Javier Milei gioca con l’Apocalisse

Spiegato semplice

Il presidente dell’Argentina, un uomo di nome Javier Milei, ha detto che è d’accordo con l’idea di costruirenuovo tempio molto importante a Gerusalemme, una città che è speciale per molte persone di religioni diverse. Questo tempio è chiamato il Terzo Tempio e alcune persone credono che la sua costruzione sia collegata all’arrivo di un leader molto atteso nellaebraica. Ma c’è un problema: per costruire questo tempio, bisognerebbe distruggere un luogo molto sacro per un’altra religione, l’Islam, e questo potrebbe causare molti problemi e conflitti.

Il presidente Milei ha anche parlato di queste idee durante la sua prima visita ufficiale in un altro paese, Israele, e sembra che sia molto interessato alla religione ebraica. Ha anche criticato alcune cose che succedono nel suo paese, l’Argentina, mentre era lontano. Alcune persone pensano che lui parli di queste idee religiose per distogliere l’attenzione dai problemi veri che ci sono in Argentina.

Inoltre, ci sono persone a Gerusalemme che stanno lavorando in silenzio per prepararsi a costruire questo tempio, e alcune cose importanti per il tempio sono già state fatte. Ma tutto questo potrebbe rendere più difficile trovare latra due gruppi di persone, gli ebrei e i musulmani, che vivono lì.

Fine spiegato semplice.

Il presidente argentino appoggia fermamente la costruzione del Terzo Tempio di Gerusalemme

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Javier Milei gioca con l’Apocalisse
Durata: 7min e 27sec

Al giorno d’oggi le nazioni sono spesso governate da individui di scarsa rilevanza, motivati unicamente dall’idea di potere. Queste persone sembrano trarre piacere dal mettere a repentaglio la vita delle persone, spesso giustificando le loro azioni con motivazioni religiose. Javier Milei si è rivelato essere uno di questi individui. Infatti mentre la comunità internazionale cerca di porre fine allaingiustificabile dicontro il popolo palestinese, il presidente argentino Milei ha pensato bene di sostenere la ricostruzione del Terzoe di trasferire l’ambasciata argentina, da Tel Aviv a Gerusalemme, durante la sua prima uscita ufficiale come presidente dell’Argentina, avvenuta lo scorso 6 Febbraio 2024.

Durante la visita al muro del pianto ha citato una profezia che collega la ricostruzione di quel luogo sacro con l’avvento del Messia ebraico. Il distratto neo presidente dell’Argentina, pare però si sia dimenticato un piccolo dettaglio: per ricostruire il Terzo Tempio come era in origine, si dovrebbe demolire completamente la Moschea di Al Aqsa, un luogo sacro venerato dai musulmani di tutto il mondo da oltre un millennio.

Fondamentalmente ha ammiccato all’apocalisse futura.

Come si sa i simboli a Gerusalemme sono più rilevanti rispetto a quelli di qualsiasi altra parte del mondo e, il presidente Milei, deve aver considerato che fosse il momento propizio per anticipare le opinioni di numerosi leader politici, tra cui l’establishment israeliano sionista e la sua rete globalista, i neo-democratici e i neo-conservatori statunitensi (compresi i pro-Trump) oltre alle élite occidentali riunite a Davos. In pratica: è un metodo estremamente semplice per giustificare lein nome dei princìpi geopolitici più comuni: controllo militare, sociale, economico e finanziario su Heartland e Rimland attraverso le linee di faglia dei due continenti. In poche parole, l’Occidente vuole ancora una volta dominare l’intero Medio Oriente, dando alla sua aspirazione geostrategica diun senso di sacralità. E Milei non è immune a questa tendenza.

Oltre ad una breve partecipazione al forum economico diin Svizzera, la visita del presidente argentino in Israele è il suo primo viaggio ufficiale all’estero. Non è una sorpresa che l’eccentrico presidente argentino abbia scelto Israele come prima uscita ufficia sia affascinato dall’ebraismo. Milei ha dedicato tempo allo studio della Torah e ha espresso più volte il desiderio di convertirsi all’ebraismo, nonostante sia cresciuto in unacattolica.

