Fine spiegato semplice.
Mentre a Gaza continuano a cadere bombe e il bilancio dei morti palestinesi ha superato quota 4000, e gli aiuti umanitari per la Striscia sono ancora bloccati in Egitto, la vicenda del massacro dell’ospedale Al Ahli, dove in seguito a un’esplosione sono morte centinaia di persone, è ancora centrale.
Perché a Israele, così come può permettersi calpestare il diritto internazionale e umanitario come testimoniano tante risoluzioni non rispettate, è anche consentito di ribaltare i fatti. Almeno in occidente.
Per media e governi occidentali a causare il massacro è stato un razzo della Resistenza palestinese finito sull’ospedale, senza il minimo dubbio.
Non bastava puntare il dito contro i palestinesi, è curiosa, quanto drammatica, la dichiarazione ripresa dall’Ansa, ieri, dell’ambasciatore israeliano presso l’Ue e la Nato, Haim Regev, nel corso di un incontro con la stampa a Bruxelles.
In merito alla strage, Regev ha dichiarato che “non è il momento per un’indagine internazionale” che, tra l’altro, magari potrebbe essere anche direzionata a favore dello stesso Israele.
“Il responsabile è Hamas e noi abbiamo mostrato le prove per quanto possibile poiché non possiamo condividere pubblicamente tutte le informazioni: spero che vi fidiate più di noi, di un Paese democratico, che di un’organizzazione terroristica”.
Punto, non si discute, hanno ragione loro, assunti a detentori della verità.
Per fortuna, c’è chi, come Al Jazeera, non si rassegna alle verità di comodo. L’emittente del Qatar con un suo team di verifica, SANAD, ha ristabilito l’andamento dei fatti. A quest’opera di Fact Checking perfino LA7 ha riconosciuto il suo valore. Proprio non si poteva bollare come “fake” o “propaganda”.
Qual è stato il lavoro di al Jazeera e cosa ha dimostrato il suo filmato?
Secondo l’emittente del Qatar, “l’esplosione è avvenuta martedì intorno alle 19:00 ora locale (16:00 GMT). Le riprese dal vivo di Al Jazeera hanno mostrato una luce brillante che si alzava nel cielo e lampeggiava due volte prima di cambiare drasticamente direzione ed esplodere. Si vede quindi un’esplosione a terra in lontananza, seguita da una seconda esplosione molto più grande più vicina alla telecamera.”
An Al Jazeera digital investigation found no grounds for the Israeli army’s claim that the strike on the al-Ahli Arab hospital in Gaza was caused by a failed rocket launch. pic.twitter.com/DQsrBXfwmL
— Al Jazeera English (@AJEnglish) October 19, 2023
Si evidenzia che “in seguito, filmati e immagini dall’interno del complesso ospedaliero mostravano circa due dozzine di veicoli distrutti in un parcheggio. Erano circondati da edifici danneggiati con alcune finestre saltate e sangue sui muri e sul terreno.”
Dunque, il team di verifica Sanad di Al Jazeera “ha scoperto che le dichiarazioni israeliane sembrano aver interpretato erroneamente le prove per costruire una storia secondo cui uno dei lampi registrati da diverse fonti era un razzo inceppato. Sulla base di un esame dettagliato di tutti i video, Sanad ha concluso che il flash che Israele ha attribuito a una mancata accensione era in realtà coerente con il sistema di difesa missilistico israeliano Iron Dome che intercettava un missile lanciato dalla Striscia di Gaza e lo distruggeva a mezz’aria.”
Non finisce qui, Al Jazeera cita Channel 4, la quale “ha pubblicato un’analisi video che esamina le prove presentate da entrambe le parti, ha affermato che “non vi è alcuna prova che le esplosioni a mezz’aria e a terra siano necessariamente collegate”.
Da al Jazeera ritengono, comunque, che “finora non sembrano esserci prove conclusive per determinare chi si nascondesse dietro la seconda esplosione, quella che ha colpito l’ospedale di al-Ahli. Diverse organizzazioni hanno suggerito che il cratere relativamente piccolo lasciato dall’attacco sembra incompatibile con le armi abitualmente lanciate da Israele.”
Oltre i rapporti di Bellingat e PAX Protection of Civilians, la tv del Qatar fa riferimento ad un’inchiesta della BBC:
“I filmati esaminati dalla BBC, nel frattempo, hanno rivelato incongruenze nella ricostruzione degli eventi presentata mercoledì dal portavoce dell’esercito israeliano Daniel Hagari. ‘Il portavoce ha detto che il fuoco è stato sparato da un cimitero vicino – e c’è un cimitero vicino all’ospedale. Ma una mappa mostrata dal portavoce mostrava un sito di lancio più lontano. Non siamo riusciti a localizzare un cimitero lì”, ha riferito la rete britannica.
Inoltre, “una parte importante delle prove mancanti sono i frammenti di missili. I proiettili sono spesso identificabili dai rottami del loro guscio e possono essere utilizzati per determinare l’origine del proiettile, ma in questo caso le prove devono ancora essere trovate.”
Nelle prove presentate da Israele rilanciate come verità assoluta anche in Italia, in merito ad un audio di una conversazione tra due esponenti di Hamas che sostanzialmente parlano di un razzo fabbricato male, in pratica dell’errore, Channel 4 ha definito “discutibile la credibilità della chiamata a causa della sintassi utilizzata, dell’accento e del tono della voce.”
A tal proposito, è stato citato l’episodio di un giornalista che ha fatto questa osservazione a Daniel Hagari, portavoce dell’esercito israeliano durante luna conferenza stampa: “Vorrei che affrontassi la questione della credibilità, perché… l'[esercito israeliano] ha un track record tutt’altro che perfetto con la questione della credibilità”.
Nella sua risposta, Hagari ha ammesso le carenze precedenti, ma ha detto che ora è diverso. Probabilmente ha ragione, è diverso perché l’occidente si è schierato in maniera così acritica e compatta a sostegno di Israele che potrebbe permettersi di fare e dire quello che vuole.
L’inchiesta di al Jazeera, il modo in cui è stata accolta, anche se era impossibile screditarla per come realizzata, rappresenta un segnale politico.
Se da alleati di riferimento come il Qatar partono questi segnali, dopo avergli voltato già le spalle rifiutandosi di supplire alle forniture di gas della Russia all’indomani dello scoppio della guerra in Ucraina, per l’occidente e i suoi accoliti si fa veramente dura.
L’occidente proprio non si vuole accorgere che a oriente come a sud del mondo non si fidano più. Niente di negativo se come, in questo caso del massacro dell’Ospedale di al Ahli viene ristabiita la verità.
Fonte: lantidiplomatico.it