Fine spiegato semplice.
Di Konrad Nobile per ComeDonChisciotte.org
TRIESTE
Che qualcosa di strano si muova a Trieste è certo.
Negli ultimi tempi gli indizi che lasciano pensare che la città giuliana sia nel mirino degli interessi USA/NATO si sono moltiplicati a dismisura. Dai massicci investimenti americani in città, materializzatisi pure con l’acquisizione delle squadre di calcio e di pallacanestro locali, alle visite istituzionali di diplomatici statunitensi, passando per allarmanti articoli pubblicati su importanti think thank legati a NATO ed istituzioni politico/economiche nordamericane, che guardano con appetito a Trieste come ad un fondamentale punto strategico per i loro interessi (“Trieste is Vital to U.S. Interests in Eastern Europe, including Ukraine”, questo è il titolo di un paragrafo dell’articolo “It’s Time to Reaffirm the American Trust with Trieste” del The National Interest, ente legato alle istituzioni americane e, in particolare, al partito repubblicano).
Vedere (e leggere) per credere:
Di questo ed altro si è però già trattato nell’articolo “GLI INTERESSI NATO PUNTANO SU TRIESTE E SUL PORTO FRANCO”, nonché nel successivo articolo-bomba scritto per Strategic Culture da L.M. Pacini, “COSA DIAVOLO STA SUCCEDENDO A TRIESTE?”, che è riuscito a portare efficacemente la questione all’attenzione di molti, irritando non poco certi ambienti interessati a tenerla in sordina.
A dimostrazione che sono state toccate “le corde giuste”, e che l’argomento in questione scotta parecchio, è bene notare che sia Formiche.net (realtà editoriale filo atlantista e, verosimilmente, vicina ad ambienti di intelligence italiana e non solo [1]), sia la testata locale “Il Piccolo” (gruppo GEDI) che l’emittente cittadina “Telequattro” si sono mossi per screditare l’articolo di Pacini, rilanciato con successo da ComeDonChisciotte.org, bollandolo naturalmente come fake news e propaganda russa (o russo-cinese).
Articolo de “Il Piccolo” di domenica 1 settembre 2024
Intanto, però, mezzi militari NATO fanno tranquillamente scalo al porto di Trieste che, di diritto, dovrebbe essere (come tutto il resto del territorio triestino), smilitarizzato.
Mezzi militari NATO in porto a Trieste qualche giorno fa (notizia confermata dall’autorità portuale)
Tuttavia molti triestini hanno capito cosa sta succedendo e sono pronti a dimostrare la loro opposizione ai piani coloniali provenienti d’oltreoceano, alla militarizzazione del loro porto e territorio e al clima di guerra sempre più minaccioso.
Il 15 settembre, anniversario della firma del Trattato di Pace di Parigi, che stabilisce l’istituzione del Territorio Libero di Trieste neutrale e smilitarizzato, si svolgerà infatti un corteo che chiederà un futuro libero e di pace.
In questo momento – e dati i presupposti – diffondiamo dunque la locandina (con il testo) del corteo che abbiamo ricevuto dagli organizzatori, ovvero il “Comitato 15 settembre”.
Lo facciamo consapevoli dell’attuale importanza di una mobilitazione che rivendichi pace e che si opponga ai piani di guerra di USA e NATO.
CORTEO “TRIESTE NON VA IN GUERRA!”, TRIESTE 15 SETTEMBRE 2024
Testo della locandina (dal “Comitato 15 settembre”):
“Non è più un segreto che l’escalation militare passa e passerà per Trieste, diventata per la propria posizione strategica uno dei principali snodi logistici del fronte bellico in Ucraina, e la situazione sta peggiorando sempre più velocemente.
Nessuno di noi dovrà MAI PIÙ essere mandato a combattere contro la propria volontà.
Il Trattato di Pace è ormai nominato da tutti, eppure si continua ad agire in sua aperta e plateale violazione, e in tempi di guerra questo è doppiamente grave perchè ci mette tutti in pericolo.
Ma noi non ci faremo MAI PIÙ dividere e manifesteremo uniti, come cittadini che portano un messaggio semplice e forte: il nostro Porto e il nostro Territorio devono essere neutrali e smilitarizzati!
Invitiamo tutti i cittadini a partecipare, in Largo Riborgo, il 15 Settembre alle ore 17.”
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Articolo di Konrad Nobile per ComeDonChisciotte.org
11.09.2024
NOTE
[1] Per tentare di capire cosa sia “Formiche” può essere d’aiuto conoscere il curriculum del suo fondatore, Paolo Messa. Uomo dalla pluriennale esperienza in istituzioni, aziende ed enti governativi italiani, ex presidente di Leonardo US, Nonresident Senior Fellow presso l’Atlantic Council di Washington e vicepresidente della “National Italian American Foundation”, organizzazione con sede nella capitale degli Stati Uniti.
Fonte: comedonchisciotte.org