Fine spiegato semplice.
Partita la denuncia contro l’AEMET (Agenzia Meteorologica Statale, ndt) depositata presso l’Audiencia Nacional (il tribunale nazionale spagnolo, una corte d’appello, d’istanza in determinate materie, inclusi i crimini gravi contro lo Stato, ndt) per presunto omicidio intenzionale.
“Per chi sa leggere ciò che accade nei cieli della Spagna, la tragedia di Valencia è stata scritta”. Sono le parole di Josefina Fraile, esperta di geoingegneria e rappresentante di Terra SOS-tenible, che ha appena presentato una denuncia contro l’AEMET al Tribunale Nazionale. La denuncia riguarda anche i responsabili delle corrispondenti Confederazioni idrografiche e dei Servizi di Protezione Civile e di Emergenza. Nel documento il denunciante ritiene e afferma che potrebbero essere stati commessi diversi reati, tra cui l’omicidio intenzionale e la prevaricazione, che hanno provocato danni irreparabili alle persone (morti non ancora accertati), lesioni e distruzione del tessuto imprenditoriale e agricolo. La disinformazione ufficiale intorno al tragico evento è totale; e l’oscurantismo non potrebbe essere più nero. Il “patto del silenzio” è evidente.
Il Testo completo di Josefina Fraile è a fine articolo – In evidenza l’ ALLEGATO II
Di Magdalena del Amo, periodistadigital.com – Spagna
L’ Asociación Terra SOS-Tenible, che nell’aprile 2013 ha denunciato le attività clandestine di manipolazione climatica in Europa, e in particolare in Spagna, chiedendo un’indagine indipendente sui fatti esposti durante una due giorni al Parlamento europeo, ha depositato ieri una denuncia presso l’ Audiencia Nacional contro la Presidente dell’Agenzia Meteorologica Statale (AEMET), María José Rallo; la Direttrice Generale della Protezione Civile e dei Servizi di Emergenza, Virginia Barcones; ed i responsabili delle corrispondenti Confederazioni Idrografiche.
I presunti reati commessi, che vengono loro attribuiti per azione e/o omissione, sono l’omicidio intenzionale e, in ogni caso, l’imprudenza, la negligenza, la trascuratezza, le previsioni errate e la prevaricazione, tra gli altri, oltre al reato di danni alle persone, alle infrastrutture dello Stato, alle imprese private, all’industria e, soprattutto, all’agricoltura.
Nelle sei pagine del documento vengono esposte le competenze di ciascun ente ed il mancato rispetto di tutti gli obblighi, anche se è vero che l’Agenzia meteorologica di Stato ha la colpa maggiore.
In questo caso, la presidente e portavoce dell’associazione, Josefina Fraile, afferma che: L’AEMET non ha rispettato l’obbligo di diffondere le allerte in tutta la loro gravità alle agenzie di protezione civile, alle forze armate, alle forze e ai corpi di sicurezza dello Stato e alla popolazione in generale, né ha rispettato il dovere di consigliare le istituzioni pubbliche per ridurre al minimo i danni prevedibili alle persone e ai beni pubblici e privati.
In altre parole, l’alto livello di incompetenza dimostrato da AEMET ha condizionato la risposta dell’intera catena di comando con i risultati catastrofici che tutti conosciamo.
AEMET, insiste il portavoce, un’agenzia statale fondamentale nella vita quotidiana di tutti gli spagnoli, e di tutti coloro che vivono in Spagna, è stata dotata di quasi 134 milioni di euro nel 2023, 1.200 mezzi, tra cui 21 squadre per supportare 21 basi dell’esercito.
L’investimento dello Stato in risorse umane e tecnologiche all’avanguardia, come il sistema di supercalcolo Cirrus, lanciato nel 2021, è stato significativo. Cirrus è il secondo sistema di supercalcolo più potente del Paese, dopo il Mare Nostrum di Barcellona, con cui l’Agenzia collabora e che un tempo era il più potente d’Europa.
