Fine spiegato semplice.
Fiammetta Cucurnia, in collegamento da Mosca, racconta le ore drammatiche successive all’attentato al Crocus, dove hanno perso la vita oltre 140 persone.
Nell’intervista, Cucurnia descrive la fuga e gli arresti degli attentatori, le prime parole di Putin, la rivendicazione dell’Isis K, i collegamenti presunti con L’Ucraina ed i dubbi sui veri mandanti dell’attentato.
Trascrizione del video
Sono con Fiammetta Cucurnia, da Mosca. Fiammetta, 140 le vittime finora accertate dall’attentato del Crocus, un centinaio ancora i feriti quindi probabilmente le morti saliranno, le vittime saliranno. Gli attentatori sono stati arrestati, almeno undici le persone in stato di fermo accusato a pariotitolo diciamo di aver partecipato a questi attentati, tutti e quattro gli assalitori, sembrerebbe che fossero diretti dopo l’attentato verso i confini ucraini e sembrerebbero anche essere alcuni di loro cittadini del Targikistan. La situazione è molto direi esplosiva in generale visto che siamo veramente sull’orlo di un precipizio ma l’ISIS-K per dirla all’inglese ha rivendicato l’attentato, è un’organizzazione terroristica che è molto forte diciamo tra i confini tra l’Afghanistan e l’Iran dove anche gestisce in particolare il traffico di stupefacenti. Insomma quali sono prima di tutto gli aggiornamenti da Mosca? Allora Mosca è una giornata molto difficile come potete immaginare, il giornale e la televisione parla solo di questo, racconta le storie di bambini senza genitori, genitori che hanno perduto i bambini, la ragazza che ha fatto finta di essere morta mentre sparavano a un uomo vicino a lei che era in piedi, le storie della vita di quelli che vanno una sera al teatro e si trovano in una situazione così come sarebbe da noi come potete immaginare. I numeri sono molto diversi perché si sta parlando di adesso qualche minuto fa la bilancia dei morti era arrivata a 143 però ci sono ancora molte persone in bilico tra la vita e la morte e quindi sembra purtroppo un bilancio destinato a salire. Negli ospedali ci sono delle file che non potete immaginare di giovani ragazzi e ragazze che vanno a donare il sangue perché ieri era stato fatto questo appello e oggi tutta Mosca è corsa a dare il sangue anche stanotte, le file non finiscono proprio e questo è il dolore della Russia, il dolore per quello che è successo poi ci sono i fatti sul piano sia della ricerca dei colpevoli che delle interpretazioni tant’è che poco fa ha parlato Putin in televisione. Per quanto riguarda gli arresti sono stati arrestati come dicevi giustamente 11 persone, 11 persone di cui 4 erano a bordo di un’automobile, una Renault bianca che pare fosse stata venduta a uno di questi attentatori da un cugino a Mosca e con la quale si trovavano già nella zona di Bryansk a pochi chilometri, un centinaio di chilometri dall’Ucraina dove erano diretti. Sono stati fermati, non si sono fermati allo stop, in Italia hanno sparato, la macchina si è ribaltata, 3 di loro sono fuggiti nel bosco, però poi sono stati ripresi. I canali Telegram, ma anche le televisioni sono piene delle dichiarazioni di questi signori, sono apparentemente tutti tajiki, anche se si stanno già domandando qui se qualcuno di essi non avesse preso anche la cittadinanza rossa, questo non si sa, tutti i tajiki, quasi tutti parlano rosso, tranne uno che non parla affatto rosso e uno di questi ha raccontato di essere arrivato a Mosca via attraverso la Turchia, di aver sparato perché pagato 500 mila rubli, la prima metà l’avrebbe già incassata, mentre la seconda l’avrebbe incassata al lavoro terminato e quindi per i soldi avrebbe, ha detto di non sapere chi fossero i mandanti, a chi gli avrebbe pagato questi soldi, perché aveva sempre parlato con persone che non si presentavano e non si erano presentate, che non aveva cosa di cata, questo è quello che hanno fatto vedere a noi di questi quattro signori. Per capire meglio Fiammetta, noi che abbiamo visto le immagini ci sembra evidente che siano persone estremamente preparate, almeno le immagini che abbiamo avuto a disposizione. Abbiamo visto gli assaltatori eliminare immediatamente le guardie all’ingresso diciamo di questo spazio culturale, conoscevano esattamente le vie di fuga, sparavano con una freddezza incredibile. Sono d’accordo, è così, è così, questo l’hanno notato tutti, hai ragione, ma io ti stavo dicendo lo stato dei fatti, quindi sì si trattava di un commando chiaramente molto ben preparato, se rimaniamo ai fatti, dicevo hanno arrestato queste persone, queste