Fine spiegato semplice.
Di Ilya Tsukanov, sputnikglobe.com
L’escalation delle tensioni tra Teheran e Tel Aviv dopo l’attacco missilistico di Israele al complesso dell’ambasciata iraniana a Damasco, lunedì scorso, ha riacceso i timori di un conflitto totale tra le potenze mediorientali. Ma quali sono le forze armate più attrezzate per una conflagrazione su larga scala?
Israele si sta preparando alla rappresaglia per l’attacco mortale alla sede diplomatica iraniana nella capitale siriana, e i funzionari temono che la risposta dell’Iran possa includere l’uso di “missili balistici a lungo raggio, missili da crociera o droni”. Gli esperti hanno avvertito che una risposta diretta potrebbe essere esattamente ciò che Israele sta cercando, suggerendo che l’Iran potrebbe ottenere risultati altrettanto efficaci utilizzando mezzi asimmetrici.
Sebbene i due Paesi non condividano un confine comune, ciascuno di essi dispone di strumenti missilistici, aerei e navali in grado di provocare gravi danni all’altro se le tensioni dovessero surriscaldarsi. Ecco una panoramica delle rispettive capacità:
Truppe
All’inizio del 2023, l’Istituto Internazionale per gli Studi Strategici ha stimato la forza totale delle Forze di Difesa Israeliane in 169.500 uomini, più 465.000 riservisti (la maggior parte dei quali è stata richiamata dopo il 7 ottobre).
- Le Forze di terra comprendono circa 126.000 soldati e 400.000 riservisti.
- L’Aeronautica militare ha 34.000 effettivi e 55.000 riservisti.
- La Marina ha 9.500 effettivi e 10.000 riservisti.
Le Forze Armate iraniane contano circa 420.000 uomini. Di questi fanno parte
- 350.000 militari dell’esercito
- 37.000 membri dell’Aeronautica
- 18.000 nella Marina
- 15.000 nelle forze di difesa aerea
La Repubblica islamica dispone anche di una forza di 230.000 uomini di elite del Corpo delle Guardie rivoluzionarie islamiche (IRGC) – 150.000 nelle Forze di terra, 40.000 paramilitari, 20.000 nella Marina dell’IRGC e 15.000 nelle Forze aeree e di difesa aerea dell’IRGC.
L’Iran dispone inoltre di almeno 350.000 riservisti addestrati da richiamare in caso di crisi.
I bilanci
Nel 2022, l’Istituto internazionale di ricerca sulla pace di Stoccolma (ISPRI) ha calcolato che il bilancio della difesa di Israele ammontava a circa 23,4 miliardi di dollari (compresi 3,18 miliardi di dollari di aiuti militari annuali degli Stati Uniti).
Nello stesso anno, l’Iran aveva un budget per la difesa equivalente a circa 6,8 miliardi di dollari. La Repubblica islamica compensa il suo budget inferiore con costi operativi e di approvvigionamento degli armamenti più bassi, oltre a una strategia incentrata su soluzioni asimmetriche, come la conversione di vecchie petroliere in navi da guerra galleggianti e la creazione di vaste flotte di cannoniere a basso costo per la difesa delle coste.
Armi
Entrambi i Paesi hanno grandi industrie di difesa nazionali che consentono la produzione di tutto, dalle armi leggere ai carri armati, ai droni e ai missili. Israele ha costruito il suo settore della difesa in collaborazione con gli Stati Uniti, mentre l’Iran, soggetto a decenni di sanzioni, si è rivolto verso l’interno per produrre in patria la maggior parte possibile del suo fabbisogno di difesa.
Israele potrebbe avere un importante asso nella manica: le armi nucleari. Pur non confermando né smentendo il possesso di tali armi (in una politica nota come “deliberata ambiguità“), si sospetta che Israele abbia fino a 80 testate nucleari a portata di aereo e di missile.
