[VIDEO] INSETTI COME CIBO – Enrica Perucchietti

Spiegato semplice

C’è un sito che si chiama Fabbrica della Comunicazione dove si parla di tante cose diverse, e c’è una parte dove due persone, Beatrice e Enrica, parlano di argomenti che non sono i soliti che tutti discutono. Questa volta hanno deciso di non parlare del Festival di Sanremo, ma di cibi strani come carne finta e farina di insetti. Hanno detto che alcuni dicono che molti italiani vogliono provare questi cibi nuovi, ma in realtà è solo per far sembrare normale mangiare cose come insetti. Anche se alcune persone possono essere curiose di provare, Beatrice ed Enrica pensano che non è giusto che la pubblicità cerchi di convincere tutti a cambiare le loro abitudini alimentari, soprattutto indove il cibo è una parte importante della cultura. Parlano anche di come queste idee nuove possono essere strane o non buone per la salute, e che non bisogna credere a tutto quello che si legge su internet senza cercare di capire se è vero.

Fine spiegato semplice.

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Trascrizione del video

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E quindi non semplicemente come dire lo stato emotivo delle persone, che pure sarebbe la prima cosa da tenere in considerazione, ma anche il bene o il male che questo tipo di alimenti potranno creare sull’essere umano. Carne sintetica e farina di insetti, addirittura, viene titolato. Sette italiani su dieci vogliono mangiare cibi alternativi e chi non lo fa peste lo colga. Questa è la tipica narrazione propagandistica, poi devi andare a leggere questo articolo, Manfelt mi sembra, comunque vai, scrolli e scopri che è un sondaggio realizzato da Uber Eats. Pensavo una marca di birra! E tra l’altro se fai poi una ricerca, vedi che soltanto un mese prima c’era un articolo simile, su un’altra testata completamente diversa, diceva quattro italiani su dieci, ma quindi in un mese siamo già saliti a sette su dieci. Questi sono quegli articoli di pura propaganda, che cercano anche un po’ di sfruttare la finestra di Overton, per anzi il principio della rana bollita a proposito, dato che si parla tanto anche del loghino con la rana, per cercare di sdoganare il discorso della farina di insetti, dellae tutto il resto. Quindi per normalizzare la cosa ti dicono che sette italiani su dieci non vedono l’ora di assaggiare le barrette con grillo mirtillo. Dì la verità, dì la verità che anche tu stavi lì dicendo, ma quasi quasi! Una assaggiatina grillo mirtillo, puoi grillo al mirtillo? Non vedo l’ora, guarda! Quando ho visto la Cristoforetti che era lì che si mangiava grillo mirtillo ho detto, ah non vedo l’ora di poter anch’io addentrare un grillo mirtillo, povera bestia! Guarda se non è cioccolato! Non mangioanimali, non mangio gli animali, non mangio manco gli insetti, cioè almeno su questo sono coerente. Beh è chiaro, anche se devo dire la prima azienda in Italia che fa, distribuisce sfarinati insettivori è nelle Marche, quindi insomma ci distinguiamo proprio. Ci ho detto però, ci ho detto che quindi insomma è una cosa che abbiamo detto è stata sdoganata, quello che a me ha fatto veramente senso in questi giorni, l’ho anche scritto, il fatto di aver visto questi dispenser, questi box dove dentro ci sono appunto qualsiasi tipo di sacchettino, di patatini, di crocchettine, fatte a base di insetti, quindi stanno prendendo posto nei supermercati, è logico che la gente sia comunque impensierita. Altra cosa invece è il discorso che facevamo a proposito del loghetto della rana, che non c’entra niente. Prima di arrivare al loghetto della rana, ma possono mettere questi mega box ovunque, come quando in libreria vai e magari ti ritrovi le pile didel ministro Speranza, ma se poi le pile di libri o i box con le patatine alla cavalletta rimangono lì perché nessuno le compra, voglio dire di nuovo, qua si spingemediatico, propaganda e tutto il resto, basta semplicemente poi non acquistarli. Poi se uno si vuole mangiare le patatine con Mr. Cavalletta, ma che faccia un po’ che cosa vuole, viva Dio, c’è la e quindi lo può fare. Io vorrei che si chiarisse come ormai è palese questo tentativo di manipolare l’essere umano e di distruggere tutto ciò che è legato alle radici, alle tradizioni, arrivando anche alla tavola. Ma con te ne abbiamo parlato molto spesso, quando si diceva anche ridendo che ilpassava anche per la tavola e a me evoca sempre un po’ il ricordo di quelle gallette di Plankton del Silent Green, del famoso romanzo di Harry Harrison a cui poi ètratto ilbellissimo, sempre sul Silent Green. Quindi mi ricordo un pochino quello e mi taccio perché posso dire che poi basta che comunque uno non acquisti questi prodotti e finisce lì la solfa. Eh lo so, però il marketing è duro a morire, per cui oggi non acquisti, ma almeno un sei mesi che fai e non ce li vuoi tenere questi box giusto per far cambiare idea. Quanto durano queste padatine con le