Fine spiegato semplice.
Dopo l’annuncio in pompa magna della Meloni sul rimpatrio di Chico Forti si addensano dubbi e perplessità.
Il ruolo simbolico di Chico ha sempre assunto i tratti di una medaglia da appuntarsi al petto della politica. Il precedente Luigi di Maio nel 2020 e l’annuncio della Meloni adesso hanno in comune l’aspetto di dichiarazioni ad orologeria nel momento di gradimento minimo nei confronti del governo.
dalla imbarazzante richiesta di cessate il fuoco di pochi giorni fa dimenticandosi di essersi astenuti alla risoluzione Onu, la sconfitta in Sardegna, gli attriti col colle per i fatti di Pisa, gli accordi decennali con Kiev, Chico Forti sembra essere un biscottino dato in pasto all’opinione pubblica per riportare consenso nel disastro delle ultime settimane.
Una vita usata come merce di scambio, per il silenzio su 30.000 vittime palestinesi, per il silenzio sulle vittime ucraine e russe, per il silenzio sulle richieste sempre più pressanti di guerra, che si diluiscono in una foto, quella del bacio in fronte di Biden alla Meloni che ci racconta molto di come questo sia un premio servitù.
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Trascrizione del video
ANNUNCIAZIONE! ANNUNCIAZIONE! ANNUNCIAZIONE! ANNUNCIAZIONE! Chico Forti tornerà in Italia e forse era pure ora, eh? Una notizia data direttamente da Washington dove la Meloni era in viaggio istituzionale per fare il punto del G7 il punto su questione medio orientale sulla questione ucraina sulla questione migranti tutti i punti che stanno andando a favola, insomma e così, debotto, senza senso alle ore 18 e 30 circa la Meloni pubblica sui suoi profili social il grande annuncio sono felice di annunciare che dopo 24 anni di detenzione negli Stati Uniti è appena stata firmata l’autorizzazione al trasferimento in Italia di Chico Forti un risultato frutto dell’impegno diplomatico di questo governo, della collaborazione con il governo dello Stato della Florida e con il governo federale degli Stati Uniti che ringrazio ha detto la Meloni con una bellissima mossa padronale la Contessa Sir Belloni Mazzanti non è un’altra cosa che un governatore riesce a portare a casa un risultato alla tag life perché Chico Forti a portarlo a casa ci hanno provato tutti senza riuscirci mai Enrico Forti, detto Chico il campione di Windsurf produttore televisivo trasferitosi negli anni 90 negli Stati Uniti venne condannato all’ergastolo dal Tribunale della Florida per l’omicidio di Dale Pike No, non entriamo nei dettagli anche perché, come accade sempre la figura si divide tra due opposte diverse campane c’è chi lo vuole colpevole e chi lo vede vittima di un errore giudiziario a dire la verità di una vera e propria macchinazione ai suoi danni per consegnare un colpevole mediatico io mi limiterò a dire soltanto una cosa e cioè che sono tra quelli che ha reputato giusto l’impegno per riportarlo in Italia se non altro perché dopo 24 anni di detenzione cazzarola, almeno quello detto questo, innocente o colpevole che sia potete interpretarlo come vi pare e anzi, trovo abbastanza curioso che ci sia chi vuole imboccarvi la sua innocenza o la sua colpevolezza senza saperne una mazza quindi, messo da parte quello che ognuno di noi può pensare su Chicoforti resta indubbia soltanto una cosa che nel corso degli anni è diventato un simbolo un simbolo soprattutto per la politica anzi, diciamo di più il suo malgrado una specie di medaglia che tutti hanno cercato di appuntarsi sul petto i partiti, i leader tutta la compagnia cantanti sono anni che sulla pelle di questo Cristo ci fanno i balletti politici governi contro opposizioni destra contro sinistra giornalisti contro politica sempre il solito carrozzone perché giustamente siamo in Italia figurate se non riusciamo a trasformare tutto in un carrozzone no? Insomma, Chicoforti è un traguardo molto conteso e sembra che come tutte le volte l’interesse alla vita dei singoli sia completamente secondario molto più importante sfruttare le persone