Due anni dopo l’inizio della SMO l’Occidente è totalmente paralizzato

Spiegato semplice

Due anni fa, il presidente della Russia, Vladimir Putin, ha iniziato una missione militare speciale in Ucraina. Questo è successo dopo che la Russia ha riconosciuto due aree income indipendenti. Putin pensava che l’Ucraina e i suoi alleati stessero pianificando di fare del male alle persone che parlano russo lì. Quando ha iniziato la missione, sapeva che i paesi occidentali sarebbero stati molto arrabbiati e avrebbero punito lacon molte sanzioni. Ma Putin voleva che la Russia diventasse più forte e indipendente, producendo le cose di cui ha bisogno da sola, invece di dipendere dagli altri paesi.

Un uomo francese che vive in Russia da molti anni ha scritto unche dice che la Russia ha una grande forza militare e che l’Ucraina non è veramente una nazione unita perché le persone lì sono molto diverse. Dice anche che l’Ucraina ha molti problemi con lae che i media in Europa non raccontano la verità su queste cose.

Il libro parla anche di come alcuni paesi, come la Polonia, pensavano che la Russia avrebbe avuto problemi interni, ma si sbagliavano. Putin ha reso l’economia russa più forte, proprio comeleader cinese ha fatto con lamolti anni fa.

Recentemente, i ministri degli esteri di molti paesi si sono incontrati in Brasile, ma non hanno raggiunto grandi accordi. Il ministro degli esteri russo ha detto che i paesi occidentali non vogliono davvero parlare seriamente dell’Ucraina e che la Russia risponderà alle nuovelavorando per essere più autosufficiente. Ha anche detto che se l’Europa vuole parlare con la Russia, deve essere pronta a trattare la Russia con rispetto.

Infine, il libro dice che il mondo sta cambiando e che i paesi in Asia,e America Latina stanno diventando più importanti. La Russia vuole lavorare con questi paesi per creare un mondo dove non ci sia un solo paese o gruppo di paesi che controlla tutto.

Fine spiegato semplice.

Pepe Escobar – Strategic Culture Foundation – 24 febbraio 2024

Esattamente due anni fa, il 24 febbraio 2022, Vladimirannunciava l’avvio – e descriveva gli obiettivi – di un’operazione militare speciale (SMO) in Ucraina. Era l’inevitabile seguito di quanto accaduto tre giorni prima, il 21 febbraio – esattamente 8 anni dopo Maidan 2014 a– quando Putin aveva riconosciuto ufficialmente le repubbliche autoproclamate di Donetsk e Lugansk.

In questo breve lasso di tempo – denso di significati – di soli tre giorni, tutti si aspettavano che lerusse sarebbero intervenute militarmente per porre fine ai massiccie fuoco di artiglieria in corso da tre settimane su tutta la linea del fronte – che avevano persino costretto il Cremlino a evacuare le popolazioni a rischio verso la Russia. L’intelligence russa aveva prove inconfutabili che le forze di Kiev sostenute dallaerano pronte a eseguire una pulizia etnica delrussofono.

Il 24 febbraio 2022 è stato il giorno che ha cambiato per sempre ladel XXI secolo, in diversi modi complessi. Soprattutto, ha segnato l’inizio di un feroce confronto a tutto campo, “tecnico-militare” come lo chiamano i russi, tra l’Impero del Caos, della Menzogna e del Saccheggio, i suoi vassalli del NATOstan, facilmente malleabili, e la Russia – con l’Ucraina come campo di battaglia.

Non c’è dubbio che Putin avesse calcolato, prima e durante questi tre giorni fatidici, che le sue decisioni avrebbero scatenato la furia senza limiti dell’Occidente collettivo, con tanto di tsunami di sanzioni.

Ecco il problema: si tratta di sovranità. E una vera potenza sovrana non può vivere sotto minacce permanenti. È persino possibile che Putin abbia voluto (corsivo mio) che la Russia venisse sanzionata a morte. Dopo tutto, la Russia è così ricca per natura che, senza una seria sfida dall’estero, la tentazione di vivere delle sue rendite importando ciò che potrebbe facilmente produrre è enorme.

