
In questa prima metà di settembre 2021 abbiamo già potuto leggere alcune lettere di protesta inviate ai Rettori di diverse Università italiane contro l’introduzione del Green Pass obbligatorio, uno strumento coercitivo alla vaccinazione di massa applicato in modo fortemente discriminatorio. Queste sono invece lettere diverse, inviate da un Professore ai suoi studenti universitari dell’Università degli studi di Udine e da una Professoressa docente di scuola media della provincia di Udine ai propri studenti all’inizio del terzo anno.
A me piace immaginare che entrambe siano state indirizzate agli studenti di tutte le scuole di ogni genere e grado. Sono lettere profonde e sincere, da esse traspare il sentimento che lega la professione del docente ai propri ragazzi; si legge in esse una evidente delusione per ciò che sta avvenendo in questi giorni ma anche un augurio a fare fruttare gli insegnamenti ricevuti e un invito alla consapevolezza sempre necessaria per mantenersi liberi. Due lettere scritte con il cuore in mano, esempi di onestà intellettuale che si traducono concretamente nelle scelte di vita.
Grazie Professori.
Cari ragazzi, mentre mi accingo a scrivervi mi sovviene alla mente quando vi inviai la lettera al tempo del lockdown, dopo una decina di giorni che non ci sentivamo perché l’avvio di una pandemia ci aveva costretto alla distanza forzata e alla reclusione in casa. Mi ricordo l’emozione quando ci siamo poi ritrovati in zoom, a distanza di circa un mese, e nonostante le difficoltà della particolare situazione abbiamo cercato di fare il nostro meglio per rimanere uniti e continuare a costruire una comunità scolastica senza poterci ritrovare in presenza. Abbiamo sostenuto delle sfide importanti anche l’anno successivo (lo scorso) con tutte le misure restrittive introdotte per far fronte all’emergenza dichiarata. Non è stato semplice misurarsi con mascherine, gel e soprattutto il distanziamento che non ci ha permesso di abbracciarci e stare vicini come i primi mesi dell’anno precedente, in cui tutti potevano esprimere con la vicinanza il nostro affetto e prodigarci per aiutare chi ne aveva bisogno.
Io vi ricordo sempre così come vi ho conosciuto: dei ragazzi affettuosi, accoglienti, disponibili e amorevoli. Ricordo i vostri bei sorrisi, anche quelli dello sguardo quando non potevate esprimervi altrimenti. Mi mancherete, come mi mancheranno le nostre lezioni partecipate a cui avete sempre contribuito attivamente dandomi soddisfazione nel dimostrarvi così arguti, critici e pensanti. Non ho avuto l’opportunità di salutarvi come avrei voluto: il mio trasferimento è stato così veloce che non ce n’è stato il tempo.
Quest’anno sarete divisi e so che questo avrà procurato anche del dispiacere, perché è sempre un po’ triste lasciare colui con cui si sta bene. La vita però propone diverse volte delle separazioni perché ognuno deve seguire il suo destino e le situazioni nuove devono essere sempre accolte con fiducia perché saranno portatrici di nuove scoperte e di nuovi doni. Essere in una classe ridimensionata vi agevolerà ad esempio negli apprendimenti: potrete essere favoriti da un ambiente meno distraente e dall’opportunità per gli insegnanti di dare maggiore attenzione a ciascuno di voi. I colleghi che mi sostituiranno sono ben preparati e vi insegneranno cose interessanti. Spero vi troverete bene con loro.
Spero anche che conserviate quello a cui più tengo e che vi ho sempre insegnato: lo spirito critico. Continuate a svilupparlo, continuate a domandarvi sempre il perché delle cose, a ragionare con la vostra testa, a confrontarvi fra di voi, a confrontarvi con più tesi, più fonti, diverse argomentazioni. Sviluppate i vostri ragionamenti. Per sapere vivere al meglio la vita e trarre insegnamento da essa, comprendere lo scopo della nostra esistenza non serve imparare pagine di manuale a memoria, ma esercitare la comprensione, riflettere sui testi, cercare i collegamenti. Non puntate al dieci o all’apprezzamento dell’altro, piuttosto sviluppate l’amore per la conoscenza e il piacere del comprendere gli eventi trovando una sintonia con il vostro intelletto e la vostra anima. Questo è il vero tesoro che vi serve per comprendere questo mondo.
Stiamo attraversando un momento storico, politico ed economico difficilissimo e ci sono dei cambiamenti epocali in atto che potrete comprendere solo se manterrete lucida la mente, continuando a coltivare la capacità di riflettere con la vostra logica senza farvi condizionare. Come vi ho sempre insegnato fate attenzione ai mass media: tv, giornali, internet non sempre dicono la verità perché soddisfano le logiche di chi li paga. Quando qualcosa vi appare illogica o vi suona male, è probabile che non sia vera. Quest’anno con il programma di storia della terza vi parleranno delle dittature e della sua propaganda, cioè del modo con cui si convinceva il popolo della bontà delle azioni del regime non democratico, sfruttando l’indottrinamento attraverso i mezzo di comunicazione di massa. Oggi quella realtà si sta ripetendo anche se non è ancora evidente agli occhi di tutti, perché sono molto abili a mascherare quello che sta avvenendo. Ma voi con me avete sempre riflettuto sulla storia. Non ci siamo mai dimenticati di capire i fatti passati mettendoli in relazione al presente. Continuate a farlo sempre. La storia ci serve per capire il momento che stiamo vivendo. Ricordate, vero?!?! Se manterrete questa lucidità di ragionamento e collegamento potrete anche accorgervi che molti provvedimenti oggi in atto, che potrebbero sembrare buoni e giusti, in realtà sono discriminatori, tendono cioè a dividere le persone, a ghettizzarle, farle sentire e considerare diverse, a colpevolizzarle. Ciò non potrebbe e non dovrebbe mai avvenire in un paese democratico. Pensate che a scuola durante Educazione civica abbiamo sempre parlato di diritti fondamentali e libertà degli uomini riconosciute e protette dalla Costituzione. Abbiamo anche parlato di Convenzioni internazionali che hanno lo scopo di tutelare i diritti di tutti e di operare non per dividere ma per accogliere e includere. Eppure sta accadendo l’incontrario e prego tanto che ve ne accorgiate.
Vorrei che viveste in un altro momento storico perché quello che sta accadendo non promette bene, ma se rimaniamo tutti con i paraocchi non andrà certo meglio. Ormai andrete in terza media e non siete più piccoli. Dovete continuare a sviluppare la vostra coscienza per combattere i soprusi e non farvi strappare le vostri libertà e calpestare i vostri diritti.
Confido nelle vostre menti brillanti, ma anche nella vostra bontà d’animo perché la forza dell’amore è un’energia buona che può solo costruire del bene. Io resterò sempre al vostro fianco, anche se non mi vedrete. Se vi servirà il coraggio, la forza pensatemi e mi sentire lì con voi. Se invece avrete bisogno di un consiglio, quattro chiacchiere, un aiuto, anche solo di un saluto chiamatemi pure.
Vi voglio bene e vi auguro un buon anno scolastico. Un caro saluto anche alle vostre famiglie con cui abbiamo costruito tanto assieme.
1.09.2021 Prof. Alessandra Pagnutti
Autore: Gabriele Desinano