Fine spiegato semplice.
Di Daniele Ioannilli per ComeDonChisciotte.org
Il metro che misura l’orrore di ciò che sta avvenendo in Palestina sono sicuramente le testimonianze dirette che riescono a filtrare, ma lo è forse ancor di più il voltafaccia in questi ultimi giorni della narrazione mainstream, una narrazione palesemente influenzata (direttamente e indirettamente) dalla stessa Israele.
Fino a pochi giorni fa la macchina politico mediatica aveva un solo mantra: Israele ha il diritto di difendersi e chi dice il contrario è un nazista antisemita.
Non veniva dato spazio alle immagini delle stragi, ai bombardamenti a tappeto, ai morti non di parte come giornalisti e medici; non veniva dato spazio alle proteste della gente (di piazza e non) che montavano giorno dopo giorno; non veniva dato spazio al lavoro di giornalisti e organizzazioni; e neppure ad intellettuali che spiegavano dal punto di vista storico, quindi oggettivo, perché si è arrivati a questa situazione. Ed erano spiegazioni molto diverse da quelle che dava il mainstream.
Ripensiamo alla parola genocidio: persino dopo condanne esplicite internazionali di organismi quali il Tribunale Internazionale di Giustizia, chiunque la pronunciasse subiva un linciaggio mediatico immediato. Se proprio se ne doveva parlare era perché Israele aveva attaccato organismi internazionali neutri occidentali; e si annacquava il tutto dicendo che “beh forse si Israele ha esagerato, ma può succedere che in guerra si sbagli, c’è stato il 7 ottobre, c’è Hamas”.
Ora, da un giorno all’altro non c’è occasione nella quale non si dica che Israele sta commettendo genocidio, proiettando sullo sfondo immagini su immagini di bambini morti e distruzione.
Un voltafaccia completo di 180 gradi.
Un’improvvisa epifania di moralità?
Assolutamente, il mainstream non sa neanche cosa sia.
Lo dimostra il fatto che oggi sono le stesse persone che fino a ieri tentavano di distruggere, in ogni modo, chi difendeva le ragioni della Palestina, bramosi di compiacere Israele e di non farlo arrabbiare. Ora, d’improvviso fanno a a gara “a smerdarlo” denunciando le sociopatiche dichiarazioni dei membri del governo israeliano e la soluzione finale ordita più o meno segretamente per la Palestina, cioè l’espulsione completa degli arabi o il loro sterminio.
Oggi non hanno più bramosia di compiacere Israele? Non temono più la sua ira? Certo che l’hanno.
E allora, per ipotesi, non potrebbe essere una precisa strategia? Il fastidio verso le azioni di Israele è talmente diffuso nella gente che non solo è diventato impossibile silenziarlo, ma il solo modo per “stemperarlo” potrebbe essere quello di lasciarlo sfogare in modo controllato.
Far fare alla gente disgustata un bel ruttino liberatorio. Lo abbiamo già visto, proprio qui in Italia, all’indomani della crisi finanziaria del 2008 – con la crescente rabbia antieuropea che invece di esplodere venne incanalata e stemperata nell’allora nuovo Movimento 5 Stelle, un partito politico nato con lo scopo di incanalare la rabbia popolare per tutelare il sistema, riuscendoci in maniera egregia, come abbiamo visto.
Condannando Israele a reti unificate la gente probabilmente smetterà di essere rabbiosa, perché avrà la percezione che “se tutti lo dicono, le cose si risolveranno presto”. Ma nei fatti, i soli che contano, non è cambiato nulla.
Israele continua ad ammazzare come e quando vuole. Si continua a rifornirlo di armi: nessuna sanzione, nessuna presa di posizione ufficiale dei governi nazionali europei (ad eccezione della Spagna) e dell’ Europa stessa. Il diritto internazionale carta straccia.
Ancora non si può sventolare una bandiera palestinese, che subito vieni attenzionati dalle forze dell’ordine.
Come per gli aiuti umanitari concessi con il contagocce e solo perché l’opinione pubblica non accetterebbe più il contrario (come se ammazzare la gente con lo stomaco pieno sia meno orribile), si è passata la linea rossa che separa ciò che è umano da ciò che è bestiale. Per non venire travolto, il mainstream deve riposizionarsi e visto il silenzio di Israele è anche possibile che si voglia lasciar sbollire il disgusto popolare in maniera, appunto, controllata.
Come dovrebbe funzionare il giochino? Se lasciato libero, il malcontento della gente non si sa che direzione può prendere e oltre un certo punto potrebbe divenire incontrollabile, acquistare vita propria, autoalimentarsi.
Le rivoluzioni avvengono cosi. L’assassinio dei due cittadini ebrei in America potrebbe essere quel punto. Per stemperare le persone non bisogna lasciarle libere di formarsi un pensiero riflessivo proprio, ma vanno orientate a indignarsi in un certo modo sfruttando la loro naturale inclinazione a seguire chi si ritiene più importante o competente, il mainstream in questo caso.
Ottenuto questo, alle masse puoi far fare quello che vuoi.
Di Daniele Ioannilli per ComeDonChisciotte.org
25.05.2025
Fonte: comedonchisciotte.org