[VIDEO] Selvaggia Lucarelli: la caricatura di una giornalista… ma mica solo lei

Spiegato semplice

C’è stata una storia triste di una signora che si chiama Giovanna e questo ha fatto parlare molto le persone di come funzionano lee i socialin Italia. Nel video, una persona dice che alcuni giornalisti non sono veriperché parlano di cose non importanti, come pettegolezzi, invece di cercare la verità. Dice anche che quando usano i social media, devono fare attenzione a non fare del male alle persone normali, perché hanno moltocon le loro parole. Alcuni giornalisti e persone famose usano questo potere in modo sbagliato e questo può causare problemi. Alla fine, il video dice che tutti noi dobbiamo essere bravi a usare imedia e non fare le cose cattive che fanno queste persone.

Fine spiegato semplice.

Il tragico caso della signora Giovanna Pedretti ha portato a galla la situazione allarmante delitaliano e dei suoi punti piu bassi, un caso che si allarga alla questione social.
Ecco cosa ne penso.

Trascrizione del video

E te pareva che alla fine non si riusciva a strumentalizzà? Te pareva che dagli e dagli alla fine non gli offrivate sul piatto d’argento? Perchè dopo il tragico caso della signora Giovanna, beh, se respira una riretta strana. Perchè me pare che dalla povera signora Giovanna, beh, non gliene freghi veramente granché a nessuno. Me pare che l’attenzione si sia spostata su altro. Che se stia a discute molto del giornalismo e dei social. Ora, parlammose chiaro. Definire Lucarelli una giornalista ce vuole molta fantasia. Ma non perchè non c’ha il patentino, come qualcuno in queste ore sta dicendo. Qualcuno che il patentino ce l’ha, eh, ma che esattamente come la Lucarelli è una caricatura del giornalista. La Lucarelli non se può definire una giornalista perchè quello che fa non è la ricerca della verità, come dice lei. Ma è esattamente quell’atteggiamento da comare che va dalla vicina di casa a dirglie Signora, ieri ho visto suo marito con un’altra. Lo dico per voi, signor. Lo dice per lei, eh, mica perchè gli piace vedere la gente litigare o offrire spettacolo al condominio. Lo dice per la verità. Ecco, la Lucarelli in effetti fa così. Sia quando attacca una potente come la Ferragni. Sia quando attacca la signora della pizzeria. Senza alcuna distinzione di intensità. Perchè la sua verità è sempre sotto strati e strati de gossip da comare. Perchè se veramente sei una giornalista e sai fa bene il messiere tuo. Beh, ce lo devi pure considerare che la potenza mediatica all’epoca dei social è un’arma. Che piassela con la Ferragni immediaticamente non è la stessa cosa che prendersela con una persona comune. Non andrai con il bazzucco a sparare agli uccellini, no? Perchè se sei giornalista e vai con il bazzucco. E beh, dovresti capirlo che l’uccellino così non solo lo disintegri. Ma te porti dietro pure l’arbero, la casa e tutto quanto. Eppure quando te lanci con tutta la tua aggressività giornalistica. Devi sapere bene pure quale mondo vai a distrugge. Un conto è quel mondo della retorica ben pensante. Che si siede in cattedra a darti lezioni di vita. E poi li becchi che fanno le truffe sua beneficenza. Un conto è un mondo dove bene che andava la signora vendeva per qualche mese qualche pizza in più. Se fai il giornalista e devi sparare. E devi pure sparare bene. E se non capisci la differenza. Allora non sei una giornalista, sei una scarpara. Ma la cosa ancora più triste è quella che veramente mi fa girare le palle. E che a salì su sto pulpito morale. De sto carrozzone de clown che è il giornalismo italiano. Ci sia gente che critica il non giornalismo della Lucarelli. Quando letteralmente tutti i giorni fa le stesse identiche cose. Perché quando facevano la lista dei filo putignani. Con le facce schiaffate in prima pagina. Facevano qualcosa di diverso da quello che fa la Lucarelli. Capezzone uno dei più accaniti in queste ore contro