cavallette, dopo sei mesi veramente poi si muovono, è altro che i grilli all’interno, i vermi. Sì sì, ma che poi è sempre tutto uno spiegare, ti devono spiegare che in realtà non ti stai mangiando una cavalletta intera, ma semplicemente una farina che viene, insomma non è… Certo che a poco, ho capito come stai per sgranocchiarti la cavalletta che te la sei fatta alla piastra. Eh no, perché in Asia, come abbiamo detto già anche in altri video, in Asia c’è anche chi ha potuto sgranocchiare cavallette, insetti realmente, magari fritti e qualcuno ha detto ma sì, sanno di Fonsis, quindi c’è quel retrogusto di formaggio. Ma va benissimo, ma un conto è se vai appunto in un paese esotico comunque lontano e vuoi provare le tradizioni anche culinarie, alimentari del luogo, ma va benissimo, ma il fatto di dover livellare e spersonalizzare anche la cucina, le tradizioni non gastronomiche, tra l’altro di un paese come l’Italia che potremmo pisciare in testa a tutti, lo trovo un’assurdità. Poi se uno è impazzito perché si è assaggiato la cavalletta in Thailandia, è tornato ed è stato folgorato sulla via di Damasco e si vuole fare scorte di cavallette e mangiarsene saltate al posto di popcorn, ma viva Dio, ma per me è liberissimo. Non ci dovrebbe essere però questa forma di manipolazione e di bombardamento mediatico che è vera e propria propaganda, mista, marketing e tutto il resto, per cui si vuole rimodellare la psiche, l’immaginario e anche gli usi e i costumi di noi occidentali. Poi se a uno gli piacciono le cavallette, ma che se le mangi? A me, io non mangio manco il pollo o qualcos’altro, quindi non mi metto a mangiare neanche le povere cavallette. Però sai che cosa? È che al di là di questo discorso, che giustamente proprio in Italia devono venircelo a fare, è anche una questione di salute, cioè qualcuno mette in guardia anche sul fatto che non si tiene conto, per esempio, delle allergie individuali, cioè è un po’ come dire, mangiate che tanto vi fa bene, è un po’ questo il marketing che passa, non semplicemente o non soltanto l’aspetto culinario che, come dici tu, giustamente livella tutto, ma anche il fatto che certe questioni vanno proprio a toccare la nostrae di questo non si fa menzione. Ho capito, ma c’è gente che è arrivata la quinta o la sesta dose e vuoi che ti cambi qualcosa la patatina al grillo, e dai, su, a proposito di salute, perché davvero c’è ancora qualcuno che pensa che certe istituzioni, certe aziende, certe siano interessate alla salute di noi poveretti? No, dai, non… Ho capito che questo argomento non se ne esce, non se ne esce manco da qui. Allora, vediamo se se ne esce dal discorso del loghetto della rana, di cui prima stavamo facendo menzione. Ci sono delle persone che hanno completamente travisato questo discorso, dicono c’è lo sfarinato di rana, non c’è la rana all’interno di questi prodotti. Ma non c’era anche lì il virus Siero-mRNA o altro. Adesso, negli ultimi mesi, ma non più di sei mesi, è già un po’ di tempo che è passata questa nuova leggenda metropolitana per cui il logo con la rana sarebbe legato a una società diche sponsorizza farine a base di insetti, oppure chissà che cosa, in realtà non è così, però di nuovo glielo vai a spiegare alle persone che ormai credono alla qualunque, perché basta che l’abbiano in qualche modo intercettato su une ci credono. Tra l’altro il logo della rana è della Rainforest Alliance che si occupa di certificare quelle società, quelleche rispettano l’ecosistema, l’ambiente e tutto il resto. Bill Gates ha fatto una donazione a questa società 16 anni fa e poi non ha avuto niente a che fare con questo, è come se fosse un bolino di qualità. Poi, per carità, si può anche andare a vedere le filosofie di fondo di associazioni e organizzazioni simili perché poi magari sponsorizzano un certo tipo di politiche green, tutto quello che volete, ci mancherebbe altro, però da lì a dover sempre esagerare e farne uscire l’ennesima teoria cospirazionista che poi ti arriva ildi turno, open, te la smentisce e finisce per screditare giustamente tutto l’ambiente e sempre soltanto un farsi autogol. Quando vedete come per esempio spunta fuori il logo con la rana, voi non l’avete visto, non avete la più palida idea di cosa sia, invece di fermarvi a prendere percolato il post che gira su Telegram di un perfetto sconosciuto, fate due ricerche, approfondite un po’, andate a vedere, andate sul sito, andate a leggervi qualche articolo e vi fate un’opinione sulla base però diche siano un pochino più concreti, perché se no vi bevete, vi mangiate tutto, non soltanto la farina di grillo. Sì, hai fatto benissimo perché questi veramente sono degli autogol che poi screditano tutta la categoria, quindi facciamo anche attenzione nel senso, e così ci rivolgiamo a coloro che ci seguono, cioè veramente basta pochissimo per rendersi conto che molte di questesono proprio fake, anche se arrivano da canali che vengono comunemente