Fine spiegato semplice.
Mike Whitney
unz.com
Il ritiro di Victoria Nuland è un’ammissione del fallimento del principale progetto di politica estera di Washington. Nessun funzionario governativo è più rappresentativo del fiasco in Ucraina della Nuland. Era sul posto a microgestire le attività durante il colpo di Stato del 2014 e ha supervisionato il sordido coinvolgimento del Dipartimento di Stato fin dagli inizi della guerra. La sua carriera è inestricabilmente legata allo sciagurato disastro sostenuto dalla NATO, che ha provocato la morte inutile di centinaia di migliaia di normali cittadini ucraini e l’annientamento di gran parte del Paese. Pertanto, la domanda che dobbiamo porci è se le persistenti macchinazioni della Nuland per trascinare la NATO in una guerra non vincibile con la Russia siano il motivo per cui è stata rimossa, o meglio, ha annunciato il suo ritiro. Ecco un estratto del comunicato stampa ufficiale del Dipartimento di Stato:
Ma è la leadership di Toria (Nuland) sull’Ucraina che i diplomatici e gli studenti di politica estera studieranno per gli anni a venire. I suoi sforzi sono stati indispensabili per fronteggiare l’invasione su larga scala dell’Ucraina da parte di Putin, per mettere insieme una coalizione globale che ne garantisse il fallimento strategico e per aiutare l’Ucraina a lavorare verso il giorno in cui sarà in grado di reggersi saldamente sulle proprie gambe – democraticamente, economicamente e militarmente. On the Retirement of Under Secretary of State for Political Affairs Victoria Nuland, US State Department
Si tratta di un paragrafo straordinario che fa ricadere la colpa della debacle ucraina sulle spalle della Nuland. Sì, è stata “indispensabile” nel guidare gli sforzi per affrontare Putin, così come ha svolto un ruolo critico nel “mettere insieme una coalizione globale” per portare avanti una guerra per procura contro la Russia. Questa affermazione ci dice che la Nuland è stata uno dei principali artefici del conflitto in corso, il che significa che è in gran parte responsabile del crescente divario tra i leader della NATO, la crescente carneficina sul campo di battaglia e la sconfitta strategica dell’America nei confronti del suo principale rivale geopolitico, la Russia. In breve, nessun altro funzionario governativo è più responsabile di Victoria Nuland del pantano ucraino.
Inoltre, la Nuland si lascia alle spalle una catastrofe gigantesca per la quale non esiste un rimedio apparente né una facile via d’uscita. Non possiamo aspettarci che l’amministrazione Biden si limiti a “tagliare la corda” in quello che viene percepito come un confronto diretto con Mosca. Biden indubbiamente farà pressioni per salvare la faccia, senza badare ai costi, e metterà ulteriormente a dura prova le relazioni con gli alleati, consegnando al contempo ampie zone dell’Ucraina orientale all’esercito russo. Questa per Washington è chiaramente una situazione senza via d’uscita, ed è per questo che (secondo noi) la Nuland – che ha creato questo pasticcio – ha ricevuto la sua “lettera di licenziamento”. Ecco altre informazioni dalla dichiarazione del Dipartimento di Stato:
(Il mandato della Nuland conclude tre decenni e mezzo di notevole servizio pubblico sotto sei Presidenti e dieci Segretari di Stato. A partire dal suo primo incarico come funzionario consolare a Guangzhou, in Cina, Toria ha svolto la maggior parte dei lavori in questo Dipartimento. Funzionario politico e Funzionario economico. Portavoce e capo del personale. Vicesegretario aggiunto e Vicesegretario. Inviato speciale e Ambasciatore.
Queste esperienze hanno dotato Toria di una conoscenza enciclopedica su un’ampia gamma di questioni e regioni e di una capacità ineguagliata di utilizzare l’intero strumentario della diplomazia americana per promuovere i nostri interessi e i nostri valori. (Dipartimento di Stato USA)
In altre parole, Victoria Nuland è una delle diplomatiche più preparate ed esperte dell’intero Dipartimento di Stato, ma – incredibile – la stanno gettando sotto l’autobus in un momento di estrema crisi perché ha fallito nell’incarico più grande e importante dei suoi 35 anni di carriera. Non è questo che stanno dicendo?