La missione di Cirrus, tra le altre cose, è la misurazione degli elementi aerosolici nell’atmosfera e la rigorosa previsione, il monitoraggio e la divulgazione dei fenomeni meteorologici avversi, in un contesto globale di “cambiamento climatico”. L’AEMET ha inoltre accesso ai satelliti METEOSAT, GOES, TIROS-NOAA e METOS, oltre a 90 osservatori polari, 814 stazioni di osservazione automatica, una rete di 2.335 stazioni pluviometriche e – tra gli altri -15 radar meteorologici Doppler.
Alla luce di quanto sopra, è impossibile capire come AEMET possa aver commesso un errore così catastrofico nelle sue previsioni, nei suoi calcoli quantitativi e qualitativi di 180 l/m2 contro 500 l/m2, e nelle tempistiche e gravità degli avvisi, venendo così meno alla sua missione principale, che è quella di contribuire a salvare vite umane e infrastrutture.
Il settimo e ultimo punto della denuncia spiega che, a prescindere da tutte le mancanze sopra descritte, è necessario porsi il problema dell’origine sempre più frequente e intensa delle “gocce fredde” e degli eventi meteorologici estremi in Spagna. E in risposta alle discutibili affermazioni di alcuni meteorologi ufficiali, come “Il cambiamento climatico sta cambiando il modo in cui piove in Spagna”, va ricordato che la Spagna è stata scelta nel 1963 come Paese climatico sperimentale, ed i relativi accordi sono stati firmati nel 1979 con l’Organizzazione meteorologica mondiale (OMM). In altre parole, quest’anno, nel 2024, festeggeremo 45 anni di sperimentazione climatica. A questi vanno aggiunti altri 48 anni, in cui progetti simili sono stati portati avanti in parallelo tra la NASA e l’Istituto Nazionale di Tecnologia Aerospaziale (INTA) dal 1960 al 2008, presso la base militare di Arenosillo a Huelva, informazioni che sono dettagliate nell’allegato II della denuncia. Va notato, insiste Josefina Fraile, che le zone colpite da questa goccia fredda sono state storicamente oggetto di programmi sperimentali di manipolazione meteorologica, essendo questa attività un’efficace arma di saccheggio della proprietà per interessi di profitto. Di fronte a questi fatti inconfutabili, i servizi segreti spagnoli, attraverso le loro solite pedine nei social network, stanno deviando l’attenzione sul Marocco e sulle sue iniziative di cloud-seeding, in modo che nessuno sospetti il principale indiziato: la Spagna.
La denuncia riassume la leggerezza del governo nei termini seguenti: mentre le comunità di Castellano Manchega e Valenciana si struggevano nel lutto per la distruzione e la morte generata dalla valanga di acqua, fango e alberi che ha spazzato via tutto ciò che incontrava sul suo cammino, i vertici della Spagna erano in tournée internazionale. Il Primo Ministro si è recato in India, con l’aereo ufficiale, per ballare con la moglie. Il ministro dell’Ambiente era a Bruxelles per fare pressioni per essere eletto commissario europeo… ed il direttore del Servizio di Protezione Civile e di Emergenza si è recato in Brasile per una riunione del G20 sulla riduzione del rischio di disastri!
Sapevano forse cosa stava per accadere e si sono allontanati per non essere additati? Per quanto riguarda il Ministro degli Interni, non solo ha rifiutato l’aiuto dei volontari spagnoli a cui ha chiesto di rimanere a casa, ma ha anche rifiutato l’aiuto di 250 vigili del fuoco francesi per evitare di essere testimoni scomodi di una somma inconcepibile di negligenze inaccettabili in tutta la catena di responsabilità e di comando che sono costate danni imperdonabili in vite umane, in beni pubblici e privati, e soprattutto in agricoltura…. Questo è davvero il quadro desolante di uno Stato fallito, dice Fraile.
Terra SOS-tenible chiude la denuncia con la richiesta di informazioni specifiche a ciascuno degli accusati, che i responsabili della catastrofe siano portati in giudizio, per non aver preso le misure previste nella loro posizione, e, inoltre, si chiede il loro arresto e la loro consegna alla giustizia.
