[VIDEO] Lanciata da ASSANGE & Co. la WESTMINSTER DECLARATION


La Westminster Declaration chiama a raccolta le autorità, i social e tutti coloro che vogliono difendere la libertà d'espressione


 

Spiegato semplice

C’è un documento chiamato “Westminster Declaration” che è stato firmato da molte persone famose, come scrittori, attori e accademici. Questo documento è molto importante perché difende la nostra libertà di espressione. La libertà di espressione significa che abbiamo il diritto di dire quello che pensiamo e di condividere le nostre idee con gli altri. Questo diritto è molto importante perché ci permette di imparare, di capire il mondo e di prendere decisioni da soli. Ma alcune persone potenti stanno cercando di limitare la nostra libertà di espressione, specialmente sui social media. Questo è molto pericoloso perché se non possiamo esprimere liberamente le nostre idee, non possiamo imparare o capire il mondo come dovremmo. Ecco perché queste persone famose hanno firmato la “Westminster Declaration”, per proteggere la nostra libertà di espressione.

Fine spiegato semplice.

“Si chiama Westminster Declaration, chiama a raccolta le autorità, le piattaforme social e tutti i cittadini che vogliono difendere la di espressione. Hanno aderito nomi famosissimi e trasversali, da accademici a scrittori, psicologi come Jordan Peterson, Snowden e Assange, ma anche persone dello spettacolo come Oliver Stone. Parliamo di un diritto che è presupposto di tanti altri: il diritto all’informazione, il diritto alla rappresentanza dal basso, fino alla nostra capacità di autodeterminarci”.