la Lucarelli. Un mese fa metteva sul giornale il quiz per riconoscere lo djihadista della porta accanto. Oggi numero imperdibile di libero. Islamometro. E allora c’è finalmente il test definitivo in 30 punti. Per verificare il djihadista della porta accanto. Per verificare il djihadista che c’hai come collega d’ufficio. Quello che ti scassa le palle. E poi mi immagino un lettore meglio di Capezzone. Madre de Dio ci sarà andato veramente da vicino di casa col quiz in mano. E una volta stabilito che il dirimpettaio corrispondeva all’identikit dello djihadista della porta accanto. Esattamente Capezzone che s’aspettava che succedesse. Che qualcuno gli amenava, che andavano a chiamare la polizia. Che s’aspettava Capezzone col quiz. E dei casi del genere in questi anni se ne possono fare migliaia. Perché in questo giornalismo da comare tutti schiaffano il loro personale mostro in prima pagina. E mi pare che l’odio che nasce dall’agonia beh glielo freghi solo quando glielo pare. Nessuno di quelli che critica la Lucarelli e manco la Lucarelli si possono definire giornalisti. Perché il giornalismo italiano si è ridotto tutto aurinatoio a cielo aperto de gossip. L’immagine che ci restituisce sto giornalismo è de tante comari sedute col sediole pe strada. E tutto un sistema malato. E tra l’altro poi se li percuota a cascata. Quindi poi troverai pure l’influencer che si lamenta dell’odio social andando a Muschio Selvaggio. Uno dei podcast più seguiti in Italia facendo vedere la faccia di un suo hater. Bella spiattellata così davanti al suo pubblico con tutta ladella sua potenza mediatica. Certo poi vabbè quello è Fedez non sa manca a lacciarsi le scarpe da solo quindi ha pure sbagliato foto. Mettendoci in mezzo a un povero Cristo che non c’entrava niente. E secondo voi Fedez che cosa si aspettava da questo gesto coraggioso? Che si ponesse un freno all’odio? Oppure che nella migliore delle ipotesi qualcuno lo andasse a insultare e nella peggiore amminacciarlo in forma privata. O addirittura vedendolo per strada a spaccargli la testa. Eh meno male che ci interessa dell’odio. E quindi a scalare anche il commentatore comune che fa 10 like su un post se sente di poter utilizzare la sua arma contro chi gli è pari a lui. Quindi mi raccomando e adesso date il meglio di voi. Mi raccomando fate proprio le cloache sti giorni andate a insultare amminacciate tutti chiunque venite pure qua sotto a insultare. Così gli date tutto quello che gli serve e gli serve sul piatto d’argento la scusa per mettere il bavaio a internet. Perché gliene frega veramente a qualcuno dell’odio e da signora Giovanna? Eh no perché quelli stanno a diventare uno strumento. Uno strumento per metterci tutti dentro lo stesso carderone di internet. Il modo buono per silenziar tutto. Anche quelli che su internet certi messiari di divulgazione e giornalismo lo fanno veramente bene. Quelli che veramente possono da fastidio e che la loro potenza mediatica non la riservano alle persone comuni ma a quelli che possono sta molto molto più in alto. Insomma i giornalisti veri non le comari. E quello che farete questi giorni sarà determinante per decidere di metterlo sto bavaio. E se sto giochino non l’avete capito beh pensateci un attimo a sta cosa. Perché saranno proprio i fetez che invocano la libertà e che subissati dalle minacce accelereranno il processo. Saranno proprio le lucarelli che parlano di verità a far drizzare l’allarme. E saranno proprio i capezzone che parlano di finta moralità e fintadegli ultimi che chiederanno a gran voce di mettere un bavaio a tutto. Quindi poi non fate che piagnete. Non invocate la censura quando vi faranno pubblicare solodei gattini e dei cagnolini. Perché letteralmente è stato a far gioco loro. Ognuno di noi c’ha un’arma in mano. Dimostrategli che la sapete usare meglio di come la usano sti ciartroni.

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