Fine spiegato semplice.
LA TESSERA SANITARIA A PUNTI
Trascrizione del video
Mentre Milano sperimenta una sorta di test di lockdown climatico con limitazioni alla circolazione di primo livello dopo l’allarme smog lanciato in queste ore, c’è un’altra proposta che sta facendo discutere che arriva dalla Lombardia e in particolare dall’assessore Guido Bertolaso, cioè introdurre la tessera sanitaria a punti per incentivare gli screening di prevenzione. Se in sostanza porti avanti uno stile di vita che è la regione che tiene salutare puoi guadagnare un riconoscimento. Gli screening che proponiamo non riscuotono, dice Bertolaso, il successo che meriterebbero. Ecco allora una forma di incentivo, terme e pass per sciari in regalo per chi si sottopone agli screening, un’idea secondo Bertolaso già testata all’estero con buoni risultati. Il cittadino si assicura di non avere la malattia e noi riduciamo i costi. Una proposta che ha scatenato inevitabili polemiche con il rimando alle forme di credito sociale. Ecco come Bertolaso l’ha spiegato a TGcom24. Non è che noi diciamo più ti controlli e meno paghi, io dico tu più ti controlli e meglio vivi e il più a lungo possibile vivi. Nell’interesse di ogni cittadino, di ogni individuo, di ogni persona pare mettere in pratica tutte quelle misure di prevenzione che oggi la scienza, la tecnica mettono a disposizione che sono tantissime. Purtroppo da un lato c’è grande ignoranza e dall’altro c’è ancora una diffidenza assolutamente ingiustificata. Qui non stiamo parlando, quando mi riferisco a questa tessera a punti di iniziative coercitive, non stiamo parlando di nulla. Stiamo parlando di vaccinazioni o di altre situazioni che, sappiamo, hanno creato polemiche nel passato. Stiamo semplicemente dicendo che oggi ci sono delle modalità per fare lo screening, quindi il controllo contro alcune malattie, alcuni tumori e mi pare che non ci sia bisogno di aggiungere altro. Stiamo parlando delle patologie più gravi che oggi noi dobbiamo fronteggiare, con degli screening che sono delle ecografie, delle TAC, delle risonanze, degli esami delle feci, quindi nulla di invasivo, si possono prevenire tutta una serie di malattie, il tumore alla mammella, il tumore dell’apparato digerente, il tumore del polmone, il tumore del collo dell’utero e anche adesso e in futuro il tumore della prostata e tutta una serie di altre patologie che stiamo andando a inserire in questa lista di malattie che si possono prevenire. Credo che a nessuno piaccia sapere un giorno che c’è un tumore all’apparato digerente oppure a una donna che c’è un tumore alla mammella, quindi è una questione proprio di prudenza, di cautela e di speranza di vita tranquilla il più lunga possibile che noi mettiamo a disposizione in modo assolutamente gratuito, però purtroppo questo genere di screening che sono già disponibili e sono come sto dicendo gratuiti, vengono utilizzati da meno del 50% delle persone che hanno diritto a questo genere di esami, noi invece vogliamo arrivare al 100% perché in questo modo salviamo delle vite, allunghiamo la qualità della vita ai cittadini ed è chiaro risparmiamo anche per quello che è il costo sanitario, perché uno screening alla tumore della mammella a noi come pubblica amministrazione ci costerà 100-200 Euro, la terapia di un tumore della mammella può raggiungere 10 mila, 15 mila, 20 mila Euro per ogni singola persona che ne è colpita, mi pare che i vantaggi siano evidenti, i svantaggi personalmente sono che
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