considerati canali che salvifici, diciamo così, tra virgolette. Detto questo e ritornando al discorso degli insetti però, è tanta la voglia di sdoganarli che addirittura dicono ma noi li abbiamo sempre mangiati, cioè dalla preistoria, addirittura, addirittura, l’uomo delle caverne, cioè quello che disceglie direttamente dalla scimmia, la scimmia che tendenzialmente è vegetariana viene detto, però siccome poi ha questa usanza di mangiarsi le pulci, ma no, ma dai, ma no, eppure c’è un articolo che io ho rintracciato e che risale direttamente a lì, ma senza voler scomodare, insomma, ibiblici, però nell’Antico Testamento viene riportato che insomma mangiavano locuste, grilli, cavallette e qualsiasi altre forme animali. Ora, posto che mi trovo anche molto sensato il commento che ha fatto un comico su questo ambito, cioè volete mangiarvi degli insetti? Basta che andate in motorino, aprite, spalancate la bocca e tutto quanto che mi arriva è preciso, detto questo però effettivamente sembra un assurdo, cioè devi sdoganare una certa cosa, me la fai risalire, no? Ai tempi che furono per dimostrare di aver ragione, a tutti i costi. Ma non è neanche per dimostrare che hai ragione, è per cercare di legittimare, tu devi creare unache sia rassicurante per le persone che vuoi, che acquistino quel determinato prodotto e quindi in questa creazione, in questa operazione di framing, tu devi creare anche delle origini mitiche del prodotto e devi cercare di sponsorizzare l’idea che faccia bene per la salute. Ma io vorrei comunque ricordare che un secolo fa si diceva che le sigarette facevano bene ai polmoni, ai bronchi, così come dei prodotti radioattivi, potevano anche quelli, facevano bene, ma soltanto fino a qualche anno fa, quantesono state poi multate per lo psicodono o tante altre sostanze,dopo che si è scoperto che non soltanto erano dannosi, ma uccidevano le persone, insomma un minimo di storia, ricordati soltanto lapromozionale di Bernaice quando convinse milioni diche ancora adesso mangiano la pancetta colazione dicendo, sfruttando deicompiacenti che il bacon faceva bene, questa colazione era perfetta per iniziare meglio la giornata, è ovvio che se magari paghi dei medici compiacenti, crei delle cartelle stampa, cuci letteralmente questa falsa narrazione distorta, ci sono poi deiche prendono queste cartelle stampa senza neanche andare ad approfondire e iniziano poi a diffondere il messaggio, anche di nuovo qua, siamo degli esseri pensanti, magari esercitare un pochino di più il pensiero critico, poi ribadisco, se uno si vuole mangiare il grillo mirtillo, che si mangia pure il grillo mirtillo, ma il problema è un altro, è il fatto di dover attraverso la finestra di Overton e qua di nuovo la rana bollita, povera rana, martellare l’opinione pubblica, saturarla con l’ennesimache piace ai ricchi e un pochino di meno ai poveri per devastare la tradizione in questo caso, oppure quella enogastronomica e importare qualcosa di nuovo che piace alla globalizzazione. E che ai ricchi sicuramente non piace, c’è qualcuno che secondo me continuerà a mangiare cose gourmet, grandi ristoranti, chef stellati, le farine e gli sfarinati li lasciano alla massa e gli altri mangiano tutt’altro. Esattamente come in Largo Largo del Soylent Green, che i poveracci erano costretti a mangiarsi stesse gallette che poi si scopre non sono manco fatte col planton, ma con la carne dei cadavri, e ai ricchi ancora si mangiavano la carne, le marmellate sfiziose, tutto quel ben di Dio che ancora la società in questo mondo post apocalittico poteva permettersi, dubito che Bill Gates, Zuckerberg e compagnia cantante poi si mangino le barrette di Grillo Mirtillo, magari ti fa vedere la Cristoforetti che cerca di addentrare la barretta sue finisce lì. Esattamente come la Ferragni quando moltiplicava la pizza, la pizza davanti a lei rimaneva perfettamente intatta ma lei aveva in mano una fetta, un pezzo di pizza. Cerca, troverai se ne avrai voglia e sì sicuramente sarà così, continuerà comunque questo discorso chissà per quanto tempo ancora dovremo parlarne, grazie intanto a Erika Perrucchietti, buona domenica, lasagne oggi, non grill. No no no, lasagne tra l’altro, lasagne al massimo vegetariane, senza grill, senza carne, senza carne sintetica e basta. Ciao a tutti, buona domenica. Ciao. Cosa è la comunicazione e quante sfaccettature ha? Quanto di ciò che viene trasmesso daiè verità e quanto mistificazione? Quanto nell’informazione è autentico giornalismo? Fabbrica della comunicazione, il linguaggio dei media. Per scoprire la struttura e i meccanismi di radio,e web, apprendere i segreti del parlare in pubblico, relazionarsi con gli altri in modo corretto e riuscire a capirsi al di là delle parole. Fabbrica della comunicazione, il linguaggio dei media. Il libro di Beatrice Silenzi, disponibile in tutte le librerie, store online e anche in formato ebook.

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