Carlo Rovelli: “Uccidere 30 mila palestinesi va bene. Ma uccidere un occidentale è insopportabile”

Spiegato semplice

C’è stata una situazione molto triste dove alcune persone che volevano aiutare gli altri sono state uccise. Questo ha fatto arrabbiare molte persone importanti nel mondo, ma alcune persone dicono che non è giusto essere arrabbiati solo per loro e non per tutte le altre persone che sono state uccise prima, come donne e bambini che non stavano facendo niente di male. Dicono che non è giusto trattare alcune vite come se fossero più importanti di altre solo perché vengono da posti ricchi o perché il mondo le nota di più.

Fine spiegato semplice.

A proposito dell’ondata emotiva sulla morte deglia Gaza, su Haaretz, scrive Gideon Levy:

L’esercito si è comportato proprio come ci si aspettava che si comportasse. Questo è esattamente ciò che gli viene richiesto. L’ipocrita coro internazionale che si è alzato in questa occasione, dopo l’uccisione di sette operatori umanitari della World Central Kitchen, sta facendo un’ingiustizia allee un’ingiustizia ancora più grave a migliaia di altre vittime. Qual è la differenza tra un giorno e l’altro? Qual è la differenza tra una persona che viene uccisa e l’altra? Cosa è cambiato lunedì sera con l’attacco ai sette operatori umanitari?

Anche le promesse di Israele di un’indagine approfondita sono del tutto ridicole: cosa c’è da indagare – chi ha dato l’ordine? Che differenza fa chi ha dato quell’ordine? Non ci sono stati innumerevoli ordini simili durante la guerra? Decine di migliaia di ordini di aprire il fuoco per uccidere giornalisti, équipe mediche, persone che agitavano bandiere bianche, uomini sradicati che nulla hanno, e soprattutto donne e bambini.

In un post sulla sua pagina Facebook, il fisico italiano Carlo Rovelli risponde alla perfezione a queste domande, sintetizzando come meglio non si può ilche accompagna la narrazione dominante in occidente. Il sangue dei palestinesi, di “subumani” per utilizzare un’espressione coniata dal compianto Andre Vltchek, vale meno.

L’esercito israeliano uccide sei uomini provenienti da nazioni ricche. I leader mondiali sono inorriditi, indignati, scioccati. Dicono a Israele che è inaccettabile e che deve fermarsi immediatamente: uccidere 30.000 palestinesi, donne, bambini, persone innocenti va bene, ma uccidere un occidentale è insopportabile.  Gli esseri umani non sono uguali. Sei uomini ricchi valgono molto di più di 30.000 poveri innocenti. Questo è il mondo morale in cui viviamo.

Scrive Gideon Levy: 

L’esercito si è comportato proprio come ci si aspettava che si comportasse. Questo è esattamente ciò che gli viene richiesto. L’ipocrita coro internazionale che si è alzato in questa occasione, dopo l’uccisione di sette operatori umanitari della World Central Kitchen, sta facendo un’ingiustizia alle Forze di Difesa Israeliane e un’ingiustizia ancora più grave a migliaia di altre vittime. Qual è la differenza tra un giorno e l’altro? Qual è la differenza tra una persona che viene uccisa e l’altra? Cosa è cambiato lunedì sera con l’attacco ai sette operatori umanitari?

Anche le promesse di Israele di un’indagine approfondita sono del tutto ridicole: cosa c’è da indagare – chi ha dato l’ordine? Che differenza fa chi ha dato quell’ordine? Non ci sono stati innumerevoli ordini simili durante la guerra? Decine di migliaia di ordini di aprire il fuoco per uccidere giornalisti, équipe mediche, persone che agitavano bandiere bianche, uomini sradicati che nulla hanno, e soprattutto donne e bambini.

Fonte: lantidiplomatico.it

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