Gaza. Il comunicato con cui i Brics condannano lo stato di Israele

Spiegato semplice

Un gruppo di paesi chiamati BRICS ha detto che non va bene quello che sta succedendo a Gaza, dove molte persone stanno soffrendo a causa dei combattimenti. Hanno chiesto che si smetta di combattere e che si aiutino le persone che hanno bisogno di cibo e medicine. Questi paesi vogliono anche che si rispettino le regole decise da tutti i paesi del mondo per aiutare a fermare la violenza. Hanno parlato di questo problema quando si sono incontrati e hanno detto che vogliono aiutare a trovare una soluzione per far stare meglio tutti.

Fine spiegato semplice.

In una dichiarazione congiunta rilasciata lunedì, i Paesi BRICS hanno condannato le azioni di Israele contro i palestinesi di Gaza, chiedendo une la consegna senza ostacoli degli aiuti alla Striscia.

“I ministri hanno espresso grave preoccupazione per il deterioramento della situazione nei Territori Palestinesi Occupati, in particolare per l’escalation di violenza senza precedenti nella Striscia dia seguito dell’operazione militare israeliana che ha portato a sfollamenti di massa di civili, morti e feriti e alla distruzione di infrastrutture civili”, hanno sottolineato i ministrinella dichiarazione congiunta.

Tra l’altro, hanno chiesto l’attuazione delle pertinenti risoluzioni dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite (UNGA) e della risoluzione 2720 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite (UNSC), che chiede l’invio senza ostacoli dia Gaza. I ministri BRICS hanno anche chiesto l’effettiva attuazione della risoluzione 2728 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che chiede un “cessate il fuoco immediato, duraturo e sostenuto”. Hanno inoltre chiesto il rilascio immediato e incondizionato di tutti i prigionieri.

I Paesi membri BRICS hanno espresso grave preoccupazione per i crescenti attacchi israeliani contro la città di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dichiarando di “condannare l’operazione militare israeliana a Rafah e le sue ramificazioni che hanno un impatto diretto sulla vita dei civili, soprattutto in considerazione dell’alta densità di civili palestinesi in questa località, e i risultati umanitari catastrofici dovuti alla sospensione del valico di Rafah da parte palestinese”.

“Hanno riconosciuto le misure provvisorie della Corte internazionale di giustizia nel procedimento legale avviato dal Sudafrica contro Israele”, si legge ancora nella dichiarazione. “I ministri hanno espresso seria preoccupazione per il continuo e palese disprezzo di Israele per il diritto internazionale, la Carta delle Nazioni Unite, le risoluzioni delle Nazioni Unite e le ordinanze della Corte”.

Inoltre, hanno denunciato i tentativi di sfollare con la forza i palestinesi dalla loro terra, mettendo in guardia “dagli effetti di ricaduta” dell’aumento delle tensioni in Asia occidentale.

“I ministri hanno riaffermato il loro sostegno alla piena adesione della Palestina alle Nazioni Unite e hanno ribadito il loro incrollabile impegno alla visione della soluzione dei due Stati”, si legge nella dichiarazione congiunta.

Lo scorso lunedì, i ministri degli Esteri dei BRICS si sono incontrati nella città russa di Nizhny Novgorod per uno scambio di opinioni sulle tendenze e le questioni globali e regionali. Hanno riaffermato i loro obiettivi di rafforzare il partenariato strategico del blocco sotto i pilastri della cooperazione politica, economica e culturale.

Durante un incontro a margine tra il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov e il suo omologo egiziano Sameh Shoukry, i due hanno concordato di organizzare una riunione tra la Russia e altre cinque nazioni arabe per discutere i modi per fermare la guerra a Gaza. 

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A GAZA LA SITUAZIONE UMANITARIA E’ FUORI CONTROLLO. LA PULIZIA ETNICA DECISA

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Fonte: lantidiplomatico.it

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