Fine spiegato semplice.
Mercoledì 30 ottobre, la nuova cancelliera dello Scacchiere della Gran Bretagna, ossia il ministro delle Finanze, Rachel Reeves, ha annunciato alla Camera dei Comuni il più alto aumento delle tasse degli ultimi trent’anni, nell’ambito della prima legge finanziaria laburista, che rappresenta una radicale inversione di tendenza dopo 14 anni di Conservatori al potere. Reeves, la prima donna a ricoprire l’incarico negli 803 anni di esistenza dell’ufficio del Cancelliere dello Scacchiere, ha affermato che l’aumento delle tasse sarà pari a 40 miliardi di sterline e servirà a riparare le finanze della «Gran Bretagna in rovina». Allo stesso tempo, la ministra ha annunciato ingenti investimenti in infrastrutture e servizi pubblici, in particolare Sanità e Istruzione, confermando che non ci sarà un ritorno all’austerità: «Ho detto che non ci sarebbe stato alcun ritorno all’austerità, e questa è la scelta che ho fatto oggi», ha detto. L’aumento della spesa sarà complessivamente di 70 miliardi di sterline all’anno, di cui circa la metà sarà finanziata dalle tasse, mentre la restante parte – 32 miliardi – sarà finanziata attraverso prestiti.
Gran parte degli introiti fiscali aggiuntivi deriverà dalla tassazione dei super ricchi e della classe media, mentre la manovra britannica si propone come obiettivo la tutela dei lavoratori. In particolare, è previsto un aumento dei contributi previdenziali nazionali, che passeranno dal 13,8% al 15%, a carico dei lavoratori, un aumento dell’imposta sulle plusvalenze dal 10% al 18% e un aumento dell’imposta di bollo sulle seconde case che passerà dal 3% al 5%. L’imposta sulle successioni sarà estesa anche alle pensioni e alle aziende agricole e sarà abolito il regime “Non-Dom” (Resident Non Domicilied). Si tratta di un regime fiscale che consente agli individui residenti nel Regno Unito, la cui abitazione principale (domicilio) però è situata all’estero, di non assoggettare a tassazione tutti i redditi e i capital gain di fonte estera che non sono su un conto bancario britannico. Il progetto di abolizione del regime Non-Dom era già stato iniziato dai Tory.
Grazie all’aumento delle imposte, al Sistema Sanitario Nazionale (NHS) saranno destinati più di 22 miliardi: «A causa delle difficili decisioni che ho preso su tasse, welfare e spesa, posso annunciare che sto fornendo un aumento di 22,6 miliardi di sterline nel bilancio sanitario quotidiano e un aumento di 3,1 miliardi di sterline nel bilancio di capitale per quest’anno e l’anno prossimo», ha affermato la cancelliera. Per quanto riguarda l’istruzione, invece, è previsto uno stanziamento di 6,7 miliardi. Questa iniezione di liquidità permetterà, da un lato, di ridurre le liste di attesa degli ospedali pubblici, che hanno raggiunto livelli record, e dall’altro, di assumere migliaia di nuovi insegnanti. «Sono in grado di fornire un’iniezione di finanziamenti immediati nei prossimi due anni per stabilizzare e sostenere i nostri servizi pubblici», ha detto nel suo discorso la ministra delle Finanze. La legge di bilancio prevede inoltre l’aumento del salario minimo che, in base alla raccomandazione della Low Pay Commission, sarà aumentato del 6,7%, portandolo a 12,21 sterline l’ora, ovvero fino a 1.400 sterline l’anno per un lavoratore a tempo pieno. Un altro ambito a cui andranno ingenti finanziamenti è quello dei Trasporti: 500 milioni di sterline saranno impiegati per riparare le strade locali e le buche, mentre un miliardo di sterline sarà utilizzato per acquistare autobus nuovi, per effettuare investimenti nel Transpennine Route Upgrade e per il completamento della Linea ferroviaria ad alta velocità (HS2) fino a London Euston.
Se le tasse – su cui ha puntato maggiormente la finanziaria laburista – sono uno strumento fondamentale per la redistribuzione della ricchezza e per drenare la quantità di moneta qualora ce ne sia troppa in circolazione, riducendo così l’inflazione, rientrano comunque all’interno delle politiche fiscali restrittive che fanno capo al regime di austerità. All’interno di questo contesto, la cancelliera britannica ha ribadito l’importanza della «regola di stabilità» che «significa che porteremo il bilancio corrente in pareggio in modo da non indebitarci per finanziare la spesa quotidiana. Rispetteremo questa regola nel 2029-30».
L’Office for Budget Responsibility (OBR) – ente pubblico che fornisce analisi e previsioni indipendenti sulle finanze statali, finanziato dal Tesoro – ha previsto una crescita moderata per gli anni a venire, lasciando intendere, secondo il quotidiano inglese The Independent, che le misure non avrebbero stimolato la crescita economica, che sarebbe risultata inferiore a quanto stimato in precedenza. Le stime dell’OBR prevedono un aumento del PIL dell’1,8% nel 2026 (in calo dal 2%), dell’1,5% nel 2027 (in calo dall’1,8%) e dell’1,5% nel 2028 (in calo dall’1,7%). Il previsore indipendente del bilancio britannico ha affermato allo stesso tempo che i suoi piani avrebbero dato impulso alla sesta economia mondiale nel breve periodo, ma avrebbero anche aumentato l’inflazione. Uno scenario non troppo edificante per l’economia britannica che è diventata il fanalino di coda delle economie del G7. Si prevede, infatti, che l’inflazione rimarrà più alta del previsto, raggiungendo il 2,3% nel 2026, il 2,1% nel 2027 e il 2,1% nel 2028. Ciò ha spinto gli investitori a scommettere che la BoE (Bank og Engalnd) non avrebbe ridotto i tassi di interesse nel corso dell’anno successivo.
Con la legge di bilancio laburista le tasse hanno raggiunto il 38% del PIL, il livello più alto mai raggiunto nel Regno Unito, soprattutto a scapito dei super ricchi, che saranno colpiti anche con l’aumento del 50% delle tasse sui jet privati.
[di Giorgia Audiello]
Fonte: lindipendente.online