quattro ce le hanno fatte vedere, gli altri no, non si sa nulla degli altri, che sono sotto interrogatorio. Pare che uno di questi attentatori fosse dentro il Crocus, sia stato ucciso da un eroe sconosciuto del Crocus, che è riuscito a eliminarlo, di cui però non si sa più nulla, mentre invece il corpo dell’attentatore caduto c’è, l’hanno trovato ieri stesso con delle armi un po’ strane nelle tasche, quindi questo per quanto riguarda i fatti, l’hanno già presi tutti, ora si vedrà. Poi ci sono le interpretazioni e qui stiamo passiamo completamente da un’altra parte. L’Isis, allora i russi distinguono distintamente, proprio distinguono, scusatelo il gioco di parole, tra i mandanti e gli esecutori. D’altra parte noi siamo italiani, abbiamo visto, abbiamo avuto l’epoca della tensione, abbiamo avuto Aldo Mora, abbiamo avuto la strage di Bologna, abbiamo avuto appunto Piazza Fontana, potrei continuare, noi sappiamo che il mandante quasi mai corrisponde all’esecutore e questo lo sanno anche i russi e lo dicono apertamente. Gli esecutori parrebbe al momento che siano tutti in mano alle autorità e si vedrà. Ma chi sono i mandanti? La cosa che ha fatto molto scalpore in Russia è che proprio ancora nei primi minuti di questo grande, terribile caso di cronaca, già gli americani avevano fatto sapere che si trattasse dell’Isis e molti dicono ma com’è possibile che loro sappiano più di noi, c’è qualcosa che non quadra. Poi anche un’altra considerazione che viene fatta è che attualmente la Russia è tra i paesi più vicini al mondo arabo, per cui se l’Isis avesse dovuto veramente fare un attentato probabilmente avrebbe individuato un paese di quelli che continuano a mandare le armi a Netanyahu per esempio. Questo è quello che loro pensano. Gli statuniti avevano anche diramato una nota il sette di marzo in cui dicevano guardate nelle prossime 48 ore ci potrebbero essere degli attentati a Mosca. È un fatto acclarato, lo ha ripreso anche la Farnesina comunicando agli italiani di evitare di recarsi a Mosca nelle settimane successive. Questo dice il comunicato della Farnesina. Sì, infatti ieri la la portavoce mistero della difesa ha proprio detto questo, la Maria Zakharova, se voi eravate al corrente avreste dovuto dircelo, ma poi gli americani hanno fatto sapere di aver comunicato ai servizi segreti russi genericamente questa notizia la stessa che avevano dato ai loro cittadini. Ma stavo dicendo dell’Isis, perché oggi a Mosca è circolato molto insistentemente la notizia secondo cui questi signori che si stavano spostando verso l’Ucraina, cosa confermata dallo stesso Putin che oggi ha parlato al paese, si stavano recando verso l’Ucraina dove evidentemente lo aspettava un porto che loro ritenevano sicuro. E quale sarebbe secondo i russi questo porto? Pare, secondo loro, secondo le notizie che ci hanno fatto avere, che un combattente della cosiddetta, aspetta che mi dicevo che ho scritto il nome perché io questi nomi ecco qui, un tal Abdul Hakim Shishani, il leader dei radicali del Idlib, che erano localizzati in Siria, si troverebbe da molto tempo in Ucraina e a dimostrazione di questo fatto i russi hanno divulgato la fotografia scattata solo pochi giorni fa nei pressi di Belgorod, al di là della frontiera per l’Ucraina. Da lì questo signore, che effettivamente fa parte di un gruppo di combattenti militanti radicali, radicalizzati tipo ISIS, lavorerebbe a spalla a spalla con i servizi segreti dell’esercito ucraino, i quali lavorerebbero a spalla a spalla, come ci hanno fatto sapere anche i giornali americani eccetera, con i servizi segreti degli Stati Uniti e della Gran Bretagna non dimentichiamo. Quindi diciamo che questa è la pista che stanno seguendo in questo momento i russi. La situazione è davvero intricata perché chiaramente vuol dire fosse vera questa questa pista un’intensificazione del conflitto russo-ucraino vuol dire sinceramente un caso sbelli davvero per uno scoppio di una guerra di una guerra mondiale. Insomma facciamo difficoltà onestamente a scindere il terrorismo dalla guerra. La matrice, diciamoci la verità, è sempre è sempre la stessa. È un mondo destabilizzato, le potenze lo stanno destabilizzando e l’Europa purtroppo questa è un’analisi che voglio aggiungere io, l’Europa non sta svolgendo questo ruolo di pacere, non sta spegnendo il fuoco ma sta addirittura gettando benzina sul fuoco. Le decisioni quasi di dichiarazione di guerra nei confronti della Russia e di queste settimane passate completamente in sordina non so tu come la vedi Fiammetta? Allora