate, ma le grandi aziende, le grandi multinazionali, specialmente quelle delle armi e della finanza che le posseggono, avranno guadagni straordinari. Passiamo all’ultima notizia, quello che è successo a Bruxelles, perché sono arrivate delle lettere contenenti un veleno che in pratica il cui effetto è paralizzare i muscoli, specialmente in presenza di stimoli luminosi o sonori, una cosa che ho letto un po’ strana, ma pare che sia così. Questo avviene a pochi giorni dalle sparatorie che ci sono state a Bruxelles, al momento ci raccontano che si tratti di gesti isolati di folli e non c’è stato nessun ferito, quindi non ci sono stati problemi dal punto di vista della salute di qualcuno, fatto sta che il gesto è molto preoccupante, ci raccontano che siano gesti isolati di folli, il dubbio è che invece si tratti di reazioni da parte di abitanti del continente europeo, originari da altre zone del sud del mondo, che mostra la punta di un iceberg, una totale contrarietà rispetto a quelle che sono le politiche guerrafondaie che l’Unione Europea sostiene nel vicino oriente e anche la spia di un divorzio profondo, di un fallimento totale di quella che ci raccontavano sarebbe stata la fantastica società multietnica e che invece è caratterizzata da un conflitto sempre più violento, sempre più insanabile e sempre più radicale. Bene, era l’ultima notizia per questa settimana, io come sempre vi ringrazio e vi ricordo che se volete contribuire alla vita del canale in descrizione trovate tutti i link e vi lascio con un’ultima notizia che questa volta riguarda noi, perché a breve questo canale cambierà nome, ma vi diremo di più nei prossimi giorni e vi diremo anche il nome definitivo che il canale prenderà. Grazie a tutti, alla settimana prossima.