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Versione audio dell’articolo:La presidenza Bukele e la sfida al potere monetario internazionale
Durata: 13min e 51sec
Dopo le recenti elezioni presidenziali nella Repubblica di El Salvador, questo articolo analizza il successo della rielezione di Nayib Bukele, un leader che ha portato a una trasformazione del paese e che ora si trova di fronte alla sfida di mantenere la prosperità e il sostegno conquistato a fatica dai suoi cittadini.
In seguito alle elezioni presidenziali del 4 febbraio 2024, Nayib Bukele, attualmente in carica, è uscito vittorioso e ha continuato a svolgere il suo ruolo di figura di trasformazione nella scena politica della piccola repubblica centroamericana. Dopo la schiacciante vittoria, Bukele si è rivolto ai suoi sostenitori nella capitale del paese, illustrando i successi del suo primo mandato e le misure adottate per trasformare El Salvador nel paese più sicuro del Centro America.
Ha quindi mobilitato i suoi cittadini affinché difendessero la sua visione di democrazia, confermata dal voto della nazione, invitando la comunità internazionale, in particolare gli Stati Uniti e alcune delle cosidette “associazioni per i diritti umani“, a riflettere sul modo in cui concepiscono i loro valori democratici. Il suo discorso è stato preceduto da incontri con rappresentanti degli Stati Uniti, durante i quali ha accusato apertamente gli USA di ipocrisia.
Nel corso della celebrazione per la vittoria alle elezioni, Bukele ha ricevuto uno straordinario sostegno da parte delle decine di migliaia di persone riunite per commemorare l’inizio del suo secondo mandato, dimostrando così la sua popolarità e il rinnovato sostegno della popolazione.
Bukele è diventato incredibilmente popolare, sia a livello nazionale che internazionale. Riconosciuto per la sua presenza carismatica sui social media e i suoi incontri diretti con i leader mondiali, Bukele ha suscitato sia consensi che critiche. Affrontando questioni che spaziano dalla politica all’economia, dalla filosofia al cambiamento sociale, Bukele non si è mai tirato indietro dal confronto.
Spesso paragonato a personaggi come Donald Trump ed Elon Musk per il suo coinvolgimento personale con il pubblico attraverso i social media, il suo approccio al governo, che unisce strategie “populiste” con politiche favorevoli al libero mercato (quello vero), lascerà comunque un’eredità complessa in El Salvador.
La sua rielezione per un secondo mandato, che ha superato i limiti costituzionali del suo Paese e ha suscitato critiche da parte dell’establishment internazionale, ha evidenziato il suo peculiare approccio alla governance e la sua straordinaria popolarità, riscontrata in un Nayib Bukele presidency" href="https://en.wikipedia.org/wiki/Opinion_polling_on_the_Nayib_Bukele_presidency">sondaggio di gradimento del 92% poco prima delle elezioni.
Il giovane Presidente del Salvador è quindi diventato senza dubbio una figura controversa nel panorama politico internazionale, ma ha raggiunto un successo straordinario. Ha brillato in modo eccezionale in una regione del mondo segnata da continui e talvolta tragici cambiamenti politici, seguendo un percorso veramente innovativo, che posiziona il Salvador come precursore di idee politiche ancora poco esplorate (e anche molto ostracizzate) a livello globale.
Primi anni di vita e background
I primi anni di vita di Nayib Bukele, nato nel 1981, sono stati segnati dalla guerra civile in corso in El Salvador, che si concluse con gli accordi di pace nel 1992. Cresciuto in una famiglia di origini palestinesi, benestante e politicamente attiva, Bukele si trovò ad affrontare presto i pregiudizi a causa delle tensioni globali causate dai gruppi terroristici islamici. Verso la fine degli anni ’90, la sua famiglia fu fermata all’aeroporto e interrogata per giorni per sospetti legami con tali gruppi. Questa esperienza influenzò profondamente Bukele, tanto che alla fine del liceo si definì “terrorista di classe” nel suo annuario.
Nayib Bukele proviene da una famiglia cristiano-palestinese benestante che fuggì dai territori occupati da Israele nel secolo scorso. Nayib è uno dei figli di Armando Bukele Kattán, un influente uomo d’affari salvadoregno, noto per aver aperto il primo McDonald’s in El Salvador, oltre che fondatore di una società di pubbliche relazioni che aveva, come principale cliente, il Liberazione Nazionale Farabundo Martí" href="https://it.wikipedia.org/wiki/Fronte_Farabundo_Mart%C3%AD_per_la_Liberazione_Nazionale">Fronte di Liberazione Nazionale Farabundo Martí (FMLN), un partito salvadoregno, di estrema sinistra, che fu il successore politico del gruppo guerrigliero di sinistra attivo durante la guerra civile salvadoregna. In seguito, Armando Bukele, si convertì all’Islam, diventando un noto Imam del Paese dove fondò anche numerose moschee.
Nonostante le iniziali riserve del padre riguardo alle sue ambizioni politiche, Nayib rimase determinato, non solo non seguendo il padre nelle sue scelte di carattere religioso, ma tracciando minuziosamente il suo percorso costruendo così la sua carriera nel panorama politico in El Salvador, che alla fine lo avrebbe portato alla presidenza.
