Canale di Ben Gurion: ecco il PIANO SEGRETO di ISRAELE e USA sul Medio Oriente

 

Spiegato semplice

C’è un giornalista che ha scoperto un piano segreto di molto tempo fa, che riguardae gli Stati Uniti. Questo piano era di costruire un canale, una specie di fiume artificiale, che avrebbe collegato due mari passando per Israele. Per farlo, avevano pensato di usare delle esplosioni molto potenti, persino nucleari. Questo canale avrebbe aiutato Israele a muoversi meglio sul mare senza dover chiedere permesso ad altri paesi vicini e avrebbe potuto influenzare il commercio e la politica in quella zona del mondo. Il giornalista dice che questo piano potrebbe anche causare problemi alle persone che vivono in Palestina, perché potrebbero perdere le loro case. Il presidente degli Stati Uniti di adesso sembra essere d’accordo con Israele su molte cose, e questo potrebbe far ripartire l’idea del canale. Ma non è sicuro che questo piano si farà davvero, anche se potrebbe cambiare molte cose per i paesi lì vicino.

Fine spiegato semplice.

Richard Medhurst: ecco Il piano segreto di Israele.

L’analisi geopolitica di Richard Medhurst (un giornalista indipendente), incisiva e accuratamente documentata, fa luce sul controverso tema del progetto del Canale di Ben Gurion, che mira a collegare ilorientale al Golfo di Aqaba.

Questa iniziativa guidata dagli Stati Uniti, inizialmente formulata nel 1963 dal Lawrence Livermore National Laboratory (LLNG), ha recentemente guadagnato attenzione per le sue potenziali implicazioni sul panorama geopolitico del Medio Oriente.

I’LLNG, un think tank strategico specializzato in materia di radiazioni nucleari, era stato incaricato dal Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti di sviluppare una risposta alla nazionalizzazione del Canale di Suez da parte del presidente Gamal Abdel Nasser nel 1956.

In un documento classificato preparato dall’LLNG nel 1963, business insider ha rivelato che il piano comprevedeva l’uso di 520 bbe nucleari per creare un canale alternativo attraverso Israele, aggirando di fatto il Canale di Suez.

Il piano, pare, consistesse nell’utilizzare 520 esplosioni nucleari sotterranee per: “aiutare il processo di scavo attraverso le colline del deserto del Negev.

Il documento è stato declassificato nel 1993.

Il documento declassificato dell’LLNG, esposto nel video di Richard Medhurst, aggiunge una dimensione importante agli eventi in corso ine mette in evidenza l’agenda militare statunitense-israeliana di lunga data nella regione. L’obiettivo del progetto del Canale di Ben Gurion, nel più ampio contesto della guerra in Medio Oriente guidata dagli Stati Uniti, è quello di ottenere il dominio marittimo per gli Stati Uniti e Israele, potenzialmente a spese degli Stati arabi.

Eliminando la necessità di fare affidamento sul Canale di Suez, Israele mira a garantire la propria marittima dalla pressione esercitata dagli Stati arabi che fanno leva sul Mar Rosso. Questa mossa fornirebbe a Israele opzioni strategiche e diminuirebbe l’importanza del Canale di Suez per il sostegno dell’esercito statunitense a Israele. Inoltre, l’aspirazione di Israele a diventare un centro logistico globale per il commercio e l’energia avrebbe implicazioni significative per l’equilibrio strategico-energetico dell’iniziativa cinese Belt and Road Project e per il trasferimento di energia globale attraverso lo Stretto di Hormuz.

Questo progetto non riguarda solo il dominio geopolitico, ma anche l’allontanamento dei palestinesi dalla loro patria e l’appropriazione delle terre palestinesi. Netanyahu, il Primo Ministro israeliano, vede la presenza dei palestinesi acome un ostacolo al rilancio del progetto del Canale Ben Gurion. Con il presidente Biden che sostiene ampiamente le politiche israeliane, il rilancio del progetto sembra condizionato alla risoluzione del conflitto israelo-palestinese.

Sebbene l’analisi di Medhurst fornisca preziose indicazioni sulla strategia militare e didegli Stati Uniti nella regione e sulla sua dipendenza da Israele come hub strategico, la fattibilità del piano LLNG del 1963 rimane incerta.

Tuttavia, le potenziali conseguenze del progetto delsulle dinamiche geopolitiche del Medio Oriente non possono essere ignorate.

In conclusione, l’analisi di Richard Medhurst espone la complessità e le potenziali implicazioni del progetto del Canale Ben Gurion, compresi gli ampi interessi geopolitici in gioco e le potenziali conseguenze per il popolo palestinese e per l’intera regione.

Fonte: b17tv.com

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