Elon Musk e RAND Corporation: il futuro è transumano anche in ambito militare

Spiegato semplice

C’è un signore famoso che si chiama Elon Musk e ha fatto una cosa molto speciale: ha creatopiccolo pezzo di tecnologia, un microchip, che si può mettere neldelle persone per aiutarle a controllare computer e telefoni solo pensando. Questo microchip si chiama TELEPATHY e fa parte di un’idea più grande che si chiama transumanesimo, dove le persone e lesi uniscono.

Un gruppo di persone che studiano molto, chiamato RAND Corporation, ha scritto undove dicono che in futuro i soldati potrebbero diventare come supereroi, con muscoli e cervelli potenziati dalla scienza, e potrebbero anche averenel corpo per aiutarli a combattere meglio. Ma c’è anche un lato un po’ spaventoso: se i cattivi riescono a controllare questi microchip, potrebbero fare cose brutte, come spiare o fare confusione nella testa delle persone importanti.

Questo gruppo di studio dice anche che bisogna stare attenti perché ci potrebbero esserecreate apposta per fare del male alle persone e che si passano da una persona all’altra. E poi parlano di come si potrebbe cambiare il DNA delle persone per renderle ancora più forti e resistenti.

In sostanza, il futuro potrebbe essere pieno di persone che usano laper diventare un po’ come robot, e questo potrebbe essere usato sia per fare cose buone che cose cattive.

Fine spiegato semplice.

Tra annunci mirabolanti e veri e propri sviluppi tecnologici, si parla sempre di più di microchip cerebrali e integrazione umano-macchina, sogno transumanista. Oltre all’annuncio di Elon Musk del primo impianto celebrale operato su un essere umano dalla propria azienda Neuralink, ad inizio anno è uscito un nuovo studio del famoso centrostatunitense RAND Corporation, il quale profila un futuro prossimo in cui le nuove biotecnologie e gli impianti cerebrali avranno un risvolto militare di cui glidovranno tenere conto se vorranno primeggiare nella sfida con le altre potenze mondiali. Cyborg, biohacking e supersoldati, è questo il futuro militare che travolgerà i teatri disecondo il futuro immaginato da RAND Corporation.

Tramite il suo social network ribattezzato X, Elon Musk ha annunciato la realizzazione del primo impianto cerebrale di Neuralink. L’azienda dichiara di voler aiutare le persone con lesioni traumatiche a far funzionare i computer usando solo i loro pensieri. Nel maggio dello scorso anno la società aveva ricevuto l’approvazione dalla Food and Drug Administration degliper condurre i suoi primi test sull’essere umano. Nel dicembre scorso, Neuralink aveva dichiarato che stava reclutando pazienti con tetraplegia dovuta a lesione del midollo spinale cervicale o sclerosi laterale amiotrofica (SLA) per l’inizio della sperimentazione. Musk ha scritto su X che il primo prodotto di Neuralink si chiamerà Telepathy. Secondo l’eccentrico miliardario statunitense questa tecnologia permetterà il controllo del telefono, del computer e di quasi tutti i dispositivi semplicemente attraverso il pensiero. Neuralink non è certamente l’unica azienda nel settore delle tecnologie neuronali e, al solito, l’annuncio dell’impianto del primocerebrale ha avuto tanta eco mediatica più per la presenza scenica diche per il reale valore innovatovo dell’opera. Blackrock Neurotech e Synchron sono altre due aziende all’avanguardia che promettono di offrire tecnologie innovative per l’integrazione tra essere umano e macchina.

Proprio nell’ottica di un futuro prossimo in cui le interfacce celebrali e la modificazione del corpo umano saranno all’ordine del giorno, la RAND Corporation ha redatto un documento, pubblicato il 2 gennaio di quest’anno, in cui analizza le implicazionidell’utilizzo di certe tecnologie. Gli autori del documento, tal titolo “Plagues, Cyborgs, and Supersoldiers. The Human Domain of War”, esaminano gli usi militari attuali e futuri della biotecnologia, guardando al corpo umano come a unbellico. Essi immaginano un futuro in cui la biotecnologia sarà utilizzata dastatali e non statali, tra utilizzo di agenti patogeni, interfacce cervello-computer (BCI), miglioramenti genomici e tecnologia indossabile per integrare e rafforzare i combattenti in quelli che vengono definiti “supersoldati”.

Sebbene gli Stati Uniti abbiano centinaia di biolaboratori, circa 200 sparsi sul proprio(dove si verificano non di rado incidenti e negligenze varie) e più di 300 in 30 Stati esteri del mondo, la RAND Corporation afferma che diversi Paesi potrebbero avere un vantaggio sulla potenza nordamericana nella capacità di affrontare gli effetti di un’arma biologica trasmissibile da persona a persona rilasciata a livello globale. Il documento suggerisce che tale arma sarebbe utilizzata da attori statali che vorrebbero camuffare le loro operazioni belliche utilizzandobiologiche che si trasmettono da persona a persona. Secondo lo studio, per la natura delle loro azioni, invece, gli attori non statali sarebbero propensi ad utilizzarenon trasmissibili i cui esiti possano essere rivendicati dall’organizzazione non statale che ha messo in essere l’attacco.

Gli autori di RAND Corporation spiegano che la tecnologia dell’Internet of Bodies (IoB), quindi di dispositivi indossabili o impiantabili sul corpo umano, continuerà a progredire e perciò gli Stati Uniti dovranno essere particolarmente consapevoli del fatto che qualsiasi tecnologia impiegata può anche essere violata dall’esterno. L’importante think thank statunitense, che occupa circa 1.500 ricercatori, si è occupati anche di immaginare uno scenario futuro in cui i membri del Congresso degli Stati Uniti che hanno impianti cerebrali possano essere hackerati da forze nemiche, mettendo così a rischio la sicurezza nazionale. Gli autori mettono anche in guardia dalla possibilità che i dipendenti governativi utilizzino lenti oculari biotecnologiche contenenti minuscole telecamere in grado di trasmetterea dispositivi di micro-archiviazione.

Non tutti gli aspetti del rapporto si concentrano però sulle potenziali minacce militari relative all’utilizzo di certe tecnologie. Nonostante le loro vulnerabilità, i dispositivi di interfaccia umano-macchina potrebbero anche servire come mezzo di comunicazione ultrarapida durante le operazioni militari. Inoltre, gli autori spiegano che l’ingegneria genetica sarà un campo di assoluta rilevanza nella strategia della futura guerra. In una sezione che discute l’editing genomico umano, i ricercatori affrontano la questione della creazione di “supersoldati” attraverso modifiche genetiche che migliorerebbero le capacità fisiche e psicologiche degli individui.

Insomma, tra tecnologie già esistenti e tecnologie ipotizzate sulla base delle prime, ad alcuni sembra già scritto il futuro di una umanità che andrà ad integrarsi con le macchine, in una ineluttabile marcia verso una transumanità fatta di esseri umani modificati che interagiscono con sistemi informatici dotati di intelligenza artificiale. E se a proiettare questo futuro sono gli apparati militari e gli oligarchi, c’è da preoccuparsi che le cose vadano così.

[di Michele Manfrin]

Fonte: lindipendente.online

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