Di Magdalena del Amo, periodistadigital.com – Spagna
DI SEGUITO IL TESTO DELLA DENUNCIA
AUDIENCIA NACIONAL
CALLE GARCIA GUTIERREZ, 1
28004 MADRID
OGGETTO
La sottoscritta, Josefina Fraile Martín, con DNI nº -12.691.746R e con indirizzo in Avenida de Castilla y León, 12 de Velilla del Río (Palencia), agendo in nome e per conto dell’Associazione nazionale, Terra SOS-tenible, con sede legale in Plaza de la Paz, 16, de Velilla del Río Carrión, Palencia dinanzi alla CORTE DI ISTRUZIONE DELL’UDIENZA NAZIONALE che corrisponde a sua volta, compare e, come è meglio in diritto, viene a formulare:
DENUNCIA per i presunti reati commessi sia per azione e/o per omissione, di omicidio intenzionale e, o comunque di imprudenza, di negligenza, di erronea previsione e di prevaricazione tra gli altri, nonché per il reato di danneggiamento di persone, di infrastrutture statali, di imprese private, di industria e soprattutto di agricoltura.
CONTRO:
- il Presidente dell’Agenzia Meteorologica Statale (AEMET), María José Rallo;
- il Direttore generale della Protezione civile e dei Servizi di emergenza, Virginia Barcones;
- i responsabili delle Confederazioni idrografiche dei corrispondenti bacini colpiti dalla goccia fredda che ha devastato parte della Comunità di Valencia, Albacete e Andalusia;
La presente denuncia si basa sui SEGUENTI FATTI
PRIMO
Come riportato dai media ufficiali, martedì 29 ottobre una goccia fredda si è scatenata su diverse zone della Castiglia la Mancia e della Comunità Valenciana, provocando gravi inondazioni che hanno colpito in particolare i bacini dei fiumi Turia, Rambla del Poyo e Magro, causando un bilancio provvisorio di oltre 200 morti, decine di dispersi e ingenti danni materiali.
SECONDO
LE RESPONSABILITÀ DELL’AEMET
Le competenze del Servizio Meteorologico Nazionale e Autorità Meteorologica Statale, come si legge sul suo sito web, sono quelle di contribuire alla protezione delle vite e dei beni attraverso un’adeguata previsione e monitoraggio dei fenomeni meteorologici avversi e di sostenere le attività sociali ed economiche in Spagna fornendo servizi meteorologici di qualità. È responsabile della pianificazione, della gestione, dello sviluppo e del coordinamento delle attività meteorologiche di qualsiasi tipo a livello statale, nonché della sua rappresentanza nelle organizzazioni internazionali e negli ambiti correlati alla meteorologia.
La sua struttura organizzativa si basa su un modello di decentramento funzionale e territoriale per consentire l’esistenza di un servizio meteorologico al servizio delle esigenze dei cittadini, con i suoi Servizi centrali situati a Madrid e le Delegazioni territoriali in ciascuna delle Comunità autonome.
TERZO
I fatti, che sono di dominio pubblico, dimostrano che l’AEMET, in quanto parte fondamentale del meccanismo di preparazione e risposta efficace agli eventi di rischio climatico, ha ampiamente fallito nell’adempimento delle sue competenze, dalla valutazione obiettiva dei dati climatici alla diffusione affidabile di avvisi in tempo utile per l’evacuazione, contribuendo ad aumentare il rischio di perdita di vite umane e materiali.
Infatti, l’AEMET non ha rispettato l’obbligo di trasmettere gli allarmi in tutta la loro gravità alle organizzazioni di protezione civile, alle forze armate, alle forze e ai corpi di sicurezza dello Stato e alla popolazione in generale, né ha rispettato il dovere di fornire consulenza alle istituzioni pubbliche per ridurre al minimo i danni prevedibili alle persone e ai beni pubblici e privati. In altre parole, l’alto livello di incompetenza dimostrato da AEMET ha condizionato la risposta dell’intera catena di comando, con i risultati catastrofici che tutti conosciamo.
