Fine spiegato semplice.
In Europa è accaduta una cosa gravissima. Abbiamo sanzionato i presunti oligarchi basandoci su fake news (certificate dai tribunali) e su notizie provenienti da siti di dubbio gusto e giornali di quart’ordine. Con queste informazioni “solidissime” il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di approvare una legge ad personam per colpire singoli individui la cui vita viene distrutta senza processo e senza una procedura verificabile e ripetibile. Un abominio.
🍟 FONTI
Il Regolamento di esecuzione: https://eur-lex.europa.eu/legal-content/IT/TXT/PDF/?uri=CELEX:02014R0269-20221114
L’inchiesta di Politico: https://www.politico.eu/article/shaky-grounds-secret-slipshod-evidence-eu-use-sanction-russia-oligarchs/
Court sides with sanctioned billionaire Usmanov over Forbes’ allegations of Putin ties: https://eutoday.net/alisher-usmanov-legal-victory/
L’articolo di Forbes: https://www.forbes.com/sites/giacomotognini/2022/04/07/the-forbes-ultimate-guide-to-russian-oligarchs/anchorTag-3-62477572b3338000019f3b7a
Spiegazione delle sanzioni UE nei confronti della Russia: https://www.consilium.europa.eu/it/policies/sanctions/restrictive-measures-against-russia-over-ukraine/sanctions-against-russia-explained/
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Trascrizione del video
Ville sequestrate, conti correnti bloccati, yacht sigillati e carte di credito tagliate in due. Le sanzioni colpiscono duramente tutti i collaborazionisti del regime totalitario di Vladimir Putin. Ma come funzionano le sanzioni? E com’è che decidiamo di sanzionare gli oligarchi russi? Intendo dire, come fa l’Unione Europea a decidere chi debba essere sanzionato? E sin da quando la Russia ha deciso di invadere la Crimea nel 2014, che l’Unione Europea ha adotta sanzioni nei confronti della Russia stessa, come Stato, ma anche nei confronti di individui specifici e di organizzazioni specifiche. Generalmente noi ci riferiamo agli individui sanzionati chiamandoli oligarchi e partendo dal presupposto che queste persone potentissime siano effettivamente vicine a Putin o agli uomini direttamente coinvolti nel suo regime e che in qualche modo quindi facciano qualcosa per finanziare o comunque supportare il progetto criminoso del dittatore Putin. I loro nomi sono pubblici, sono contenuti infatti in un documento dell’Unione Europea che tutti possono scaricare e leggere. Documento che identifica queste persone da sanzionare, parliamo di quasi 2000 individui. Individui che vengono sottoposti alle sanzioni. Espressione che utilizziamo per indicare qualcosa di molto concreto. Significa non poter più accedere alle proprie cose, non poter disporre più dei propri beni mobili e immobili presenti in Unione Europea e neanche poter spendere i propri soldi depositati su conti correnti europei. Quella che sostanzialmente un avvocato tedesco specializzato in sanzioni ma che non difende uomini russi chiama morte civile. Finire in questa lista quindi significa avere la vita distrutta, a prescindere dal fatto che magari gli yacht e le megaville molto chiacchierate in questi ultimi anni siano in verità solo una piccola parte della ricchezza di queste persone. Ma ricordo che stiamo parlando di circa 2000 individui quindi in realtà noi non sappiamo che tipo di persone ci siano dentro e quanto effettivamente siano ricche. Anche perché, vedrete dopo, questa storia è ricca di colpi di scena quindi allacciate la cintura e tenetevi forte. Oggi entriamo nella tana del bianconiglio. Partiamo da una domanda semplice. A cosa serve sanzionare i cosiddetti oligarchi? Ce lo spiega direttamente l’Unione Europea sul suo sito web in una pagina appositamente dedicata alla spiegazione delle sanzioni. Scrive l’Europa che sanzionando queste persone si garantisce che il loro denaro non possa più essere utilizzato per sostenere il regime russo e che non possano cercare di trovare un rifugio sicuro nell’Unione Europea. D’altra parte, secondo sempre quanto riportato dallo stesso sito web, questi uomini presenti in questa lista sarebbero effettivamente persone direttamente