Il rave di Valentano, tra gli sfoghi dei perbenisti e l’ipocrisia dei media


Cantavano i Dik Dik: "sai cos'è l'Isola di White?". Sai cosa fu Woodstock? E Valentano? A ogni propaganda, in ogni tempo e luogo, i suoi capri espiatori.


A Woodstock ci fu tutto quello che c’è stato in questi giorni a Valentano (compresi i morti), eppure è passato alla storia come vessillo di libertà.

A prescindere che possa o meno piacere il tipo di musica, il modo di divertirsi o le attività svolte durante queste manifestazioni (che a me non piacciono per niente), resta di sicuro il fatto che a scatenare tanto odio contro questo specifico episodio è stata la frustrazione di coloro che, auto rinchiusisi nella prigione del Green Pass, non riescono a concepire che possano esistere individui che, al contrario di loro, non hanno paura e non barattano la propria libertà a causa di un “pericolo” che li prende di striscio e in maniera blanda.

Fondamentale, come sempre, il ruolo avuto dagli organi di informazione che hanno subito dipinto il tutto (da lontano e a prescindere) come un bivacco di degenerati che si ammazzano o stuprano a vicenda.

Commovente la svolta “verde” delle voci dentro al coro che, incuranti dei disastri provocati giornalmente da ognuno di noi in tema di ambiente (credete che la vostra bottiglia di plastica inquini meno di quella di un partecipante al rave?), hanno urlato ai quattro venti il fastidio e la morte che ha provocato agli animali la musica riprodotta durante l’incontro non autorizzato dei giovani (mentre quella nell’oasi di Vulci quando si organizzavano gli eventi “autorizzati” evidentemente allietava le notti della fauna selvatica, facendo addormentare i cuccioli o i pulcini).

Fortuna che, oltre ai vari giornalai che si autoproclamano giornalisti, esistono giornalisti veri che, andando a toccare con mano i fatti, ne riportano una descrizione diversa e di sicuro meno satanica (comunque, personalmente, continua la manifestazione a non piacermi nei contenuti).

P.S.: mentre del rave incriminato la stampa non ha perso tempo a evidenziare a gran voce il fatto che tra i partecipanti “già ci sono tre contagiati” (su circa 10/15000 persone), evidentemente per la mancanza della misura di sicurezza del controllo del Green Pass, la stessa stampa fa passare in sordina la notizia secondo la quale a Lecce un pediatra con vaccinazione completa si è infettato e ha trasmesso l’infezione a due bambini proprio a causa della (non scientifica) misura di sicurezza definita “green pass”.


Autore: Dimitri Pizzati

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1 commento su “Il rave di Valentano, tra gli sfoghi dei perbenisti e l’ipocrisia dei media”

  1. adriano de stefano

    WOODSTOCK, CINQUANTìANNI FINITI NEL CESSO.
    “GLI INCENDIARI D’ALLORA SONO I POMPIERI DI OGGI”

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