AEMET, un’agenzia statale fondamentale nella vita quotidiana di tutti gli spagnoli, e di tutti coloro che vivono in Spagna, è stata dotata di quasi 134 milioni di euro nel 2023, 1.200 mezzi, tra cui 21 squadre per supportare 21 basi dell’esercito. L’investimento dello Stato in attrezzature umane e tecnologiche all’avanguardia, come il sistema di supercalcolo Cirrus, lanciato nel 2021, è stato significativo. Cirrus è il secondo sistema di supercalcolo più potente del Paese, dopo il Mare Nostrum di Barcellona, con cui l’Agenzia collabora e che un tempo era il più potente d’Europa. La missione di Cirrus, tra le altre cose, è la quantificazione degli aerosol nell’atmosfera e la rigorosa previsione, il monitoraggio e la divulgazione di fenomeni meteorologici avversi, in un contesto globale di “cambiamento climatico”. L’AEMET ha inoltre accesso ai satelliti METEOSAT, GOES, TIROS-NOAA e METOS, oltre a 90 osservatori polari, 814 stazioni di osservazione automatica, una rete di 2.335 stazioni pluviometriche e 15 radar meteorologici Doppler, tra gli altri.
Alla luce di quanto sopra, è impossibile capire come AEMET abbia potuto sbagliare in modo così catastrofico le sue previsioni, i suoi calcoli quantitativi e qualitativi di 180 l/m2 rispetto a 500 l/m2 e la tempistica e la gravità degli avvisi, venendo meno alla sua missione principale, che è quella di contribuire a salvare vite umane e infrastrutture.
QUARTO
RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE GENERALE DELLA PROTEZIONE CIVILE E DELLE EMERGENZE
Tra il lungo elenco di competenze della Direzione Generale della Protezione Civile e delle Emergenze, attribuite dalla Legge 17/2015, del 9 luglio, al Sistema Nazionale di Protezione Civile, spiccano le seguenti:
- Il coordinamento delle relazioni con le Unità di Protezione Civile delle Delegazioni e Sottodelegazioni del Governo, e con gli organi competenti in materia di protezione civile delle Comunità Autonome e delle Amministrazioni Locali, nonché l’organizzazione e il funzionamento della Segreteria del Consiglio Nazionale di Protezione Civile, della sua Commissione Permanente e delle sue commissioni tecniche e gruppi di lavoro.
- L’organizzazione e la manutenzione del Centro nazionale di monitoraggio e coordinamento delle emergenze, della Rete nazionale di allerta, della Rete nazionale di informazione, delle reti di comunicazione di emergenza e di altre infrastrutture volte a facilitare la gestione operativa delle emergenze.
- Monitorare le situazioni di emergenza della protezione civile e, se necessario, richiedere la mobilitazione di risorse straordinarie, tra cui l’Unità di emergenza militare, nonché coordinare le azioni dell’Amministrazione generale dello Stato nelle situazioni di emergenza che lo richiedono.
- Lo sviluppo di studi e programmi di informazione della popolazione, la promozione dell’autoprotezione dei cittadini e delle imprese, la promozione della partecipazione sociale alle attività di protezione civile e di emergenza, i programmi di educazione alla prevenzione nelle scuole, l’organizzazione di esercitazioni ed esercitazioni per l’attuazione e il mantenimento dei piani statali di protezione civile, ecc.
QUINTO
Virginia Barcones, direttrice generale della Protezione Civile, un servizio che dipende dal Segretario di Stato per gli Interni, avrebbe dovuto chiedere al Capo del Governo di convocare il Consiglio di Sicurezza Nazionale, ma ad oggi non risulta che l’abbia fatto. Forse perché il Primo Ministro Pedro Sánchez si trovava in India per un viaggio celebrativo e perché lei stessa si è recata in Brasile lo stesso giorno in cui si è verificata la catastrofe meteorologica, per partecipare a un vertice del G20 sulla riduzione del rischio di catastrofi!