compromesse con il regime di Mosca. Infatti leggiamo che le sanzioni individuali riguardano le persone responsabili del sostegno, del finanziamento o dell’attuazione di azioni che compromettono l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, o le persone che traggono beneficio da tali azioni. Insomma, gente poco perbene che si è sporcata le mani. Ma chi lo decide? Chi è dentro e chi è fuori? Un giudice? No. Il Consiglio dell’Unione Europea, quindi un organo del potere legislativo, non di quello giudiziario. Perciò, ecco qui la prima cosa importante da sapere, le sanzioni non sono una misura giudiziaria o amministrativa, ma sono una misura legislativa. E infatti i beni degli oligarchi non vengono formalmente sequestrati, né tantomeno vengono formalmente confiscati. Entrambe infatti queste cose, la confisca e il sequestro, sono istituti giuridici che possono essere applicati in determinate situazioni specificamente previste dalla legge e sono istituti a cui può ricorrere l’autorità giudiziaria o che possono essere disposti per via amministrativa, ma sempre e comunque in presenza di un illecito. O, come nel caso del sequestro probatorio, per esempio, servono per cercare prove di un illecito, in questo caso magari di un reato che potrebbe essere stato compiuto. Ma se sequestro e confisca avvengono solo in presenza di illeciti, come si giustificano le sanzioni nei confronti degli oligarchi, che di illeciti di fatto non ne hanno compiuti? Vengono accusati di aver supportato o finanziato il regime di Putin e le sue azioni, ma questo, che ci piaccia oppure no, non è un illecito nel nostro ordinamento. Quindi, come si fa a rendere indisponibili a queste persone i loro beni? Beni che gli spetterebbero per diritto. Ebbene, si è trovata un escamotage, in effetti, per punire queste persone, non perché abbiano compiuto qualcosa di illecito. Ripeto, la legge non prevede nulla di quello che gli viene imputato come illecito, ma per punirle, come dice l’Unione Europea, per il loro supporto al regime. Di fatto ci si inventa una sanzione e anche una procedura per attuarla che non esiste. Infatti i cittadini dei paesi, i membri dell’Unione Europea, sanno che le loro cose, i loro beni, possono essere a limite sequestrati o anche confiscati secondo le regole, però, dello Stato di diritto, cioè le regole che ci siamo dati. Questo, però, non è vero in assoluto, o almeno non è più vero in assoluto, almeno dal 2014. Adesso vi spiego, infatti, come si è potuto congelare i beni degli oligarchi. La via intrapresa, già a partire dal febbraio 2014, cioè dall’invasione russa della Crimea, è quella della legge ad personam. Sì, si è utilizzato lo strumento del regolamento europeo e, in particolare, del regolamento di esecuzione, un provvedimento legislativo che viene emanato dal Consiglio dell’Unione Europea votandolo all’unanimità. Il regolamento europeo è un provvedimento legislativo che, una volta approvato, viene applicato immediatamente in tutti gli Stati membri, senza che ci sia la necessità che questi lo debbano recepire in qualche modo, cosa che invece avviene nel caso delle direttive europee. È approvato, vale per tutti. Fine. Ed è una legge, una legge che permette di colpire, in questo caso, delle persone che non avevano fatto nulla di illecito, secondo le altre leggi che ci siamo dati. È effettivamente un provvedimento ad personam, una legge che contiene, oltre alle sanzioni e quindi alle pene che devono essere applicate a queste persone, anche una lunga tabella, un elenco di nomi e cognomi di persone fisiche e di organizzazioni che devono essere colpite da quel provvedimento stesso. Provvedimento che definisce al suo stesso interno non solo le persone da sanzionare ma anche la pena a cui devono essere sottoposte, che si chiama proprio congelamento. Attenzione, il congelamento non è un istituto giuridico già noto ma nasce e muore all’interno di questa legge. Viene creato proprio per essere applicato lì. Viene inventato da zero, sostanzialmente. È lo strumento che viene utilizzato per impedire a queste persone di poter