Gli eccezionalisti hanno sempre gongolato dicendo che la Russia è “una stazione di servizio con armi nucleari“. È ridicolo. Il petrolio e il gas, in Russia, rappresentano circa il 15% del PIL, il 30% del bilancio statale e il 45% delle esportazioni. Il petrolio e il gas aggiungono potenza all’economia russa, non sono un freno. Putin, scuotendo l’autocompiacimento della Russia, ha generato una stazione di servizio che produce tutto ciò di cui ha bisogno, completa dinucleari e ipersoniche senza rivali. Non c’è altro da dire (il romanesco “mettece nà pezza” forse rende meglio l’idea, N.d.T.).

L’Ucraina “non è mai stata meno una nazione”.

Xavier Moreau è un analista politico-strategico francese che vive in Russia da 24 anni. Diplomato alla prestigiosa accademia militare di Saint-Cyr e con un diploma alla Sorbona, conduce due programmi su RT France.

Il suo ultimo libro, “Ukraine: Pourquoi La Russie a Gagné” (“Ucraina: perché la Russia ha vinto“), appena uscito, è un manuale essenziale per il pubblico europeo sulle realtà della guerra, non su quelle fantasie infantili architettate in ambito NATOstan da “esperti” istantanei con meno di zero esperienza combinata militare e di armi.

Moreau chiarisce molto bene ciò che ogni analista imparziale e realista sapeva fin dall’inizio: la devastante superiorità militare russa, che avrebbe condizionato la partita finale. Il problema, tuttavia, è come questa partita finale – la “smilitarizzazione” e la “denazificazione” dell’Ucraina, come stabilito da– sarà raggiunta.

Ciò che è già chiaro è che la “smilitarizzazione”, dell’Ucraina e della NATO, è un successo eclatante che nessuna nuova arma meravigliosa – come gli F-16 – sarà in grado di cambiare.

Moreau comprende perfettamente come l’Ucraina, quasi 10 anni dopo Maidan, non sia una nazione; “e non lo è mai stata meno“. È un territorio in cui si mescolano popolazioni che tutto separa. Inoltre, è uno Stato fallito – “grottesco” – fin dalla sua indipendenza. Moreau spende diverse pagine molto divertenti per ripercorrere la grottesca corruzione in Ucraina, sotto un regime che “ottiene i suoi riferimenti ideologici contemporaneamente attraverso gli ammiratori di Stepan Bandera e Lady Gaga“.

Nulla di tutto ciò, ovviamente, viene riportato dai mediamainstream controllati dagli oligarchi.

Attenzione a “Deng Xiao Putin”

Il libro offre un’analisi estremamente utile di quelle squilibrate élite polacche che hanno “una pesante responsabilità nella catastrofe strategica che attende Washington ein Ucraina“. I polacchi credevano davvero che la Russia si sarebbe sgretolata dall’interno, con tanto dicolorata contro Putin. Questo si può a malapena definire come Brzezinski sotto allucinogeni.

Moreau mostra come il 2022 sia stato l’anno in cui il NATOstan, in particolare gli anglosassoni – storicamente razzisti russofobi – erano convinti che la Russia si sarebbe piegata perché è una “potenza povera”. Ovviamente, nessuno di questi luminari ha capito come Putin abbia rafforzato l’economia russa, proprio come Deng Xiaoping ha fatto con quella cinese. Questa “auto-intossicazione“, come la definisce Moreau, ha fatto meraviglie per il Cremlino.

Ormai è chiaro anche ai sordi, ai muti e ai ciechi che la distruzione dell’economia europea è stata un’enorme vittoria tattica eper l’Egemone, tanto quanto lalampo contro l’economia russa è stata un fallimento abissale.

Tutto ciò ci porta alla riunione dei ministri degli Esteri deldi questa settimana a Rio. Non è stata esattamente una svolta. Il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov ha detto chiaramente che l’Occidente collettivo al G20 ha cercato in tutti i modi di “ucrainizzare” l’agenda – con un successo inferiore a zero. Sono stati messi in minoranza e contrastati dai membri deie del Sud globale.