A sua volta, il Segretario di Stato per gli Interni avrebbe dovuto informare e predisporre le forze e gli organi di sicurezza dello Stato in base alla gravità della situazione; ancora una volta, i fatti hanno dimostrato una palese inadeguatezza, culminata nell’inspiegabile e imperdonabile abbandono delle vittime al loro destino.
Da parte sua, il Segretario di Stato per l’Ambiente, da cui dipendono l’AEMET e le Confederazioni Idrografiche, non solo ha ignorato il lavoro di verifica della pulizia degli argini, ma ha anche ordinato l’inutile demolizione di dighe che avrebbero contribuito a trattenere l’acqua e quindi a ridurre i gravi danni che si sono verificati.
SESTO
COMPETENZE DELLE CONFEDERAZIONI IDROGRAFICHE
Secondo il loro sito web, le Confederazioni idrografiche sono responsabili della pianificazione idrologica, della gestione delle risorse e dello sfruttamento, della protezione del demanio idrico pubblico, delle concessioni dei diritti d’uso delle acque private, del controllo della qualità dell’acqua, della progettazione e dell’esecuzione di nuove infrastrutture idrauliche, dei programmi di sicurezza delle dighe, delle banche dati, ecc: Quest’ultima consiste in una fascia laterale di 100 metri di larghezza per lato, calcolata a partire dalla linea che delimita il corso d’acqua, in cui sono condizionati l’uso del terreno e le attività che vi si svolgono, e sia i corsi d’acqua che le zone di polizia devono essere mantenuti puliti. Si tratta di una competenza che, anno dopo anno, continua a essere irresponsabilmente rimandata in tutta la geografia spagnola, lasciando chiare prove di un evidente reato di omissione da parte delle corrispondenti Confederazioni delle Acque della Spagna, senza eccezioni.
Nonostante il governo di Pedro Sánchez fosse consapevole dell’elevato rischio di inondazioni nella zona ora interessata, secondo O.K. Diario, il progetto di redazione messo in gara dal Ministero della Transizione nel giugno 2020, che mirava ad aumentare la capacità idraulica del burrone del Poyo e quindi a ridurre al minimo il rischio di inondazioni come quelle attuali. In pratica, il progetto è ancora fermo nel cassetto a causa della negligenza del suddetto ministero guidato da Teresa Ribera.
SETTIMO
La Spagna, un Paese sperimentale per la manipolazione del clima
A prescindere da quanto sopra, è necessario porsi la domanda sull’origine sempre più frequente e intensa delle gocce fredde e degli eventi meteorologici estremi in Spagna. Per rispondere alle discutibili affermazioni di alcuni meteorologi ufficiali, come “Il cambiamento climatico sta cambiando il modo in cui piove in Spagna”, occorre ricordare che la Spagna è stata scelta nel 1963 come Paese sperimentale per il clima e che gli accordi corrispondenti sono stati firmati nel 1979 con l’Organizzazione Meteorologica Mondiale. In altre parole, quest’anno, nel 2024, festeggeremo 45 anni di sperimentazione climatica. A questi vanno aggiunti altri 48 anni in cui progetti simili sono stati portati avanti in parallelo tra la NASA e l’Istituto Nazionale di Tecnologia Aerospaziale (INTA) dal 1960 al 2008, presso la base militare di Arenosillo a Huelva (vedi Allegato II).
Va notato che le aree interessate da questa goccia fredda sono state storicamente oggetto di programmi sperimentali di manipolazione meteorologica, e questa attività si è rivelata un’arma efficace per saccheggiare le proprietà per interessi lucrativi. Di fronte a questi fatti inconfutabili, i servizi segreti spagnoli, attraverso le loro solite pedine sui social network, stanno deviando l’attenzione sul Marocco e sulle sue iniziative di cloud-seeding, in modo che nessuno sospetti il principale indiziato: la Spagna.