È così. Si può essere certi al 100% che una pugnace combattente di strada come la Nuland non avrebbe mai gettato la spugna, a meno che non le fosse stato ordinato esplicitamente di andarsene. E, forse, avrebbe potuto mantenere il suo incarico se ci fosse stato qualche segno di progresso nella guerra, ma non c’è alcun segno di progresso. La situazione molto più disperata e terribile di quanto si sia mai visto. Anche mentre parliamo, le linee del fronte ucraino stanno crollando mentre la conta dei morti continua a salire. L’Ucraina non ha più armi, non ha più uomini e non ha più una guida. È uno scontro totale e lo è da quando Putin aveva richiamato le riserve, più di un anno fa. I giovani vengono mandati al macello e lasciati a marcire in trincee piene di fango che puzzano di polvere da sparo e di morte. Tutto ciò suggerisce che la fine è vicina. E, se la fine è vicina, qualcuno dovrà assumerne la colpa. Ecco che entra in scena la Nuland con un bersaglio dipinto sulla schiena.
La Nuland si merita tutto ciò che le spetta. Da irriducibile guerrafondaia, ha sempre giocato con i fatti costruendo il razionale della guerra su mezze verità e vere e proprie falsificazioni, con l’intento di far precipitare il Paese in un altro inutile salasso che sarebbe inevitabilmente finito con un’altra umiliante sconfitta. Ha ottenuto ciò che voleva e ora sta avendo il giusto castigo. Ecco un breve spezzone di un articolo dell’autrice Karen Kwiatkowski, altrettanto curiosa del finto pensionamento della Nuland:
La sua uscita è forse legata al continuo collasso dell’Ucraina come Stato nazionale o all’imminente caduta di Zelensky in un altro colpo di Stato, o peggio? Forse qualcuno sta pianificando un altro colpo di Stato a Kiev, per cercare di fermare l’emorragia, e questa volta la vecchia Vic non è stata invitata. Forse la CIA ha finalmente deciso di tagliare le perdite in Ucraina e lei è solo un danno collaterale. Il suo sostituto è l’ex ambasciatore John Bass, che aveva supervisionato l’eccellente e ben pianificato ritiro dall’Afghanistan qualche estate fa. Potrebbe trattarsi semplicemente di topi che saltano giù da navi che affondano. Tori è stata una figura chiave nel sanguinoso e corrotto collegamento Ucraina-Biden; si spera che la sua improvvisa partenza sia qualcosa di più di un grande e brutto topo assassino che si tuffa negli abissi – che faccia da apripista al resto dei neoconservatori. Bye, Bye, Victoria! Karen Kwiatkowski, Lew Rockwell
La Nuland e i suoi ex colleghi, John Brennan e Hillary Clinton, hanno avuto un effetto velenoso sulla nostra politica, elevando la russofobia a religione di Stato e trascinando la reputazione della nazione nel fango in ogni occasione. In un’intervista alla rivista Time, la Nuland aveva baldanzosamente annunciato:
Sosterremo l’Ucraina per tutto il tempo necessario. L’Ucraina sta lottando per il ritorno di tutte le sue terre all’interno dei confini nazionali. Li stiamo sostenendo, anche nella preparazione di una prossima dura spinta per riconquistare il loro territorio… La Crimea deve essere – come minimo, come minimo – demilitarizzata”. Time Magazine
Assurdo. C’è ancora qualcuno che crede a queste sciocchezze?
“Fino a quando sarà necessario” significa probabilmente altri 10-12 mesi al massimo. A quel punto, Washington avrà ritirato il suo sostegno e avrà spostato la sua attenzione su Taiwan. Ci scommetto.
