[VIDEO] Distratti da Ustica mentre la Russia minaccia l’offensiva nucleare globale


Mentre i missili Sarmat vengono messi in stato d'allerta in Russia, la nostra informazione si spende sul caso Amato/Ustica.


Spiegato semplice

In questo video, l’autore parla di due argomenti principali. Il primo riguarda le recenti dichiarazioni di Giuliano Amato, un ex leader italiano, che ha rivelato informazioni su un vecchio incidente aereo chiamato Ustica. Amato ha detto che la NATO, un gruppo di paesi che lavorano insieme per la sicurezza, potrebbe aver avuto un ruolo in questo incidente. L’autore pensa che sia strano che stiamo parlando di questo solo ora, 40 anni dopo che è successo.

Il secondo argomento riguarda i missili russi chiamati Sarmat. La Russia ha recentemente messo questi missili in stato di allerta, il che significa che sono pronti a essere usati se necessario. Questi missili sono molto potenti e possono raggiungere luoghi molto lontani. L’autore è preoccupato perché pensa che dovremmo parlare di più di questo, ma invece sembra che la notizia non stia ricevendo molta attenzione.

In generale, l’autore pensa che dovremmo prestare più attenzione a ciò che sta accadendo nel mondo oggi, invece di concentrarci su eventi passati.

Fine spiegato semplice.

Mentre i Sarmat vengono messi in stato d’allerta inla nostra informazione e opinione pubblica si spendono sulle parole di Amato riguardo Ustica.
Della mancata diplomazia sull’orlo della terzamondiale magari se ne parlerà tra altri 40 anni…