Sarebbe lodevole, da parte di questa Audiencia, trasmettere una copia di questa denuncia al Procuratore Generale dello Stato, affinché svolga d’ufficio le indagini del caso, per determinare il coinvolgimento della Spagna nell’alterazione del clima in generale e di questo evento in particolare, al fine di accertare le responsabilità politiche e penali a tutti i livelli, in questa vicenda, e rendere così giustizia ai numerosi morti, alle loro famiglie e a un settore agricolo già gravemente minacciato dall’estinzione.
In sintesi:
Mentre le comunità di Castellano Manchega e Valenciana si struggevano nel lutto per la distruzione e la morte generata dalla valanga di acqua, fango e alberi che ha spazzato via tutto ciò che incontrava sul suo cammino, i vertici della Spagna erano in tournée internazionale. Il Primo Ministro si è recato in India, con l’aereo ufficiale, per ballare con la moglie. Il Ministro dell’Ambiente era a Bruxelles per fare pressioni per essere eletto Commissario europeo… e il Direttore del Servizio di Protezione Civile e di Emergenza si è recato in Brasile per una riunione del G20 sulla riduzione del rischio di catastrofi! Sapevano forse cosa stava per accadere e si sono allontanati per non essere additati? Per quanto riguarda il Ministro degli Interni, non solo ha rifiutato l’aiuto dei volontari spagnoli a cui ha chiesto di rimanere a casa, ma ha anche rifiutato l’aiuto di 250 vigili del fuoco francesi per evitare di essere testimoni scomodi di una somma inconcepibile di negligenze inaccettabili in tutta la catena di responsabilità e di comando che sono costate danni imperdonabili in termini di vite umane, di proprietà pubbliche e private, e soprattutto di agricoltura. Danni sotto forma di reati di azione e omissione, omicidio intenzionale e, comunque, imprudenza, negligenza, negligenza, previsioni errate e prevaricazione, tra gli altri. Questo è davvero il quadro desolante di uno Stato fallito.
Per tutti questi motivi,
CHIEDIAMO
Che venga presentata una denuncia per i presunti reati, commessi per azione e/o omissione, di omicidio volontario e, comunque, di incauto abbandono di funzioni, negligenza, errate previsioni e prevaricazione, tra gli altri, nonché per il reato di danneggiamento alle persone, alle infrastrutture dello Stato, alle aziende private, all’industria e soprattutto all’agricoltura, nei confronti delle seguenti personalità pubbliche:
- il Presidente dell’Agenzia Meteorologica Statale (AEMET) María José Rallo;
- il Direttore generale della Protezione civile e dei Servizi di emergenza, Virginia Barcones;
- i responsabili delle Confederazioni idrografiche dei corrispondenti bacini colpiti dalla goccia fredda che ha devastato parte della Comunità di Valencia, Albacete e Andalusia,
che, dopo le opportune procedure legali, la presente denuncia sia ammessa e trattata fino alla dichiarazione di rito abbreviato e che i responsabili della catastrofe siano processati per non aver preso le misure previste nella loro posizione.
Che vengano assunte le seguenti prove:
1° – deposizione degli accusati.
2º – deposizione del delegato del governo a Valencia.
3º – deposizione del Segretario di Stato per gli Interni.
4º – deposizione del Segretario di Stato per l’Ambiente.
5º.- Si richiede l’intervento di AEMET:
- Le previsioni meteorologiche per l’area interessata dal 20 ottobre 2024 al 3 novembre 2024;
- Le notifiche inviate dall’AEMET al governo centrale e ai governi autonomi, alla protezione civile e ai consigli comunali, nonché le misure e le raccomandazioni adottate;
- Inviare la documentazione relativa alle precipitazioni nelle aree colpite dal 20 ottobre 2024 al 3 novembre 2024;
- inviare le comunicazioni e le notifiche mantenute con AENA dal 20 ottobre al 3 novembre.
- La situazione dei radar meteorologici dal 20 ottobre al 3 novembre.