disporre dei propri beni, di poterli utilizzare e di poter utilizzare il proprio denaro depositato sui conti correnti. Ora, ad onor del vero, in realtà, il concetto di congelamento viene inventato dall’ONU appena dopo gli attentati dell’11 settembre del 2001. Quell’istituto che nasce in quella circostanza serviva per cercare di togliere risorse, in particolare denaro, ai gruppi terroristici e quindi si cercava, attraverso il congelamento, di impedir loro di utilizzare beni, risorse, soldi sparsi in giro per il mondo. Ma si sa, gli strumenti di controllo piacciono e quindi, oltre che al terrorismo, lui ha iniziato ad adottare il provvedimento di congelamento anche nei confronti degli oligarchi russi, a partire appunto dall’invasione della Crimea. In verità, però, questa legge ad persona non colpisce soltanto le persone il cui nome è riportato all’interno dell’elenco presente nella stessa legge, ma colpisce anche tutte le persone a loro in qualche modo collegate. È scritto proprio dentro il regolamento, le disposizioni valgono anche per le persone o le entità che sono collegate ai nomi riportati in allegato. Ma chi stabilisce chi è collegato e in quale modo a qualcuno il cui nome è riportato in questa lista? Bene, avete presente il lavoro che fa l’agenzia delle entrate per capire quali sono i furbetti che dichiarano redditi pari a zero e intanto girano in Ferrari? Bene, lo stesso lavoro viene fatto al fine di capire chi è collegato con queste personalità colpite da sanzioni. Funziona come per il fisco, ci sono gli investigatori che usano tutti i mezzi possibili, in special modo in questo periodo storico i social media, per capire chi ha collegamenti con questi oligarchi o chi magari utilizza i loro beni, perché è ovvio questi signori non sono stupidi, gli yacht, le ville eccetera non sono mica direttamente intestati a loro, quindi serve una legge abbastanza permissiva da consentire di colpire anche le persone collegate in qualche maniera. Vi faccio un esempio molto pratico, tracciando l’attività sui social media della figlia illegittima del Ministro degli esteri russo Sergei Lavrov, si è scoperto che questa frequentava delle ville lussuose e dei panfili giganteschi e quindi gli investigatori sono riusciti così a ricollegare queste ville, in realtà intestate ad altre persone, a Sergei Lavrov e quindi sulla base di questo collegamento totalmente arbitrario, quello che di lusso è nella disponibilità della figliastra di Lavrov deve per forza essere di Lavrov, si sono congelate ville e yacht appartenenti in realtà ad altre persone e ricollegate a Lavrov in questa maniera. Ma questa attenzione funziona anche all’inverso, infatti l’amante di Lavrov, la madre della figliastra di cui vi ho appena parlato, si è ritrovata lei stessa pur non essendo presente direttamente nelle liste dell’Unione Europea, i beni congelati sulla base del presupposto che le case nella sua disponibilità certamente non erano state pagate da lei ma da Lavrov e quindi essendo di sua proprietà reale sono state congelate. Insomma è una vera e propria caccia alle streghe quella di cui stiamo parlando, ma tenetevi forte perché il meglio deve ancora arrivare, voi non avete idea di quello che state per scoprire. Ora io in questa puntata non voglio giudicare politicamente lo strumento delle sanzioni, chi mi ascolta farà le sue valutazioni e stabilirà secondo la sua coscienza qual è il corretto bilanciamento tra i diversi interessi. L’importante però è che sappia come funzionano. Quelli di voi convinti che le garanzie di uno stato di diritto siano assolute beh ci riflettano seriamente perché devono capire una cosa, bastano pochi secondi per scrivere una leggina che li prende di mira con tanto di nome e cognome e che li uccide civilmente, sempre per utilizzare l’espressione usata prima. Ma comunque rimane ancora una domanda, una domanda importantissima. Abbiamo capito chi decide chi deve essere incluso nelle liste delle persone da sanzionare e che strumento si utilizza per sanzionarle, ma ora la domanda è come si stabilisce se una persona debba essere o