“Il vostro messaggio è arrivato”: Gaza ringrazia le proteste studentesche nel mondo

Spiegato semplice

Un gruppo di bambini e ragazzi che non possono più stare nelle loro case aperché c’è una guerra, hanno fatto un piccolo raduno per dire grazie ai ragazzi delle scuole in America e in Europa che stanno facendo manifestazioni per aiutarli. Questi ragazzi di Gaza vivono in tende vicino a una scuola e hanno scritto messaggi di ringraziamento sui loro cartelli e sulle tende per i ragazzi lontani che stanno cercando di far sentire la loro voce contro la guerra. Anche una giornalista di Gaza ha detto che è molto importante quello che stanno facendo questi studenti e che li aiuta a sentirsi più forti. Gli studenti di una università a New York hanno iniziato le proteste e hanno dormito in tende per 10 giorni, e anche se alcuni sono stati arrestati, le proteste si sono diffuse in molte altre scuole e città.

Fine spiegato semplice.

Decine di profughi di Gaza sfollati a Rafah, tra cui molti bambini e ragazzi, hanno organizzato ieri un sit-in di ringraziamento nei confronti delle migliaia di studenti che hanno animato le proteste studentesche pro-Palestina che, nelle ultime settimane, sono andate in scena negli Stati Uniti e in Europa. Nei filmati che sono stati diffusi, si vedono decine di adolescenti, riuniti intorno a tende di fortuna nei pressi di una scuola che ora viene utilizzata come rifugio, mostrare cartelli con scritte di solidarietà all’indirizzo dei manifestanti, la cui azione, settimana dopo settimana, si fa sempre più diffusa e penetrante. Alcuni profughi hanno poi scritto con lo spray sul tessuto delle tende in cui sono costretti a passare i giorni e le notti messaggi di gratitudine indirizzati agli universitari in protesta, chiedendo loro di non demordere.

“Continuate a stare al nostro fianco”, “smettete di uccidere i bambini, restituiteci l’istruzione”, “violare il nostro diritto all’istruzione e alla vita è un crimine di guerra”, “gli studenti stanno morendo”. Sono solo alcune delle tante scritte mostrate sui cartelli nel corso della manifestazione dagli sfollati a Rafah, centro di confine a Sud della Striscia che sta vivendo l’angoscia di una sempre più probabile invasione da parte dell’esercito israeliano. Alcuni sono messaggi di denuncia, altri di gratitudine, come quello che recita “studenti della Columbia University, continuate a sostenerci”. Proprio dall’ateneo newyorkese è infatti partita, una decina di giorni fa, un’ondata di proteste in favore del popolo palestinese che si è espansa a moltissime altre università americane che, negli ultimi giorni, è stata soffocata da una pesante repressione da parte delle forze di polizia, per poi ispirare altre proteste nelle città europee. All’interno dei filmati, circolati sui social network, si vedono persone che scrivono con lo spray messaggi di ringraziamento sul tessuto delle tende. “Grazie, studenti solidali con Gaza. Il vostro messaggio ci ha raggiunto”, recita uno di essi. «Sono messaggi di ringraziamento sulle nostre tende, quelle tende che non ci proteggono dal caldo o dal freddo. Il minimo che possiamo fare è ringraziarli. Non possiamo scrivere questi messaggi di ringraziamento sui muri delle nostre case perché non abbiamo case. Sono state distrutte sopra i nostri bambini, anziani e donne», ha detto Takfeer Abu-Yousuf, uno studente sfollato di Beit Hanoun, città nel nord di Gaza.

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