Fine spiegato semplice.
“L’Italia non aderirà al Greenpass globale dell’OMS”.
Le parole del Ministro della Salute Orazio Schillaci sembrano portare una ventata di aria fresca. Ma a chi si stava già asciugando il sudore dalla fronte l’avvocato Renate Holzeisen dice di andarsi a leggere un recentissimo (2 marzo 2024) Decreto Legge passato inosservato. Al Capo X, art.43 (“Interoperabilita’ delle certificazioni sanitarie digitali”), si parla di “agevolare il rilascio e la verifica di certificazioni sanitarie digitali utilizzabili in tutti gli Stati aderenti alla rete globale di certificazione sanitaria digitale dell’OMS”.
L’intervento in diretta a Un Giorno Speciale del 6 marzo.
covid pandemia UE
Trascrizione del video
parliamo di questo regolamento europeo che addirittura prevederebbe questi obblighi. Ecco, noi ti abbiamo chiamato perché tu ci devi, prima che noi facciamo una discussione di carattere politico, di panare, ma poi magari nelle prossime settimane vedremo meglio, la questione regolamentare perché la notizia dell’ultima ora e dell’ultima serata di ieri sera dice l’Italia non aderirà al green pass globale dell’OMS. Poi però su tutti i siti sotto c’è, vedete che c’è scritto anche chi ci sta guardando in tv, che cos’è e a cosa serve e in realtà quasi tutti i giornali diciamo di pensiero unico scrivono questa cosa dicendo beh il ministro ha detto questo però in realtà è una cosa fica questo green pass globale perché serve a sapere che la persona che va all’estero è sicura, tutte queste puttanate che noi abbiamo già sentito. Schillaci ha detto che non aderiremo però tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare, questo di dopo discuteremo di questo qui da noi, vogliamo da te sapere, visto che tu mi hai mandato anche il regolamento europeo con i punti chiave, adesso casomai tu ne parlerai e noi faremo scorrere queste cose in tv per chi se le vuole andare a vedere, però ci sono dei regolamenti che in fin dei conti quasi ci impegnerebbero a fare questa cosa, Renate prego. Sì, allora qua bisogna pretendere massima chiarezza da parte del governo italiano, non soltanto dal ministro Salute ma proprio dal governo italiano, allora vediamo un regolamento del Parlamento del Consiglio dell’Unione Europea del novembre del 2022, dunque già partecipato e votato con i membri del Consiglio dell’UE, del governo Meloni e poi appunto ovviamente c’erano anche i parlamentari italiani, che prevede che gli Stati membri si devono adeguare a questo nuovo trattato pandemico, che devono implementare, adeguarsi, fare quello che a livello del regolamento sanitario internazionale viene previsto e tutto quanto nel concetto del One House appunto per serise pandemie che poi sappiamo, secondo la bozza che viene votata, speriamo di no, ma allo Stato è pianificato che dovrebbe essere votata nella prossima assemblea dell’assemblea mondiale della salute dell’OMS a maggio di quest’anno, allora ci sarebbe come tutti sappiamo un potere autoritario, totalitario in realtà da parte del Direttore generale dell’OMS, dunque noi vediamo che abbiamo una decisione a livello dell’Unione Europea presa con regolamento del Consiglio e del Parlamento europeo, va assolutamente in questa direzione, abbiamo la raccomandazione del Consiglio dell’Unione Europea del giugno del 2023 rispetto proprio all’implementazione cioè all’inserimento del sistema del Green Pass nel sistema globale che l’OMS implementa ai fini del rapporto digitale globale che poi è necessario ai fini della prova di tutta una serie di circostanze, dunque qua il governo dato che l’Italia fa parte dell’Unione Europea e poi abbiamo, vorrei dire l’ultima cosa e poi faccio la conclusione, allora di più abbiamo un decreto legge del 2 marzo di quest’anno, di pochi giorni fa che prevede appunto l’implementazione, la continuazione e l’implementazione del Green Pass proprio per far parte del sistema globale del passaporto digitale dell’OMS, ma di che cosa stiamo parlando? L’immanazione di un decreto legge non è mica uno scherzo, io sinceramente mi chiedo ma come possano credere che non soltanto il cittadino, l’uomo della strada, ma soprattutto anche noi giuristi che sappiamo leggere, che conosciamo sia le decisioni a livello unionale, ma che vediamo anche ciò che stanno promulgando a livello nazionale, che va tutto in un’altra direzione rispetto a quella che poi il Ministro Schilacci dichiara, cioè le sue parole hanno valore zero allo Stato, ha valore soltanto quel regolamento dell’Unione Europea e il decreto legge e tutto il resto è da vedere, cioè siamo veramente in una situazione totalmente preoccupante, già se tutto dipendesse soltanto dall’incompetenza, perché come si fa ad arrivare ad un decreto legge che prevede una cosa che ha delle conseguenze enormi, per poi dover fare direttamente marcia indietro a sole parole allo Stato, ma ci crede se vediamo che il governo italiano ha già partecipato a decisioni a livello unionale e sappiamo tutti che quello che stiamo vivendo parte tutto, in Europa parte a livello unionale e dunque il governo innanzitutto deve chiarire che posizione prende rispetto a quelle decisioni che il governo italiano ha contribuito a deliberare a livello unionale. Questa cosa di questo regolamento e le raccomandazioni, quelle cose che ci hai fatto vedere perché mentre tu parlavi, adesso non sei collegata in video, però noi mentre tu parlavi mostravamo i documenti, ecco sono vincolanti, quanto sono vincolanti e quanto le parole di Schillaci, che parla anche di un emendamento al decreto legge che verrà proposto, quanto giuridicamente è possibile tornare indietro così come viene dichiarato dal ministro Schillaci? Esiste la possibilità di rinnegare questi documenti? E poi ti salutiamo, Renate. Sì, allora la raccomandazione evidentemente è una mera raccomandazione che non è vincolante, per quanto riguarda il regolamento l’Italia deve prendere l’iniziativa e chiede a livello unionale che appunto venga modificato e ovviamente anzi l’Italia deve disattendere tale regolamento perché quel regolamento è contro la nostra Costituzione, a livello unionale gli organi, il Consiglio dell’Unione Europea e il Parlamento vanno al di fuori delle competenze che ha l’Unione Europea, vanno ultravire si chiama nel gergo giuridico e pertanto quel regolamento già per quello deve essere disatteso dalla Repubblica Italiana, pertanto hanno tutti i motivi per dire abbiamo fatto un errore a partecipare alla deliberazione, però ci siamo resi conto che A, l’Unione Europea quelle competenze manco le ha e B, non possiamo perché la Costituzione ce lo vieta, ma lo devono dire espressamente e se noi cittadini e soprattutto noi giuristi non evidenziamo queste contraddizioni veramente pericolosissime perché noi non ci possiamo permettere di lasciare in atto un regolamento del Parlamento e del Consiglio Europeo laddove come benissimo sappiamo si agganciano subito se poi vogliono fare effettivamente il solsterio.