Elena Basile – La propaganda degli 007 per la guerra mondiale

Spiegato semplice

C’è un gruppo di persone che si occupa di scoprire segreti e informazioni importanti per l’Italia, ma alcune persone pensano che non stiano facendobuon lavoro. Dicono che queste persone stanno solo ripetendo quello che altri paesi, come gli Stati Uniti, dicono loro di fare, invece di pensare con la propria testa. Alcuni credono che l’Italia dovrebbe essere più amica con paesi come lae laperché potrebbe essere meglio per noi. Dicono anche che l’Italia non dovrebbe fare quello che glivogliono tutto il tempo, specialmente se questo potrebbe portare a guai seri, come una grande guerra. Infine, dicono che l’Italia è un paese dove possiamo dire quello che pensiamo e che dovremmo fare attenzione a non perdere questa libertà.

Fine spiegato semplice.

La relazione dell’intelligence italiana al Parlamento illustrata dalla direttrice del Dis Elisabetta Belloni e dal sottosegretario Alfredo Mantovano è purtroppo un riepilogo di luoghi comuni della propagandasenza alcun approfondimento o dato di rilievo. Il ministro Antonio Tajani se ne renderà forse conto. È preoccupante che le competenze dell’intelligence siano, volutamente o meno, incapaci di una visione strategica fondata sullareale degli scacchieri internazionali nei quali si opera. Ci uniamo a Emmanuel Todd che nel suo bellissimo libro La defaite de l’Occident si domanda come sia possibile che l’intelligence occidentale abbia preso un abbaglio così? grande con la Russia, assecondando unadi sanzioni economiche e una graduale discesa inmilitare della Nato al fianco dell’Ucraina, nel presupposto che in pochi mesisarebbe caduto e gli occidentali avrebbero avuto aunpiù debole e malleabile per le loro mire espansionistiche. Bastava guardare ai dati economici per capire che dal 2000 al 2017 la Russia si era trasformata e aveva aumentato la sua forza economica e politico militare. Bastava, secondo Todd, guardare agli indici come leda alcolismo per comprendere il progresso reale della russa. Bastava essere consapevoli che la mortalità infantile in Russia è inferiore a quella statunitense o che la percentuale di ingegneri russi (proporzionalmente alla popolazione ) è superiore a quella americana, per modulare la nostra strategia verso Mosca e non prendere una simile batosta in pieno viso.

Purtroppo le relazioni dell’intelligence sono una parodia di quello chee statistiche attenti dovrebbero essere. Il duo Mantovano-Belloni attribuisce, senza naturalmente fornire alcuna prova, al distacco dallacinese la possibilità per l’Italia di proteggere i proprie strategici. Ma di fatto, con una politica poco dignitosa e incapace di seguire i veri interessie italiani, stiamo obbedendo al diktat degli Usa, basato sui loro interessi concreti. Appoggiamo la visione patologica che ha portato alla disintermediazione tra capitale e politica. La globalizzazione termina e saranno gli interessi politicia indicare se possiamo collaborare con Mosca e Pechino anche se commerci econ gli emergenti e il Sud globale sono un’opportunità dieconomico e di pace.

L’intelligence ci dice inoltre che dobbiamo difenderci dallarussa, una guerra ibrida che influenza le prossimein ben 76 Paesi. Ci sarebbe da ridere se questa propaganda di guerra non fosse foriera dei mostri che si avvicinano. I turisti della storia ci stanno portando alla terza guerra mondiale mentre noi riempiamo ignari i ristoranti e consumiamo contenti, sicuri che il nostronon possa finire grazie alle azioni scellerate di incompetenti al potere. L’intelligence ovviamente non ha posizioni autonome, ma fa copia-e-incolla dei rapporti dell’intelligence Nato e Ue. Il Parlamento europeo che vota compatto che la Russia è uno “Stato terrorista”. Josep Borrell, l’alto rappresentante Ue per gliesteri che su Gaza sembra folgorato sulla via di Damasco, ha difeso la chiusura dei canali d’informazione russi ine a chi gli chiedeva se lanon fosse contraddittoria per le democrazie liberali non ha risposto nulla. L’Europa è ormai in preda al maccartismo. Bolla unilateralmente la disinformazione russa senza accorgersi che l’Ucraina, glie la Nato sono altrettante fonti di propaganda. Stiamo gradualmente abbandonando la democrazia liberale. I propositi terrificanti dell’intelligence di punire gli agenti di disinformazione e l’indecente passività della premier di fronte ache parla di “troppi filoputiniani in Italia” ci fanno temere tempi cupi.

Caro Zelensky, l’Italia non è in guerra. La Costituzione ci protegge. Siamo una democrazia. In Ucraina lei ha abolito l’opposizione e manda ini dissenzienti, come in Russia. A Roma possiamo ancora esprimere il nostro pensiero e giudicare liberamente le relazioni internazionali. Secondo molti in Italia, lei ha svenduto il suo Paese agli interessi angloamericani. Dovrebbe invece pensare al suo popolo, scegliere la mediazione, la neutralità, le riforme democratiche e avvicinarsi all’Europa senza confliggere con gli interessi del suo grande vicino. Sfugga all’abbraccio mortale di BlackRock che ha il volto die delle altre marionette che portano il suo Paese e l’Europa alla distruzione.

Dopo le fughe in avanti di Macron, che ha rivelato come il tabù no boots on the ground (niente stivali, cioè truppe sul terreno) stia venendo meno, è chiaro che se continueremo a votare per queste classi dirigenti andremo inesorabilmente verso la terza guerra mondiale. Dobbiamo scegliere: o noi e la certezza di sopravvivenza del genere umano, oppure loro e il rischio nucleare.

Fonte: lantidiplomatico.it

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