Israele, gli Stati Uniti inviano James Glynn, il «super» generale della guerra in Iraq e contro l’Isis


L'amministrazione Biden, preoccupata che Israele non sia pronto a un'invasione di terra, invia in aiuto un generale


Spiegato semplice

Il presidente degli Stati Uniti, Biden, è preoccupato chepotrebbe non essere pronto per una guerra. Gli Stati Uniti non stanno dicendo a Israele cosa fare, ma stanno cercando di aiutare a capire come potrebbe essere unain città. Hanno inviato un generale molto esperto, James Glynn, per dare consigli. Gli Stati Uniti vogliono che Israele riesca a sconfiggere un gruppo chiamato Hamas, ma senza che muoiano troppe persone. Israele deve decidere se attaccare con piccoli raid o con grandi forze. In entrambi i casi, ci saranno perdite, ma nel secondo caso saranno di più. Gli Stati Uniti stanno anche pensando a come fare se dovesse succedere qualcosa di brutto e dovessero portare via 600.000 americani da Israele e dal Libano. Nel frattempo, Biden sta parlando con il principe saudita per cercare di trovare unaduratura tra israeliani e palestinesi.

Fine spiegato semplice.

di Viviana Mazza

Secondo il New York Times, l’amministrazione Biden è preoccupata che Israele non sia pronta a lanciare una invasione di terra. Tutte le fonti americane sono molto attente a precisare che glinon stanno dicendo a Israele «cosa fare», ma aiuterebbero ad analizzare le sfide di una guerra urbana

DALLA NOSTRA CORRISPONDENTE
NEW YORK — Il generale James Glynn, che ha guidato le forze speciali dei marines ine durante la campagna contro l’Isis, è uno degli ufficiali con grande esperienza in combattimenti urbani che sono stati inviati in Israele per dare consigli, come rivelato dal sito Axios. La Casa Bianca è preoccupata che lo Stato ebraico non sia ancora pronto a lanciare un’invasione di terra con un piano che possa raggiungere l’obiettivo annunciato, ovvero sradicare Hamas, e che eviti massicce perdite di vite tra i civili, scrive il New York Times
. Tutte le fonti americane sono molto attente a precisare che gli Stati Uniti non stanno dicendo a Israele «che cosa fare» e che appoggiano l’invasione di terra, ma l’invio di Glynn — che non resterà nel momento in cui iniziasse un’offensiva — e di altri militari dimostra il profondo coinvolgimento per aiutare ad analizzare le sfide di una guerriglia urbana a Gaza.

Agli occhi degli americani, Israele deve decidere se cercare di colpirecon raid chirurgici combinati con blitz delle forze speciali (come gli aerei americani e le truppe irachene e curde fecero a Mosul) o se entrare con i tank e la fanteria (come i marines eamericani, insieme a forze irachene e britanniche fecero a Falluja nel 2004), continua il Times. In entrambi i casi ci saranno perdite, ma nel secondo saranno superiori, tra i civili e i militari. Al Pentagono molti credono che le operazioni di Mosul e Raqqa condotte oltre dieci anni dopo Falluja siano un «modello» migliore: il generale Glynn li ha sperimentati entrambi in prima linea. Ma anche a Mosul le stime dei civili uccisi furono enormi: tra i 9.000 e gli 11.000.

«Abbiamo un’intera generazione di leader militari americani con esperienza nell’antiterrorismo e nelle operazioni complesse specialmente in ambienti urbani come Gaza, e li abbiamo resi disponibili», ha affermato in un briefing con i giornalisti un alto ufficiale della Difesa: «Abbiamo offerto consigli ai nostri partner israeliani sulle migliori modalità per limitare le vittime civili». Il senatore democratico del Rhode Island Jack Reed, capo della Commissione Servizi Armati, ricorda che a Mosul ci vollero 9 mesi per sconfiggere l’Isis e chiede di ritardare l’invasione dinon solo per il rilascio degli ostaggi e l’arrivo di aiuti aima anche per perfezionare i piani militari.

Il Pentagono afferma che le sue forze in Siria e in Iraq sono state attaccate 12 volte nell’ultima settimana. La Casa Bianca si sta preparando per l’eventualità che 600mila americani in Israele e indebbano essere evacuati in caso di escalation. «Si tratta di piani prudenti di contingenza, non di piani tattici», ha detto il portavoce John Kirby. Biden e il principe saudita Mohammed bin Salman hanno parlato ieri di una «pace sostenibile» tra israeliani e palestinesi, costruendo «sul lavoro fatto nei mesi passati».

Oggi Biden accoglierà in visita di Stato il premier australiano Anthony Albanese. La Casa Bianca vuole dimostrare che nonostante le crisi in Ucraina e in«riesce a mantenere l’attenzione su diverse regioni cruciali allo stesso tempo», ha detto Mira Rapp-Hooper, direttrice per l’Asia orientale e l’Oceania. Su Foreign Affairs il consigliere per la sicurezza nazionale Jake Sullivan scrive che «il Medio Oriente rischia di precipitare in un conflitto regionale» ma ciò non cambia il fatto che l’America deve «prepararsi per una nuova era di competizione strategica, in particolare nella deterrenza e nella risposta all’aggressione di grandi potenze».

24 ottobre 2023 (modifica il 24 ottobre 2023 | 22:08)

Fonte: corriere.it

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