Trascrizione del video

Questa mattina, sulla verità, è uscito un articolo a sua firma, in prima pagina e poi con un richiamo a pagina piena più avanti, sulla questione della messa in discussione. C’è un grande manifesto importantissimo, sottoscritto da tanti artisti intellettuali e c’è anche Alberto in mezzo a tutta questa veramente elite di persone pensanti che hanno firmato un manifesto a difesa della libertà di espressione, della quale Martina ci ha dato quest’anteprima mondiale, stamattina, sulla verità e che adesso ci racconta. Martina, allora. Sì, allora, è un appello molto importante, di cui sentirete parlare nei prossimi giorni. La notizia deve ancora uscire negli Stati Uniti perché ovviamente c’è questo gap orario. Per questo, appunto, la verità è tra i pochi l’unica in Italia che ne ha dato notizia in anteprima ed è un appello, come dicevi tu, in difesa della libertà di espressione. Si chiama Westminster Declaration, poi se c’è tempo diremo anche perché ha questo nome, e chiama all’azione, in difesa di questo diritto fondamentale, le autorità, le piattaforme social e tutti i cittadini che abbiano a cuore, che vogliano preservare la democrazia. Lo spirito della differenza, il confronto franco e aperto contro le forze dellae dell’intolleranza verso il pensiero non allineato. Qualche cosa che dovrebbe farci fischiare le orecchie, come si dice, perché oggi siamo proprio dentro a questo attacco, a questa minaccia, portata avanti da un potere che ha dimensioni globali, come non mai nella storia, e come non mai nella storia ha degli strumenti tecnologici, detiene una tecnologia che potenzialmente ha un controllo assoluto sulla vita delle persone. Allora questo combinato di fattori rende il momento particolarmente difficile, particolarmente grave e infatti noi stiamo vedendo in atto questo attacco. Dicevo che è una dichiarazione importantissima, appunto per due motivi, non solo perché è sottoscritta da un parterre de roi, come riporta oggi il giornale, dei nomi famosissimi e trasversali, questo è anche molto importante. Abbiamo personaggi veramente accademici, scrittori, si va dal biologo evoluzionista Richard Dawkins allo psicologo Jordan Peterson, tanto per dare lo spettro, l’ampiezza dello spettro. Poi ci sono uomini dello spettacolo, del cinema, come Oliver Stone, come Tim Robbins, come John Cleese, che è un famosissimo attore e attivista britannico. Poi ci sono giornalisti come Julian Assange, l’ex agente della CIA, Snowden, ci sono tantissimi accademici importanti, Neil Ferguson, che è uno storico che tutti insomma conoscono, Jonathan Hyde, Steven Pinker, insomma sono nomi veramente top, top, top, che hanno accettato appunto di firmare questo appello, poi ci sono anche dei nomi italiani, tra l’altro la lista completa è vedibile sul sito che sarà disponibile tra pochissimo, l’indirizzo è sull’articolo pubblicato dalla Verità. E poi dicevo è importante perché qui parliamo di un diritto dal quale dipendono poi tanti altri, che è il presupposto di altri diritti, il diritto all’informazione, la rappresentanza dal basso verso l’alto, che finora era garantita e che adesso verrà ribaltata nel momento in cui gli altri decidono, il potere decide che cosa noi possiamo sapere o non sapere. La nostra facoltà di autodeterminarci, che tiriamo spesso in ballo così a sproposito, invece in questo caso veramente è in pericolo. Nella storia tra l’altro i regimi che hanno eroso la libertà di manifestazione del pensiero hanno sempre indebolito e danneggiato altre strutture democratiche della società ed è precisamente quello che stanno facendo queste oligarchie, queste élite che adesso vogliono metterci il bavaglio e vogliono chiudere, vogliono addomesticare tutti i social. Abbiamo avuto anche un’anteprima qualche giorno fa con l’episodio Breton-Elon Musk. Il Digital Service Act a questo servirà. Sì, tra l’altro quello è un episodio ridicolo perché Breton non conta nulla, è un semplice commissario, uno di quelli che sono lì dello stipendificio, non è neanche eletto credo, non lo so questo, poi bisognerebbe vedere perché poi lì ci mettono eletti e non eletti, quindi è una sorta di stipendificio che non ha alcun valore, non c’è alcun valore illegale, niente, è uno che dice oh senti mi dici come stanno, guarda che lì non puoi scrivere queste cose perché è scritto cose contro eccetera e quello gli risponde giustamente Musk, gli risponde io cerco di semplificare perché così anche la signora Maria comprende cosa sta accadendo. Accade che un proprietario di una piattaforma comeviene bacchettato da uno che insomma alla fine della fiera se vai a vedere non ha alcun valore né giuridico e neanche di rappresentanza di cittadini ecco e gli dice no tu attenzione entro 24 ore mi devi rispondere di cose che è scritto che non vanno bene su questa guerra eccetera eccetera e quello gli risponde e anzi che è educato a rispondere ecco infatti noi pensiamo di parlarne dopo ma approfondiremo magari meglio, quello gli risponde Musk dice guardi dice io almeno mi dica quali sono per favore le cose che lei lamenta e quello sapete cosa gli risponde dall’altra parte? C’è l’articolo sul giornale che spiega bene tutta questa cosa sapete cosa gli risponde questo Breton alla richiesta mi dici quali sono gli articoli che secondo te sonoche dovrei cancellare eccetera eccetera anche se in realtà che vanno contro la legge se c’è qualcosa di illegale mi puoi dire di cancellarlo no se c’è qualcosa di normale ma che non della quale tu non sei d’accordo quello sai cosa gli ha risposto Francesco? Ciò sai da te, ciò sai tu quali sono. Hai presente quando qui a Roma si dice allora quando non si vuole rispondere o non si hanno argomenti ciò lo sai tu sai quali sono ma come io so quali sono tu mi stai facendo una contestazione ti chiedo di dirmi qual è l’oggetto della contestazione e tu mi dici lo sai tu ma che è un film di amici miei una supercazzola Martina adesso poi sentiamo gli altri ma allora è così guarda io ci scherzo tu lo sai però questo è successo di fatto poi con le parole tutte belle infiocchettate ma questo è accaduto no? Sì è successo questo ma c’è un precedente che a molti è sfuggito perché è successo durante l’estate è successo a luglio e chiaramente molti erano distratti da altro allora Breton durante i disordini che accaddero in Francia in seguito all’uccisione di quella di quel ragazzino da parte delle forze di polizia vi ricordate che c’erano manifestazioni auto che bruciavano eccetera rivolta bene allora lui si è fatto diciamo chiamare in televisione a France Info che è un canale seguitissimo e in una specie di set tipo tribuna politica di una volta con dueche gli facevano domande chiaramente concordate ma lui era lì diciamo proprio in tribuna a dire la sua lui che cosa ha detto ha dato la spiegazione a Fabio di quello che tu hai appena descritto tu dici lui persona che non conta niente non è letto da nessuno si permette di dire questo lui non essendo fesso in quell’occasione precisò intanto mise in relazione gli eventi i disordini in Francia con la disinformazione il linguaggio d’odio e l’invito alla rivolta che girava sui social e già questa era diciamo una distorsione una manipolazione e l’ha fatto per poter dire guardate che sta per arrivare una legge europea che imporrà alle piattaforme digitali di controllare questi contenuti e lui ha insistito a dire visto che fesso non è non è una persona che ve lo dice non è un governo che ve lo dice è una legge allora lui in questo modo si para perché chiaramente sa di non avere lui direttamente nessuna facoltà di fare e di sfare però si parano dietro le leggi che hanno fatto in seno a queste a questi gruppi di burocrati e in seno a eventi che non contano più niente. Si ma ci sono delle cose che devono essere ratificate i paesi non l’hanno ratificati molti di noi compresi noi perché la costituzione viederebbe questa cosa ma è un discorso più complesso

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