meno inserita nella lista degli oligarchi o comunque delle persone sanzionate. Tenetevi forte perché adesso arriva la parte veramente croccante di questa vicenda. Eh sì perché qui la situazione si fa veramente tragica visto che ci sono una serie di inchieste giornalistiche che raccontano di una realtà parallela assolutamente allucinante che incredibilmente non viene riportata da alcun giornale. C’è un silenzio assordante su questa vicenda. Io capisco che le persone sanzionate possono anche non starci simpatiche, ma viviamo pur sempre in quello che dovrebbe essere uno stato di diritto e quindi quello che sto per raccontarvi è veramente spaventoso. Torniamo al nostro regolamento di esecuzione, quel documento che vi ho fatto vedere prima che contiene quell’elenco di persone da sanzionare. Bene, notiamo che accanto al nome e al cognome e alle informazioni per identificare la persona c’è anche uno spazio dedicato alle motivazioni per cui quella persona è presente in quella lista. Ebbene per ognuno ovviamente ci sono motivazioni differenti, ci sono i politici a cui viene imputato di aver fatto parte di questa o quella istituzione, militari che si sono resi complici con i loro servizi di operazioni militari che noi riteniamo criminali, ma ci sono anche personalità del mondo economico, imprenditori, manager a cui viene imputata spesso anche persino la semplice amicizia e vicinanza umana nei confronti di Vladimir Putin. Ma tutte queste informazioni che vengono utilizzate come motivazioni per sanzionare una persona, da dove arrivano? Eccoci siamo, siamo arrivati alla parte grottesca. Queste informazioni infatti non si sa da dove arrivano, formalmente sono segrete, il Consiglio dell’Unione Europea fornisce ai cittadini e pubblicamente soltanto quella motivazione stringata che trovate in quell’elenco. Si dia il caso però che ci sono due cose che ci possono far capire un po’ di più sul come l’Unione Europea riesca ad ottenere queste informazioni. Una è un’inchiesta giornalistica dell’importante giornale politico, l’altra invece è una vicenda giudiziaria, una vicenda giudiziaria che si sviluppa in Germania. Partiamo da politico, il sito nel settembre del 2023 pubblica un articolo intitolato Su un terreno traballante, ecco le prove segrete e vaghe che l’UE usa per sanzionare gli oligarchi russi. Questa è un’inchiesta incredibilmente passata sotto traccia e non ripresa da nessuno, in cui politico svela di aver messo le mani su cinque documenti usati dal Consiglio dell’UE per giustificare le sanzioni nei confronti degli oligarchi. Documenti che dovrebbero rimanere nascosti al pubblico ma che questi giornalisti sono riusciti in qualche modo ad avere. Bene, da questi documenti si scopre che l’UE avrebbe usato come fonti di informazione gli articoli pubblicati da giornali come il Financial Times, Reuters e Forbes, ma avrebbe usato anche traduzioni automatiche, immagino fatte con Google Translate, di articoli di giornali russi o ucraini, alcuni dei quali, secondo politico, sono di nulla credibilità, come una rivista russa di Lifestyle che scrive politico pubblica più ricette di cucina che giornalismo serio. Queste sono le fonti di informazione usate, secondo l’inchiesta di politico, dall’UE per decidere chi è un oligarca e chi deve essere ucciso civilmente. Vi rendete conto? Altre inchieste di altri testati giornalisti che addirittura riferiscono che nelle fonti ci sarebbero articoli scritti dall’intelligenza artificiale o articoli giornalistici in cui manca la firma, in cui cioè non si sa neanche chi è il giornalista che ha scritto quel pezzo. Eh beh, se questo fosse vero però voi capite che sarebbe allucinante e gravissimo. Stiamo togliendo dei diritti, colpendo duramente, anzi durissimamente delle persone, sulla base di informazioni che non hanno credibilità. Politico riporta che quasi sempre nei documenti usati dall’UE come fonte compare il link ad uno specifico articolo di Forbes, un articolo in cui la rivista riporterebbe le informazioni relative a diverse persone che la rivista ritiene essere oligarchi. Oltre che, dice