per fare le mosse strategico-politiche, per far battere le maglie all’elettorato sono quelle vite che servono da croissant il croissant che la regina butta al popolo e a me sta cosa mi fa proprio girare le palle perché sì, tutto bello, siamo tutti contenti per carità e adesso ci sarà sicuramente chi dirà era meglio che rimaneva lì? ci sarà chi sarà pronto a fare il solito populismo del non importa come importa il risultato rosicate e rosiconi come molte d’estate pegnente de parte hanno già cominciato a titolare ma ahimè il come importa e come, giochino di parole perché un po’ da sempre si ha la percezione che Chicoforti sia lo strumento utilizzato dalla politica per placare gli animi quando il popolo è un po’ incazzato con un fumo negli occhi per sviare l’attenzione da tutta una serie di fallimenti politici, fantoccio da mettere davanti agli occhi di un elettorato nel momento di gradimento minimo e diciamo che mi disturberebbe un po’ scoprire che è così anche questa volta, io spero di no eh ma sospetto fortemente di sì in pochi infatti si ricorderanno che l’annuncio del rientro in patria di Chicoforti era già stato dato un po’ di anni fa, ah e p.s. rientro in patria eh, non liberazione lo dico perché mi pare che non sia proprio chiarissima sta cosa infatti non è stata messa in discussione la sentenza, si è puntato al rimpatrio e lo dico perché sotto la pagina Instagram della Meloni, tra i vari commenti indiani, che prima o poi qualcuno ma dovrà spiegare sta cosa c’è pure gente che dice, oh che bello potrà tornare a passeggiare nella sua città, e sembra che non ci sia proprio tutta l’intenzione a fare chiarezza su questo misunderstanding perché se guardano tutti bene dallo specificare che Forti non torna da uomo libero, ma torna da uomo che finisce di scontare una condanna a meno che Mattarella non decida per la grazia, cosa che sarebbe anche una bella mossa per pragare gli attriti che di recente il colle e il governo hanno avuto, dicevo comunque che quest’annuncio era già stato fatto anni fa, e tutto questo nella persona di egli, Gigino Di Maio, eravamo nel dicembre 2020 e Gigino Di Maio esattamente con la stessa bilissima mossa padronale della Meloni aveva già annunciato che il rientro era imminente, lo aveva annunciato trionfalmente sui social, le testate lo avevano riportato, si erano congratulati con lui tutti da Fico, Conte, Assalbini e anche la Meloni stessa che lo aveva definito un grande risultato con tanto di ringraziamenti se non il Natale, l’anno nuovo, che ce l’ho riporti e penso che se lo meriterebbe all’epoca dei fatti, dicembre 2020, Gigino Di Maio copriva la carica di ministro degli affari esteri, e diciamo che quello non era proprio un periodo felice e radioso, a dicembre 2020 infatti la politica italiana si trovava a dover dare alle persone la brutta abbastonata del primo Natale in lockdown, non so se vi ricordate benissimo quel periodo di PCM che uscivano un giorno per un altro, zone verdi, gialle rosse, Arcelone nonno non ce lo potevi portare, e diciamo che la gente cominciava a reagire non proprio con il sorriso, ecco il gradimento nei confronti del governo dell’epoca, vacillava e come se vacillava e allora Gigino Di Maio che coniglio aveva tirato fuori dal cilindro? proprio Chicoforti vedete perché ricorda un po’ Aircross 1 della regina, della serie Maestà, il popolo ha fame e voi dategli Chicoforti da quel dicembre 2020 sono passati 4 anni, e ancora lo stiamo aspettando, pure lì c’erano state le telefonate alla famiglia, a lui tutti gli affetti di Chico col fiato sospeso per una promessa mai mantenuta, in 4 anni i lockdown se ne sono annati sono cambiati i governi, è cambiata la politica internazionale ne è passata de acqua sotto i ponti ne sono saltati de Nord Stream ne sono saltati de ponti in Crimea e quello sta ancora là e ora c’è di nuovo un annuncio in pompa magna, gli stessi identici metodi mediatici per farsi dire bravi che lo riportate a casa grande presidente ma ci restano un sacco de dubbi