Nella sua conferenza stampa, Lavrov non poteva essere più netto sulle prospettive della guerra collettiva dell’Occidente contro la Russia. Ecco i punti salienti:

  • I Paesi occidentali non vogliono assolutamente un dialogo serio sull’Ucraina.
  • Non ci sono state proposte serie da parte degli Stati Uniti per avviare contatti con lasulla stabilità strategica; la fiducia non può essere ripristinata ora che la Russia è dichiarata un nemico.
  • Non ci sono stati contatti a margine del G20 né con Blinken né con ilbritannico.
  • La Federazione Russa risponderà alle nuove sanzioni occidentali con azioni concrete che riguardano loautosufficiente dell’economia russa.
  • Se l’Europa cerca di ristabilire i legami con la Federazione Russa, facendola dipendere dai suoi capricci, questi contatti non sono necessari.

In poche parole, diplomaticamente: siete irrilevanti e non ci interessa.

Questo a completamento dell’intervento di Lavrov durante il vertice, che ha definito ancora una volta un percorso chiaro e di buon auspicio verso il multipolarismo. Ecco i punti salienti:

  • La formazione di un ordine mondiale multipolare equo senza un centro e una periferia definiti è diventata molto più intensa negli ultimi anni. I Paesi asiatici, africani e latinoamericani stanno diventando parti importanti dell’economia globale. Non di rado, ne stanno definendo il tono e le dinamiche.
  • In questo contesto, molte economie occidentali, soprattutto in Europa, stanno ristagnando. Queste statistiche provengono da istituzioni controllate dall’Occidente – FMI,e OCSE.
  • Queste istituzioni stanno diventando reliquie del passato. La dominazione occidentale sta già compromettendo la loro capacità di rispondere alle esigenze dei tempi. Nel frattempo, oggi è del tutto evidente che gli attuali problemi dell’umanità possono essere risolti solo attraverso uno sforzo concertato e con la dovuta considerazione per gli interessi dele, in generale, di tutte le realtà economiche globali.
  • Istituzioni come il Fondo Monetario Internazionale, la Banca Mondiale, la BERS e la BEI stanno dando priorità alle esigenzee di altro tipo di Kiev. L’Occidente ha stanziato più di 250 miliardi di dollari per far fronte alla sua subalternità, creando così carenze di fondi in altre parti del mondo. L’Ucraina sta assorbendo la maggior parte dei fondi, relegando l’Africa e altre regioni del Sud globale al razionamento.
  • I Paesi che si sono screditati ricorrendo ad azioni illegali che vanno dalle sanzioni unilaterali e dal sequestro di beni sovrani e proprietà private ai blocchi, agli embarghi e alladegli operatori economici in base alla nazionalità per regolare i conti con i loro avversari geopolitici non possono essere considerati garanti della stabilità finanziaria.
  • Senza dubbio, per democratizzare il sistema di governance economica globale sono necessarie nuove istituzioni che puntino sul consenso e sul vantaggio reciproco. Oggi assistiamo a dinamiche positive per il rafforzamento di varie alleanze, tra cui i BRICS, la SCO, l’ASEAN, l’Unione Africana, la LAS, la CELAC e la EAEU.
  • Quest’anno la Russia presiede il BRICS, al quale si sono aggiunti diversi nuovi membri. Faremo del nostro meglio per rafforzare il potenziale di questa associazione e i suoi legami con il G20.
  • Considerando che 6 dei 15 membri del Consiglio di Sicurezza dellerappresentano il blocco occidentale, sosterremo l’espansione di questo organismo solo attraverso l’adesione di Paesi dell’Asia, dell’Africa e dell’America Latina.

Questo è lo stato reale delle cose, dal punto di vista geopolitico, a due anni dall’inizio della SMO.

pepe_escobarPepe Escobar è un analista geopolitico e autore indipendente. Il suo ultimo libro è Raging Twenties. È stato politicamente cancellato da Facebook e Twitter. È possibile seguirlo su su Telegram.

Link: https://strategic-culture.su/news/2024/02/24/two-years-after-start-smo-west-totally-paralyzed/

Scelto e tradotto (IMC) da CptHook per ComeDonChisciotte

Fonte: comedonchisciotte.org

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