politico, spesso vengono utilizzate anche delle pagine Wikipedia, pensate un po’. Ebbene, se vi sembra assurdo, adesso facciamo un passo ulteriore perché pochi giorni fa, il 23 di gennaio, è successa una cosa incredibile. C’è uno di questi oligarchi sanzionati, che si chiama Usmanov, che non ci sta a trovarsi in quella lista e che ha avviato una serie di azioni legali nei confronti di diversi soggetti per cercare di farsi levare dalla lista delle persone sanzionate. Ora, Usmanov non è ancora riuscito a farsi togliere le sanzioni, ma alcuni di questi procedimenti legali sono giunti al termine e in particolare è arrivato a sentenza, proprio l’altro ieri, il 23 di gennaio, un procedimento molto interessante. Perché Usmanov aveva intentato causa proprio a Forbes e proprio a causa di quell’articolo che politico dice essere più volte citato nei documenti dell’Unione Europea. Cioè, parliamo di quell’articolo che viene utilizzato da lui per stabilire chi è un oligarca e quindi debba essere sanzionato, avete capito? Ebbene, Usmanov aveva citato Forbes accusandola di aver pubblicato del materiale diffamatorio nei suoi confronti. Così Forbes è andata in tribunale e quando gli hanno chiesto di dimostrare le affermazioni che riportava nei suoi articoli, non è riuscita a rispondere. Forbes sosteneva che Usmanov fosse personale amico di Putin, che fosse riuscito a diventare ricco solo grazie a lui e lo accusava di una serie di altre nefandezze e compromissioni con il regime. Ma davanti ai giudici ha fatto scena muta, non è stata in grado di provare nessuna di queste affermazioni. E così il tribunale ha dato ragione a Usmanov, condannando Forbes mettendo al bando quell’articolo in Germania e dando ragione al presunto oligarca. Ora, lo capite che siamo in una situazione paradossale. Quell’articolo giornalistico era stato utilizzato come fonte per sanzionare persone come Usmanov. Ma ora c’è un giudice che lo dichiara ufficialmente una fake news. Ma nonostante questo le sanzioni persistono e continuano ad essere applicate sulla base anche di quell’articolo, che oggi sappiamo ufficialmente essere falso, almeno nella parte che riguarda questa persona. Quindi logicamente dobbiamo dedurre che l’Unione Europea, almeno in un caso, ha utilizzato fonti che si sono rivelate false per prendere delle decisioni che hanno portato a sanzionare talunne persone. Non vi sembra gravissimo? Come Usmanov ci sono molti altri individui sanzionati che stanno lottando per farsi togliere queste sanzioni perché le ritengono ingiuste. Ora, se fosse vero che le fonti utilizzate dell’Unione Europea, come dice Politico, sono molto poco affidabili, è probabile che ci siano altre persone condannate alla morte civile sulla base di informazioni che probabilmente si riveleranno essere fake news. Se tutto questo fosse reale ci troveremmo di fronte ad una delle vicende più gravi della storia dell’Unione Europea, a uno degli abusi più odiosi e più insidiosi portati a termine dal governo europeo. Sarebbe gravissimo. E sarebbe gravissimo anche perché le punizioni inflitte sono inflitte attraverso strumenti che si pongono già di per sé ai limiti dello stato di diritto. Se si aggiungesse anche il fatto che le informazioni utilizzate sono claudicanti o addirittura ufficialmente false, beh, saremmo di fronte ad una bomba atomica. Ovviamente io mi chiedo come sia possibile che nessun organo di informazione si prenda la briga di parlare di queste cose e anche soltanto di svelare quanto già altri giornalisti hanno scoperto. Ora, che ognuno si faccia la sua opinione, che ognuno decida dove deve essere la linea rossa da non superare in base al bilanciamento di interessi che la comunità deve ovviamente fare, dove finisce il garantismo e dove inizia la realpolitik. Decidetelo voi. Ma sappiate solo una cosa banale. Oggi tocca a loro, agli oligarchi, o meglio a quelli che chiamiamo così. Magari possono non starci simpatici, ma sappiate che domani può succedere a qualcun altro e chi lo sa chi sarà quel qualcun altro. Riuscite lo stesso a dormire sonni tranquilli? Beh, buon per voi.