L’Iran, al contrario, ha rifiutato le armi nucleari – e tutte le altre armi di distruzione di massa, a favore di un vasto arsenale missilistico convenzionale – ma ha una carta vincente di tipo diverso: la capacità di chiudere lo Stretto di Hormuz, che gli dà essenzialmente il potere di far crollare le economie occidentali in caso di aggressione, privandole fino al 30% di tutte le forniture marittime di greggio.
Esperienza di combattimento
Combattendo più di una dozzina di guerre e insurrezioni sia con i Paesi vicini che con i palestinesi dal 1948 in poi, Israele è di gran lunga l’esercito più addestrato a combattere in Medio Oriente. Tuttavia, il conflitto in corso a Gaza ha dimostrato che l’abilità in combattimento non è qualcosa che si trasmette tra le generazioni: l’IDF ha avuto notevoli problemi a combattere Hamas e altre milizie a Gaza, combattendo contro i 25.000-40.000 miliziani molto più lento del previsto, e le perdite sono già le più pesanti tra i conflitti del XXI secolo che hanno coinvolto Israele fino ad oggi.
Anche l’Iran ha una notevole esperienza di combattimento. La Rivoluzione islamica del 1979 è stata forgiata nel fuoco di un brutale conflitto con l’Iraq, durato per gran parte degli anni ’80, in cui sono stati uccisi fino a 600.000 soldati iraniani e 500.000 iracheni e oltre 100.000 civili, per lo più iraniani. Nei decenni successivi, le forze armate iraniane hanno acquisito esperienza di combattimento in numerosi altri conflitti, dalle insurrezioni interne all’assistenza consultiva dell’IRGC fornita a Hezbollah contro Israele durante la guerra del Libano del 2006, e ai governi siriano e iracheno durante la lotta contro una serie di jihadisti sostenuti dall’estero negli anni 2010.
Alleati
Se la crisi tra Iran e Israele dovesse surriscaldarsi, è improbabile che gli alleati di entrambe le parti restino in disparte.
Il principale alleato e sponsor di Israele sono gli Stati Uniti, che dispongono di oltre una mezza dozzina di importanti basi militari che circondano l’Iran nel Golfo Persico e in Arabia, e di ulteriori strutture in nazioni come Iraq, Giordania, Siria e Turchia. La presenza degli Stati Uniti nella regione comprende la potente Quinta Flotta, un gruppo d’assalto di portaerei già schierato nell’area, forze di spedizione, logistiche, di estrazione e sminamento, sottomarini e capacità di ricognizione. Gli Stati Uniti hanno utilizzato ampiamente la Quinta Flotta per le guerre di aggressione in Medio Oriente e in Afghanistan negli ultimi due decenni.
L’Iran, da parte sua, ha una serie di alleati statali e non statali in tutta la regione, nota come “Asse della Resistenza“, che comprende la Siria, le milizie irachene delle Forze di Mobilitazione Popolare (che formalmente fanno parte delle forze di sicurezza irachene), le potenti milizie libanesi di Hezbollah e, secondo alcuni, gli Houthi dello Yemen.
La Repubblica islamica ha anche alcuni potenti attori globali dalla sua parte, con la Russia e la Cina che, anche se non prendono parte direttamente alle ostilità, probabilmente faranno del loro meglio in sedi come l’ONU e a livello regionale e bilaterale all’interno del blocco BRICS+ e con i loro partner dell’Organizzazione per la Cooperazione di Shanghai (CSTO), per cercare di risolvere un conflitto il prima possibile e punire gli aggressori con mezzi economici, diplomatici e di altro tipo.
Di Ilya Tsukanov, sputnikglobe.com
tradotto da Fabrizio Bertolami per Comedonchisciotte.org
Fonte:
https://sputnikglobe.com/20240405/iran-vs-israel-military-comparison-whos-tougher-1117759486.html
https://israelnoticias.com/editorial/guerra-israel-iran-inevitable/
Fonte: comedonchisciotte.org