io guarda mi limito a raccontarvi quello che io vedo da qui perché secondo me è più interessante visto che noi parliamo sempre di quello che dicono da noi per una volta proviamo a vedere che cosa dicono qui. Certamente noi siamo oggi un passetto più vicino alla guerra di quanto non lo fossimo ieri e già ieri lo eravamo e già ieri eravamo molto vicini a un conflitto, oggi lo siamo di più però qual è l’idea? L’idea è che queste cose vengono fatte per, almeno così le interpretano i russi, per asseminare da un lato il terrore e la paura e dall’altro spingere la Russia a fare ciò che Netanyahu sta facendo a Gaza perché è molto difficile altrimenti convincere gli europei ad andare in guerra, i nostri figli ventenni a lasciare le loro case per andare in guerra, mentre se tu vedi un paese veramente che si comporta in un modo di questo genere allora tutto diventa comunque un pochino più facile quindi secondo i russi tutto questo ha lo scopo di far saltare i nervi alla Russia e di avvicinare ancora di più il giorno del non ritorno però Putin oggi questo in qualche modo lo ha detto, adesso non vi sto a ripetere le sue precise parole però il senso dello scorso da questo, noi siamo un paese forte, abbiamo superato inenarrabili difficoltà e dolori e continueremo a farlo, però le cose cambiano comunque perché se è vero che i russi non fanno la guerra così, non vanno a sparare e l’abbiamo visto in due anni, non sparano mai contro le persone civili, cosa che invece avviene tutti i giorni a Belgorod, sparano contro le caserme, adesso contro le centrali idroelettriche, contro i depositi di armamenti eccetera, però non fanno la guerra ai civili, però da questo momento qualcosa cambia perché lo sapevano già ma adesso lo sanno meglio che dietro tutto questo non c’è solo la volontà e la capacità di arrivare a qualunque punto, a qualunque nefandezza pur di vincere, ma c’è proprio un odio almeno così lo vedono qui nei confronti dei cittadini russi e questo è un punto molto grave perché quando tu cominci a compattare un paese sull’idea che ti odiano tutto diventa molto più difficile, tu dici l’Europa non sta facendo nulla, no l’Europa non sta facendo nulla, però noi cittadini europei possiamo fare, noi possiamo fare perché loro sono pochi e noi sono tanti, noi per esempio potremmo approfittare e ve lo dico proprio francamente di queste elezioni se saremo ancora vivi avremo ancora la possibilità di queste elezioni europee per votare tutti e soltanto per i partiti, per le liste, per i buchi che sono contro la guerra, ma voi pensate che cosa succederebbe se tutti i partiti italiani a cominciare da quelli istituzionali e quelli dell’opposizione che stanno lì e continuano a capire come ci debbono derubare per mandare altre armi si vedessero senza un solo voto, immaginate che cosa potrebbe succedere, certo niente in Italia perché non è un’elezione italiana ma proprio per questo noi possiamo fare tanto se siamo sicuri e se siamo insieme. Io per chiudere però ti volevo chiedere perché mi hai spinto a una riflessione ma i russi che è un po’ complicato visto la grandezza del paese dire i russi no perché poi c’è questa generalizzazione spesso anche che banalizza un po’ il tutto insomma come se gli americani cioè come se uno di Gentaki fosse come un californiano quindi la stessa cosa vale per i russi ma dopo questo attentato quanta spinta c’è per un processo di pace quanta invece per intensificare quello di guerra? Guarda purtroppo qui le cose stanno così che più succedono cose tremende e più i russi si compattano per difendersi, più si sentono attaccati e più pensano che sia necessario stare tutti insieme e ormai è una questione di vita o di morte questo succede per cui quelli che ancora ieri dubitavano oggi non dubitano capisci questo un po’ risultato? Noi purtroppo non conosciamo la Russia perché in Italia ci sono tanti politici tante persone che hanno studiato negli Stati Uniti che hanno vissuto nel nostro mondo ma non c’è neanche una persona che veramente conosca questo paese e che lo voglia guardare con occhi diciamo così sereni e quindi non abbiamo neanche la possibilità di valutare le conseguenze di quello che noi facciamo ora in questo caso non siamo stati noi perché questo è appunto un attentato tipo Bataclan però i russi sono certi che dietro che lo dimostreranno che i mandanti siano in Ucraina da ricercarsi in Ucraina. La situazione è in continua evoluzione noi ti chiameremo ancora nei prossimi giorni nelle prossime ore. Grazie Piametta. Grazie a voi. Buona giornata.