soprattutto quando la Meloni ci parla del risultato frutto del grande impegno diplomatico perché ora, se lo potevo pure bevere il bibitone, ma è il risultato dell’impegno diplomatico o dell’obbedienza serva? Perché almeno a casa mia c’è una bella differenza tra il portare a casa i risultati perché si ha la caratura internazionale degna o portarli perché si è fatto bene il compito del cicisbeo e il come si ottengono i risultati a voglia se importa d’altronde mi risulta che pure lei fosse d’accordo nel caso che ci si distribuiscano oneri e onori e che non faremo i muli da sola dell’occidente. E allora sto epico risultato beh diciamo che arriva con una tempissica un po’ troppo ad orologeria, un po’ troppo in stile Gigino Di Maio al momento di gradimento minimo arriva dopo che in Sardegna hanno preso la scudisciata, dopo gli spari sulla folla la gente in fila per gli aiuti umanitari a Gaza, dove la Meloni ha scritto quel posto al limite del ridicolo dove invocava l’impegno al cessà del fuoco. E dove io ho dovuto risponde che me sa che saranno scordati dei ricordai e che alla risoluzione ONU per il cessà del fuoco l’Italia sarà stenuta. Vabbè ma è così che succede quando te danno tanti ordini a cui devi obbedì e che poi qualcuno te lo scordi. Se deve essere scordata che il nonnino che oggi gli è d’acchi coforti è alle ultime due risoluzioni per il cessà del fuoco su Gaza ha imposto il veto sta medaglia al petto e il governo se la pinza dopo il viaggio a Kiev dove non solo hanno portato l’ottavo pacchetto di aiuti ma sono andati a giurare fedeltà alla causa ucraina per altri dieci anni senza sapere nemmeno se Kiev ce l’ha altri dieci anni arriva dopo che Zelensky ti ha detto che sta preparando la lista dei filo putiniani italiani e tu hai fatto pippa arriva dopo i cassini di Pisa quindi in un momento non proprio florido per il governo e se a questo ci aggiungiamo le dichiarazioni di Macron e della von der Leyen la truppe da inviare e i riarmamenti pesanti beh diciamo che il dubbio diventa ancora più forte insomma è abbastanza pressante la sensazione che ci sta da portappe mano al fronte e la gente sta di fidenza comincia a palesarla sempre di più. Pensare che siano bastate dodici ore per sbloccare la situazione Kikoforti beh è trattarci veramente da stupidi. Non volete farci credere che questa non sia una mossa jolly tenuta dentro al cassetto da sfoggiare nel momento più buio e allora si ma credemocè pure che lo rimpatriamo perchè siamo abilissimi mediatori e non servilissimi schiavi e allora si dai possiamo crederci che sia un traguardo raggiunto perchè siamo bravi non perchè in questi due anni abbiamo dimostrato un certo servilismo dicendo zì padrone anche quando manco ciò chiedevano e se guardo la foto di Biden che gli è dar bacetto in fronte alla Meloni e non mi viene proprio da dire ammazza vedi gorgoglio guarda quanto siamo bravi mediatori mi viene molto più da pensare anvi di questi stanno a trascinare l’Europa sull’orlo della terza guerra mondiale pensando di tenerce boni col biscottino peccato che sto biscottino sia la pelle della persona. La pelle delle persone perchè c’è quella di Kikoforti ma anche la nostra mi trovo abbastanza insopportabile che sti scambi sti piaceri, sti sostegni vengano fatti utilizzando come merce di scambio la vita della gente mi trovo insopportabile che la pelle compri altra pelle e non vorrei che la vita di Kikoforti sia stata scambiata per il silenzio sulla vita di 30.000 palestinesi scambiata per il silenzio su centinaia di migliaia di morti sia ucraini che russi scambiata che sto promettendo in cambio imminenti invii di truppe insomma uno scambio tra vite la vita di uno per la vita di molti sarebbe insopportabile scoprire che questo sia il risultato di scambi politici sulla vita delle persone e sarebbe anche importante che la gente anziché battere le mani come allo stadio se le facesse queste domande perché se sto risultato si perde dentro questa foto beh forse due domande dovremmo davvero farcele