In ogni caso, pensiamo che il ritiro della Nuland sia tutt’altro che volontario. Pensiamo che sia stata licenziata dalle élites della politica estera che non credono più alla sua retorica sbruffona e alle vuote promesse di battere Putin. Rimuovendo Nuland riconoscono che la guerra per procura è fallita e che è necessaria una strategia diversa. E, anche se non sappiamo ancora cosa comporterà questo cambiamento di politica, sappiamo che la Nuland non sarà coinvolta nella sua attuazione.
Un ultimo commento: In un’intervista del 22 febbraio 2024 al prestigioso Center for Strategic and International Studies, alla Nuland era stata posta la seguente domanda:
“… se il Congresso non agisce (per fornire ulteriori finanziamenti all’Ucraina)… c’è un piano B? L’amministrazione sta pensando a come ottenere aiuti per l’Ucraina? C’è un modo per fornire aiuti all’Ucraina senza utilizzare fondi stanziati dal Congresso?
Nuland: Max, siamo al piano A. Siamo al piano A e, francamente, il Senato degli Stati Uniti ha appena approvato questa legge con 70 voti. Questo significa che il popolo americano è fortemente favorevole a continuare ad aiutare l’Ucraina, nell’interesse dell’Ucraina ma anche nel nostro interesse. Quindi penso che la domanda, mentre la Camera dei Rappresentanti si reca nei suoi distretti, quale messaggio gli elettori stanno dando ai loro membri del Congresso? E in che modo i membri del Congresso stanno comprendendo come si presenta il mondo e come dovranno rispondere se non sosterranno questi finanziamenti? Sono quindi ottimista su questo fronte. Penso che ci arriveremo. Ma credo che il popolo americano debba parlare con forza ai propri rappresentanti. Under Secretary of State Victoria Nuland: The Two-Year Anniversary of Russia’s Full-Scale Invasion of Ukraine, CSIS Center for Strategic and International Studies
Avete sentito cosa aveva detto? Non c’è un piano B. O gli Stati Uniti prevalgono nella loro guerra per procura con la Russia o cosa? Il caos? L’acquisizione di tutta l’Ucraina da parte della Russia? La dissoluzione della NATO? Cosa?
Questo non è il tipo di risposta che le potenti élites della politica estera (che partecipavano all’intervista) volevano sentire. Sanno che l’Ucraina non sta vincendo la guerra, così come sanno che le possibilità di successo dell’Ucraina sono estremamente scarse, a meno che non riceva più soldi, più truppe e più potenza di fuoco, tutte cose che ora sono seriamente in dubbio. Sanno anche che il Dipartimento di Stato non ha in corso alcun negoziato con la Russia, quindi non c’è nemmeno la possibilità di un accordo a sorpresa. E ora la Nuland viene a dire che né lei né i suoi colleghi avevano formulato un piano di riserva per il caso in cui la guerra non avesse dovuto andare come previsto. Nessun piano B.
È incredibile. La Nuland è estremamente arrogante o criminalmente negligente, o tutte due le cose. In ogni caso, possiamo capire perché i potenti dell’élite abbiano deciso che era giunto il momento di rottamare l’irascibile signora Nuland.
Purtroppo, non crediamo che “cambiare il messaggero” significhi necessariamente un ripensamento fondamentale della politica. Tuttavia, si tratta di un passo nella giusta direzione. Mentre l’”aria di invincibilità” dell’America continua a erodersi e la sua autorità morale crolla (Gaza), Washington sarà costretta a muoversi in modo più cauto e a “giocare pulito” con i suoi vicini. Quel giorno si sta rapidamente avvicinando.
Infine, a prescindere da come lo si guardi, il licenziamento della Nuland è uno sviluppo positivo. Assaporate il momento.
Mike Whitney
Fonte: unz.com
Link: https://www.unz.com/mwhitney/was-nuland-fired-for-her-role-in-the-ukraine-debacle/
06.03.2024
Scelto e tradotto da Markus per comedonchisciotte.org
Fonte: comedonchisciotte.org