6º che si richieda alle CONFEDERAZIONI IDROGRAFICHE RESPONSABILI DEI FIUMI (e se del caso al MINISTERO DELLA TRANSIZIONE ECOLOGICA) Turia, Rambla del Poyo e Magro, e il resto dei fiumi, torrenti, uadi, rive, ruscelli, ecc. che sono la zona di polizia delle suddette confederazioni che sono state colpite, di inviare:
– certificazione di tutti e singoli i fiumi, le sponde, gli uadi, le rive, i ruscelli, ecc. che hanno straripato
– Certificazione delle portate e delle piene dei suddetti fiumi, torrenti, ecc. dal 25 ottobre 2024 al 1° novembre 2024, E I PUNTI IN CUI SONO STATI MISURATI IN TEMPO REALE.
– certificare quali autorità sono state informate dell’aumento delle portate dei fiumi e delle piene per prendere le precauzioni necessarie e avvertire la popolazione dei rischi a cui potrebbe andare incontro.
– notifiche di inondazioni
7º.- che vengano richiesti al Ministero dell’Interno i seguenti documenti:
- Notifiche fatte dalla Direzione Generale della Protezione Civile alla popolazione e alle Comunità Autonome sulle misure di protezione da adottare.
- I mezzi messi a disposizione delle comunità autonome colpite per far fronte alla catastrofe e il motivo per cui 4.000 membri dell’esercito e 10.000 POLIZIA sono stati inviati solo il 2 novembre, lasciando la popolazione colpita al proprio destino a partire da martedì 28 ottobre.
8º.- la presidenza del governo del regno di Spagna è tenuta a certificare le ragioni per cui, nonostante le previsioni meteorologiche e il rischio per la popolazione, non è stato convocato il CONSIGLIO DI SICUREZZA NAZIONALE, e il motivo per cui non sono stati inviati a Valencia il personale e gli aiuti necessari da martedì 28 ottobre 2024 al 3 novembre 2024, e perché si continuano a limitare le risorse.
Chiediamo che vengano adottate le seguenti misure cautelari urgenti:
1º.- Arresto degli accusati e loro messa a disposizione dei tribunali.
E per la cronaca, firmo la presente, a Velilla del Río Carrión, il 3 novembre 2024.
Firmato:
Josefina Fraile Martín
Contatto: [email protected]
ALLEGATO I
LINK A NOTIZIE SULLA DANA DEL 29 OTTOBRE E SULLA SUA GESTIONE
https://www.elmundo.es/espana/2024/10/31/6722a06bfc6c83f3798b45a7.html
https://www.elmundo.es/ciencia-y-salud/ciencia/2024/11/01/6723ba42e85ece9d548b4571.html
https://www.pressreader.com/spain/la-razon-madrid/20241103/283686895112078
ALLEGATO II
BREVE RIASSUNTO DELL’ORIGINE ESTERNA DELLA MANIPOLAZIONE METEOROLOGICA IN SPAGNA
La Spagna aveva un proprio background nella ricerca sul clima almeno dagli anni Cinquanta1, forse per questo motivo l’Organizzazione Meteorologica Mondiale, un’agenzia delle Nazioni Unite, selezionò la Spagna come Paese sperimentale in campo climatico, dopo aver aperto un bando a cui si candidarono 15 Paesi…. In realtà, la scelta della Spagna era un’ operazione occulta della NATO, per la quale la Spagna era un obiettivo strategico non solo perché rappresentava la porta d’accesso al continente africano e il trampolino di lancio per tutta l’Iberoamerica, ma anche per eliminare un avversario in un settore del futuro in cui intendeva avere l’egemonia. . Questa scelta nel 1963 non poté diventare un accordo formale perché Francisco Franco doveva firmare il protocollo dei privilegi e delle immunità delle Nazioni Unite (immunità legale da eventuali danni), cosa che rifiutò di fare, considerando il protocollo una trappola per spie. Dopo la morte di Francisco Franco, nel gennaio 1979 fu firmato l’accordo con Calvo Sotelo, noto come progetto di intensificazione delle piogge, o PIP, sebbene si stesse lavorando anche alla fase di soppressione delle piogge, venduta a Castilla la Mancha, Levante e Aragona, sotto l’appropriato ombrello del controllo antigrandine. Questo evento, che si è svolto a Villanubla, Valladolid, è stato presentato dal NODO come una grande impresa scientifica, sostenuta da numerosi Paesi, che avrebbe portato numerosi benefici all’agricoltura spagnola nel futuro.