Trascrizione del video

Che nazione meravigliosa, una nazione perennemente in ritardo, una nazione che arriva alle verità storiche con il piccolissimo gap di giusto una quarantina d’anni. Oggi a tenere banco sono le dichiarazioni dell’ex presidente del consiglio Giuliano Amato, che ci rivela un segreto segretissimo, una di quelle cose che non ce lo saremmo mai immaginato proprio. Amato in un’intervista alla Repubblica svela gli altarini rispetto alla vicenda di Ustica, parlando di un coinvolgimento dellache tramite una finta esercitazione avrebbe dovuto volontariamente far partire il missile che poi portò alla tragedia di Ustica. Dover rimetterci furono 81 civili. Una grande messa in scena dunque, una realtà che da indagini e documentari era sempre trapelata ma etichettata a metà tra il complotto e la speculazione. Ti pare che la Nato, ti pare che la Francia siano mai capaci di azioni del genere? Eh sì, infatti adesso si parla anche di richieste di scuse da parte della Francia. Beh dopo 40 anni con le scuse ce famo c***i. Arriviamo oggi a roba dei 40 anni fa, capito come stiamo sul pezzo? Talmente tanto sul pezzo che infatti la notizia che sarebbe dovuta circolare e non circola, o meglio a cui non si è riservato che il breve spazio di tre orette scarse, è quella della messa in stato di allerta dei missilirussi, altresì conosciuti come Satan 2 per la Nato. Ci si sarebbe aspettato che oggi su una realtà molto attuale, un gioco tra superpotenze che stiamo vivendo nel presente, letteralmente adesso mentre stiamo parlando, ora! Ci sarebbero dovuti essere centinaia e centinaia di articoli, dibattiti, analisi, discussioni. Non dico un’interrogazione parlamentare perché mi rendo conto che stiamo a 2 de settembre e c’è qualcuno che sta ancora in vacanza. Ma dico, ma aspettavo quantomeno un qualcosa. Invece oggi come se la notizia non fosse mai pervenuta. Allora o non ci si sta rendendo conto del periodo storico e del pericolo che stiamo vivendo, oppure c’è l’evidente volontà di non farvi percepire a quale gioco pericoloso ci stanno facendo giocare. La Russia ha annunciato di aver reso operativo il missile balistico strategico Sarmat, ma esattamente che cos’è? Un missile balistico intercontinentale, progetto a cui la Russia lavora da anni, è creato per eludere i sistemi difensivi occidentali. Con un raggio d’azione dai 18 ai 20 mila chilometri, viaggia ad una velocità superiore di 20 volte rispetto a quella del suono. Ha la capacità di trasportare 15 tessate nucleari da 150 o 300 chilotoni. Per farvi rendere conto della proporzione, la Little Boy del progetto Manhattan, che venne sganciata su Hiroshima, aveva una capacità stimata tra i 12,5 e i 20 chilotoni. E quella fu Hiroshima. Immaginate quel potenziale cento volte e anche di più. Una roba inconcepibile. La vera e propria fine del mondo. Capace di distruggere, ha detta loro, Berlino in 106 secondi, 200 secondi per Parigi, 202 secondi per Londra. Notateli, non è nemmeno il tempo di tirare lo sciacquone. Il tutto con la capacità di eludere qualunque sistema di difesa. Mi sembrerebbe così a occhi e croce roba abbastanza seria di cui discutere. Ma se pensate che tutto questo abbia a che fare con la volontà di sguinzagliare un’arma così potente contro l’Ucraina, allora siete completamente fuori rotta. Perché è evidente che questa messa in stato di allerta non è una minaccia all’Ucraina, ma è un messaggio forte e chiaro a noi, all’Europa, all’Occidente, alla NATO. Esattamente lo scopo per cui è nato il Sarmat, non per minacciare i vicini di casa, ma quelli lontani lontani. Certo io so benissimo che questa guerra vi è stata raccontata come se fosse la prima guerra mondiale, dove si è dato per buono che il combattimento fosse esclusivamente un combattimento di trincea, dove si dà per buono che i combattimenti si svolgano così con l’utilizzo di qualche carroarmato, dove si dà per buono che non esista l’aviazione e tutto si svolge così a suoni attentati e piccole riconquiste territoriali. Grande clamore mediatico per le riconquiste ucraine a Robotino e Zaporizia, dimenticandosi però di dire a quale prezzo sono avvenute queste riconquiste. Non si parla di piccoli lembi di terra riconquistati a un altissimo prezzo di sacrificio umano, si omette di parlare di una controffensiva fallita che non è riuscita a sfondare nemmeno la prima linea di difesa, mentre lì ce ne sono ben tre. E ci si scorda anche di dire che con il ritorno dell’inverno tutto ritornerà alla situazione di stallo dell’inverno precedente. Ci si dimentica di dire che l’Ucraina continua ad essere tenuta in vita soltanto grazie alla flebbo degli aiuti occidentali. Tra le altre cose che si omettono deliberatamente anche le parole diriguardo le nuove elezioni. Zelensky infatti dice chiaramente che i soldi per queste elezioni non ci sono, che in tempi di pace ci vorrebbero 5 miliardi di krivna, l’equivalente di 135 milioni di dollari. Zelensky dice che non si sa quindi quanti ne servano in tempi di guerra e se gli Stati Uniti e l’Europa fornissero sostegno finanziario, ma sì dai, un’altra spremuta. E si dimenticano quindi di ricordarvi quotidianamente, ma tranquilli ci ha pensato la Russia a ricordarcelo che stiamo facendo un gioco pericoloso contro una superpotenza nucleare. Perché oggi nessuno ne parla? Perché oggi parliamo die non di una cosa così tanto clamorosa? Perché oltre a qualche riga nelle testate di ieri oggi non c’è nulla, nessun’analisi, nessun dibattito, niente. Ed il motivo è molto semplice. Tutto affinché l’opinione pubblica occidentale non si renda conto del pericoloso gioco a cui sta giocando. Personalmente ho sempre sostenuto che la risoluzione atomica fosse fuori discussione. Penso che la funzione delle armi atomiche sia quella di essere un deterrente tra le forze. Ma non so voi eh, l’idea che si comincia a sbandierarle anche soltanto per lanciare messaggi alla controparte, beh, mi preoccupa non poco. Anche quando in passato è accaduto lo stesso sbandieramento, si pensi ad esempio alla crisi missilistica di Cuba o alla guerra in Chippur, così come in tanti altri precedenti storici, tendenzialmente l’atteggiamento è stato quello più o meno di una partita di poker, dove se è troppo rischioso non vado a vedere il blef dell’avversario, ma lascio la mano. Che in termini politici si traduce con la parola DIPLOMAZIA. Cosa su cui volete che sia, robetta, insistiamo soltanto dal primo giorno. Ora, pensare che si stia ancora tentennando sulla soluzione diplomatica, mentre quello dall’altra parte ci sbandiera le testate atomiche, mi sa veramente di roba da poco sani di mente. Un po’ come camminare sul cornicione di un palazzo di dodici piani, un po’ come dare le schicchere sulle orecchie a Tyson. Non vorrei che si dovessero aspettare 40 esattamente come Perussica per farsi uscire dalla bocca che la non soluzione diplomatica sia arrivata per ordini impartiti da altri. Non vorrei ritrovarmi tra 40 anni con un ex presidente del consiglio che di fronte a capitali distrutte e non 81 vittime, ma milioni di vittime, venga a dirmi che si sarebbe potuto evitare, ma. Non vorrei che ci volessero 40 anni per capire che a fare il ruolo del galoppino in uno scontro tra superpotenze, a rimetterci poi a sempre il galoppino. Sarebbe carino appena a volta arrivarci subito, non tra 40 anni. Ma come ho detto purtroppo siamo una nazione in ritardo. Quando parlo di ritardo, no, non intendo solo di tempo.

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