Milei è apparso di fronte alle telecamere con i capelli tirati indietro e le mani appoggiate al Muro Occidentale di Gerusalemme, indossando una kippàh nera. Da quel luogo controverso, ha quindi proclamato il suoalla ricostruzione del Terzo Tempio. Anche il suo rabbino personale, Axel Wahnish, pare sia in nomina come futuro ambasciatore in Israele. Milei inoltre non nasconde di essere un seguace del movimento ebraico Chabad-Lubavitch e nutre una profonda venerazione per Menachem Mendel Schneerson, il filosofo e religioso ucraino che fu il settimo, ed ultimo, Rebbe (o Maestro) di quel movimento religioso cabalista. Il legame tra l’Argentina e il sionismo è ancor più profondo di quanto si possa immaginare. Theodor Herzl, il fondatore del sionismo, nutriva la convinzione che l’Argentina potesse fungere da patria per loebraico già nei primi anni del 1900. Il cuore di Herzl batteva per la futura “terra promessa”, sperando che si realizzasse proprio inlatina. Ora, sotto la presidenza di Milei, potrebbe essere ripreso e alimentato quel vecchio legame perduto.

Tuttavia, è importante sottolineare che la recente passione di Milei per le profezie bibliche rappresenta un’abile tattica per distogliere l’attenzione dai molteplici problemi che affliggono la argentina. Dopo aver visitato Gerusalemme, Milei ha deciso di recarsi adove ha avuto incontri conFrancesco e il Primo Ministro italiano Giorgia Meloni. Nonostante si trovasse a migliaia di chilometri da Buenos Aires, Milei ha criticato apertamente l’instabile rapporto con l’opposizionenel suo paese. Le riforme di Milei, ancora in corso, stanno suscitando l’ira della popolazione, portando il paese sull’orlo di un altrocivile. Pertanto, immergersi nella Bibbia, ad un passo dall’Apocalisse, rappresenta anche un efficace strumento per distogliere l’attenzione deidal fallimento amministrativo ed economico che l’Argentina sta affrontando, forse cercando (neanche troppo discretamente) il sostegno finanziario dell’influente élite ebraica attraverso il supporto del suo Paese nel riconoscerecome legittima capitale di Israele.

Il punto di vista apocalittico di Milei ha solide basi storico-religiose. Secondo l’Istituto di studi abramitici, i tentativi di ricostruire il Terzo Tempio erano già iniziati prima del periodo medievale. Durante gli anni Novanta, si diffusero voci che suggerivano che gliebrei avessero intenzione di avviare la ricostruzione del Tempio, il che causò continue rivolte.

Nel giugno 2008, l’Istituto del Tempio ha però completato la ricostruzione dell’Ephod, del Kohen Gadol Hoshen (il pettorale con l’Urim e il Thummim) e della Menoràh. Nel 2012 una copia della Menoràh biblica è stata esposta davanti ai resti dell’antico Tempio. La copia della Menoràh è stata rivestita con oltre 40 chilogrammi dipuro e ha un valore dichiarato di oltre 2,6 milioni di dollari. La ricostruzione di questi oggetti evidenzia che, la fase di preparazione alla ricostruzione del Tempio, è più avanzata di quanto molti possano pensare, poichè questi manufatti sono essenziali per ristabilire la sacralità del Tempio svolgendo un ruolo fondamentale nella dottrina ebraico-ortodossa.

Vi sono ulteriori testimonianze che dimostrano che a Gerusalemme si sta lavorando silenziosamente per “preparare” la prossima venuta del Messia Ebraico. Tra i più attivi ci sono gli ashkenaziti. Nel 2010 è stata ricostruita la Sinagoga di Hurva, un luogo che racconta la storia dell’ebraismo in Israele. L’inaugurazione della nuova Sinagoga di Hurva rappresenta la terza ricostruzione dopo che le due precedenti furono distrutte inpassati.

Secondo la profezia del Gaon di Vilna, un rabbino ashkenazita proveniente dalla Lituania, quando la Sinagoga di Hurva verrà ricostruita per la terza volta, sulla spianata delle Moschee di Gerusalemme (dove appunto sorge una tra le Moschee più importante per i mussulmani del pianeta), potranno iniziare i lavori per la ricostruzione del Tempio (ovvero il terzo tempio dopo quelli di Salomone ed Erode, entrambi distrutti secoli fa).

Ma queste erano solo le parole di un anziano studioso della mistica ebraica di tre secoli orsono. Tuttavia, in una città ricca di simboli, quella stessa profezia è stata ricordata dal presidente argentino Milei, alimentando ulteriormente il conflitto tra gli ebrei e iche risiedono in Palestina, mettendo ulteriormente a rischio qualsiasi prospettiva di pace tra le due comunità.

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Fonte: b17tv.com

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