Esistono prove teoriche e pratiche di questi esperimenti di modificazione atmosferica in Castilla y León, Castilla la Mancha, Aragona e nella regione spagnola del Levante, condotti da società americane. Le attività di modificazione atmosferica di origine militare, dal 1978 al 1987, sono state inizialmente convogliate attraverso il Servizio Antiparassitario del Ministero dell’Agricoltura (presumibilmente all’insaputa dei sindacati agricoli), giustificando un interesse agricolo, in quanto la Spagna non apparteneva alla NATO, anche se nello stesso periodo si stavano effettuando studi atmosferici sperimentali presso la base militare di El Arenosillo (Huelva) con l’INTA, sotto l’egida della NASA. 2
Dopo l’adesione della Spagna alla NATO (1982) e in seguito alla modifica della Legge sulle Acque dell’agosto 1985, il cui articolo 3 pone le basi per la manipolazione del clima atmosferico con mezzi chimici e/o energetici (radiofrequenze, microonde, ionizzazione, ecc.), questi programmi sperimentali nel nostro Paese hanno alzato il tiro, includendo nuovi progressi tecnologici e brevetti. È prevedibile che, vista la loro illegalità, cessino di essere realizzati attraverso il bilancio del Ministero dell’Agricoltura, facilmente soggetto a controllo parlamentare, e vengano trasferiti al Ministero della Difesa, dove un controllo rigoroso e affidabile è praticamente impossibile, sotto l’egida della Sicurezza Nazionale. E gli studi meteorologici. L’ingresso della Spagna nella NATO è stato il prezzo pagato per il suo ingresso nell’allora Mercato Comune, oggi Unione Europea.
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1 Álvaro Ibáñez Solá: Las malas nubes que destruyen las cosechas. La lotta antigranizo nella documentazione della Hermandad Sindical de labradores y ganaderos de Requena 1952-1979.
2 Nel 1960, l’INTA (Istituto Nazionale di Tecnologia Aerospaziale) firmò un accordo con la NASA per ricerche meteorologiche e ionosferiche, iniettando plasma nella ionosfera per produrre nubi di plasma di bario a 162 km di altezza… Con l’espulsione di bario e litio nella ionosfera, nacque il Programma di Studio dei Campi Elettromagnetici. – Tra il 1966 e il 1994 sono stati lanciati in media 20 razzi all’anno, quasi due al mese. E tra il 1992 e il 2008 sono stati lanciati 1.329 missili, una media di 8 al mese. Per quanto riguarda le granate acustiche, tra il 1969 e il 1978 ne sono state lanciate 428, ovvero una media di 4 al mese. Fonte: Da El Arenosillo alla CEDEA. Editore: Ministero della Difesa. Novembre 2010. Autore: Mariano Vázquez Velasco. Tenente Colonnello dell’Aeronautica Militare, Ingegnere Tecnico Aeronautico.
RIFERIMENTI PIP
https://www.boe.es/diario_boe/txt.php?id=BOE-A-1979-4326
PIP, PRESENTATO DA NODO
https://www.youtube.com/watch?v=Kyeagce71uU
https://www.elnortedecastilla.es/valladolid/valladolid-manos-maquina-20190407134545-nt.html
https://elpais.com/diario/1979/03/28/espana/291423601_850215.html
https://ejercitodelaire.defensa.gob.es/EA/ejercitodelaire/es/organizacion/unidades/unidad/Ala-37/
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Magdalena del Amo. Psicologa, giornalista e scrittrice.
06.11.2024
Traduzione a cura della Redazione di ComeDonChisciotte.org
Fonte: comedonchisciotte.org