Fine spiegato semplice.
Nell’Unione Europea inizia la sperimentazione sul cibo sintetico. I Paesi Bassi danno l’ok ai test sulla carne e sui frutti di mare coltivati in laboratorio. Il governo olandese, in collaborazione con i produttori di carne cellulare Meatable e Mosa Meat e con il rappresentante del settore HollandBio, ha approvato un codice di condotta che rende possibili le degustazioni in ambienti controllati.
L’accordo trovato rende i Paesi Bassi il primo Paese dell’Unione a intraprendere le degustazioni di pre-approvazione di cibi coltivati da cellule animali. Il risultato arriva prima del via libera al nuovo alimento da parte dell’Ue, ma per sicurezza le richieste delle aziende verranno valutate da un gruppo di esperti. Non è la prima iniziativa in tal senso: con il Fondo nazionale per la crescita il governo ha impegnato 60 milioni per rendere i Paesi Bassi un hub globale della nuova tecnologia.
L’ok quasi unanime dei partiti olandesi
In Italia il governo è contrario a ogni sperimentazione e all’approvazione del cibo coltivato in laboratorio. Il governo ha annunciato a inizio aprile un disegno di legge, co-proposto dai ministri Lollobrigida e Schillaci, che vieterà la produzione, commercializzazione e importazione di alimenti sintetici. In Olanda, invece, la maggior parte delle forze politiche ha votato a favore delle pre-degustazioni del cibo cellulare: hanno detto sì 14 dei 17 partiti politici votanti, tra cui VVD, BBB, CDA, D66, Christen Unie, PvdA, GroenLinks, PvdD, SP e altri.
Per il ceo di Mosa Meat, Maarten Bosch, «questo è un grande risultato per il governo olandese e un’altra prova che i Paesi Bassi sono leader globali nell’agricoltura e nell’innovazione alimentare». Per il ceo di Meatable, Krijn de Nood, «questa è un’ottima notizia perché la carne coltivata può contribuire in modo significativo a ridurre l’impatto sul clima». Secondo un’analisi del ciclo di vita indipendente veicolata dalle due società ma sottoposta a revisione paritaria, si prevede che la carne coltivata genererà fino al 93% in meno di gas serra, utilizzerà il 95% in meno di terra e il 78% in meno di acqua rispetto alla produzione industriale di carne.
Fonte: milanofinanza.it