Blocchi, barricate e occupazioni: la protesta degli agricoltori paralizza la Francia

Spiegato semplice

Gli agricoltori in Francia sono molto arrabbiati e stanno facendo delle grandiperché non sono contenti di alcune regole nuove e perché costa troppo fare il loro lavoro. Hanno bloccato le strade con i loro trattori e hanno messo letame davanti agli uffici del governo. Anche se non sono tanti come una volta, gli agricoltori sono ancora molto importanti e ilsta cercando di parlare con loro per trovare una soluzione. Alcuni agricoltori vogliono regole diverse e vogliono che il governo ascolti tutti, non solo ipiù grandi. Nel frattempo, alcuni trattori sono arrivati vicino a Parigi, la capitale della Francia.

Fine spiegato semplice.

Continua ad intensificarsi la protesta degli agricoltori francesi, che ieri hanno invocato il blocco di Parigi per oggi, venerdì 26 gennaio, dalle 14 a mezzanotte, in attesa di una risposta da parte del governo in merito alle “azioni concrete” promesse. Le manifestazioni – che stanno paralizzando la Germania e si sono allargate in vari altri Paesi europei, Italia compresa – hanno invaso la Francia da circa una settimana. Blocchi con trattori, barricate incendiate, autostrade sbarrate con alberi abbattuti, blocco di una linea ferroviaria con pneumatici, prefetture con l’accesso impedito da letame, interiora animali e liquami vari e perfino una bomba in un edificio della DREAL, la direzione regionale dell’ambiente di Carcassonne, accusata di ostacolare l’attività agricola attraverso la burocrazia. In segno di protesta anche numerosi pedaggi autostradali sono stati aperti per impedire il pagamento e vari autovelox sono stati imbrattati nella Haute-Vienne. Colpiti anche alcuni grandi supermercati come Leclerc con blocchi e letame sull’edificio, mentre è stato bloccato anche il deposito petrolifero di Lorient. Alcuni camion stranieri sono stati fermati e svuotati a Montelimar e il contenuto è stato donato in beneficenza. Il governo teme un aumento del livello di conflittualità del movimento e si sta mostrando molto conciliante con le richieste avanzate dai sindacati del settore. In ballo ci sono anche le elezioni europee, che si giocheranno tra soli 5 mesi, e l’esecutivo cerca di tenersi almeno i sindacati maggioritari dalla propria parte incontesto sociale in cui l’estremaacquisisce sempre più adesioni. Ieri il premier Gabriel Attal ha riunito i ministri dell’Agricoltura, della Transizione ecologica e dell’Economia, e oggi dovrebbe fare i primi annunci nel tentativo di raffreddare gli animi deidelle campagne, che minacciano di entrare prossimamente a Parigi coi trattori se rimarranno senza risposte.

Gli agricoltori hanno iniziato a protestare giovedì scorso contro l‘aumento dei costi di produzione, la iper-regolamentazione, il green deal europeo, l’aumento crescente degli obblighi ambientali per far fronte allae la riforma fiscale, che prevede l’abolizione dell’esenzione sul gasolio agricolo. La concorrenza dei prodotti ucraini sul mercato non ha aiutato i paysant francesi, e gli standard e le regole imposte da Bruxelles fanno discutere in molti Stati europei. In Olanda, Romania, Germania, Polonia e perfino Italia, infatti, gli agricoltori sono scesi a protestare – anche se con unae forza diversa a seconda dei Paesi – contro il caro carburanti e i tagli alle agevolazioni fiscali previsti. Non sono mancati gli incidenti gravi: un’agricoltrice è rimasta uccisa da un’auto che ha forzato il blocco a Ariège, investendo tutta la famiglia. Nella notte è deceduta anche la figlia adolescente per le ferite riportate. Il neo primo ministro Gabriel Attac si trova ad affrontare la sua primada risolvere. Lunedì 22 il premier ha ricevuto a Matignon i rappresentanti del sindacato maggioritario degli agricoltori, la FNSEA, e il sindacato deiagricoltori, con l’obiettivo di disinnescare la protesta. Ma l’incontro non sembra aver dato i frutti sperati, ragion per cui gli agricoltori intendono continuare con blocchi e azioni diffuse, finchè l’esecutivo non adotterà “misure concrete” per risolvere i loro problemi. Intanto, il governo ha già rinviato il suo disegno di legge sull’agricoltura, dicendo di volervi includere la semplificazione delle norme. Il ministero dell’Economia promette un miglior controllo della legge EGalim, che avrebbe l’obbiettivo di assicurare un giusto prezzo agli agricoltori di fronte alla grande distribuzione. Il governo ha «ascoltato l’appello» degli agricoltori e farà degli annunci «nei prossimi giorni», ha dichiarato la portavoce Prisca Thevenot mercoledì dopo il Consiglio dei Ministri.

Torna su