La protesta degli agricoltori è arrivata anche in Italia

Spiegato semplice

Gli agricoltori in Italia sono molto arrabbiati perché costa di più fare il loro lavoro, soprattutto per ilche usano per i trattori, e perché non sono contenti di alcune regole europee che riguardano il cibo. Hanno deciso di fare delle proteste con i loro trattori, bloccando le strade in molte città come Bologna, Foggia e altre, per far capire ale all’Europa che vogliono aiuto e che non vogliono che il lorodiventi ancora più difficile. Hanno anche detto che non smetteranno di protestare finché non verranno ascoltati.

Fine spiegato semplice.

Sulla scorta di quanto sta accadendo in Germania e in Francia, anche gli agricoltori italiani stanno scendendo in strada a bordo dei loro trattori, protestando contro le mancate risposte del governo sull’aumento dei costi di produzione – tra cui quello del gasolio – e le politiche europee su cibi sintetici e farine insetti. In particolare, i dimostranti lamentano una scarsa protezione dei prodotti italiani, che ritengono essere stati penalizzati rispetto a quelli provenienti da altri Paesi. Ieri mattina la città di Bologna è stata invasa da oltre 200 trattori, che hanno raggiunto il capoluogo emiliano lungo le maggiori direttrici stradali. Stesso scenario in Calabria, dove centinaia di trattori hanno percorso le principali strade della regione – producendo disagi alla circolazione – dalla Sila fino a Catanzaro. Hanno partecipato alle proteste anche gli agricoltori di Viterbo, che hanno creato problemi al traffico sulla Cassia e in autostrada, e quelli foggiani, che hanno organizzato presidi in vari centri della provincia. Coinvolte anche la Sicilia, con un corteo sull’autostrada Palermo-Sciacca, la Toscana, con manifestazioni a Grosseto e Lucca, e le Marche, con presidi e cortei a Civitanova. A livello nazionale, la mobilitazione è stata proclamata dai Comitati Riuniti Agricoli C.R.A, ma livello locale alcuni dimostranti manifestano autonomamente.

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