Ascesa politica
Il percorso politico di Bukele ha avuto inizio proprio all’interno dell’FMLN. La sua ascesa all’interno di quel partito è stata rapida e caratterizzata da crescenti tensioni, poiché il suo approccio, appariscente e ostentato, entrava in conflitto con le posizioni tradizionali del partito. Nonostante l’opposizione dei membri più conservatori del partito, aveva un buon numero di sostenitori e pochi mettevano in discussione le sue iniziative comunitarie e il valore pragmatico che portava all’FMLN, tramite una base di sostenitori costantemente in crescita. Con l’avanzare della sua carriera politica, Bukele fu eletto sindaco di Nuevo Cuscatlán e successivamente sindaco di San Salvador, la capitale del paese. Queste posizioni gli hanno permesso di continuare a mostrare il suo stile di governo dinamico e progressista, costruendo biblioteche e sostenendo programmi giovanili per migliorare gli standard di vita dei suoi elettori. Tuttavia, la crescente divergenza ideologica e di approccio hanno alla fine portato ad una rottura con l’FMLN, spingendo Bukele verso il partito GANA (Grande Alleanza per l’Unità Nazionale), un movimento politico di minoranza in El Salvador.
Nel 2019, Bukele, all’età di 37 anni, è infine emerso come il presidente più giovane di El Salvador, rappresentando una netta rottura con decenni di dominio dei partiti politici tradizionali.
Mandato presidenziale e partito delle nuove idee
Il primo mandato presidenziale di Bukele, caratterizzato da un elevato livello di gradimento, nonostante le accuse di autoritarismo che arrivavano da ogni parte del mondo, hanno portato a trasformazioni significative per la Repubblica di El Salvador. Durante il suo governo, mentre affrontava le sfide di una legislatura controllata dal duopolio di partiti di lunga data, ha fondato il partito “Nuevas Ideas” a metà del suo mandato. Ottenendo così una vittoria schiacciante alle elezioni legislative del 2021, che gli hanno consentito di ristrutturare completamente le dinamiche politiche della nazione. Grazie al solido sostegno dell’elettorato e al suo saldo controllo sia del gabinetto che del ramo legislativo del governo e di quello della Corte Costituzionale, Bukele è quindi riuscito a far approvare una legge che gli avrebbe permesso di governare per più di un mandato previsto dalla Costituzione (attirandosi così ulteriore astio dai media mainstream occidentali che vedevano nel suo successo un chiaro segnale di pericolo per l’ordine costituito che regnava nel Paese).
Ovviamente tutto questo suscitò scalpore anche in patria oltre che all’estero, in particolare da parte degli altri due principali partiti di El Salvador. Tuttavia, con indici di approvazione ad una cifra, i partiti tradizionali ebbero poche speranze di rallentare la seconda corsa di Bukele alle elezioni del 2024.
Visione economica e riforme
La visione economica del presidente Bukele si distingue per l’importanza data alle riforme.
Una delle riforme più significative è stata l’introduzione del Bitcoin come valuta a corso legale nel Paese.
Questa decisione è stata presa con l’obiettivo di promuovere l’emancipazione finanziaria del Paese (allora gravemente indebitata con le varie istituzioni finanziarie internazionali) sfidando di fatto le politiche monetarie tradizionali, che prevedono il monopolio dell’emissione di valuta da parte delle Banche Centrali agli Stati, attraverso l’indebitamento nazionale per ripagare l’interesse su tali emissioni. Inoltre, l’amministrazione del presidente Bukele ha posto grande enfasi sull’imprenditorialità, sull’innovazione e sugli investimenti stranieri.
Progetti come Bitcoin Beach, per attirare surfisti da tutto il mondo in un ambiente moderno governato e finanziato attraverso la criptovaluta, così come l’iniziativa Volcano Bond, ovvero l’emissione di Obbligazioni Statali Garantite dall’estrazione dei Bitcoin, che verrà alimentata dall’energia geotermica dei vulcani del Paese sono solo alcuni esempi. Questi investimenti in infrastrutture strategiche sono quindi operazioni concrete per sottrarre il Paese dal sistema monetario basato sull’emissione di valuta a carattere debitorio.
Tutto questo, ovviamente, non fa bene all’immagine del sistema monetario in auge che, quindi, demonizza tali iniziative tramite articoli e opinioni diffuse da media non proprio obbiettivi, anzi, piuttosto asserviti a tale sistema (insomma non sia mai che altri paesi prendano spunto da questa “repubblica delle banane” per generare valuta sfruttando risorse energetiche e infrastrutturali reali, anziché farlo in modo debitorio, basato su teorie monopolistiche monetarie, che alimentano il sistema stesso).
Tutto ciò ha quindi portato alla progettazione di un nuovo aeroporto e di linee ferroviarie, che sono state realizzate per sostenere la crescita economica del Paese e attirare così il previsto afflusso del turismo internazionale oltre agli investimenti relativi.
Anche le famigerate agenzie di Rating hanno dovuto prendere atto dell’innovazione che sta avvenendo nel Paese, cambiando il Rating della Repubblica in una “Stable” -B, dopo averla rivista al ribasso negli anni precedenti
Governance e Relazioni Internazionali
L’approccio di Bukele alla governance, caratterizzato dalla responsabilità finanziaria e dagli sforzi per semplificare le operazioni governative, oltre il rimuovere il suo Paese dalla dipendenza dal debito monetario imposto dal “sistema”, ha ovviamente suscitato sia apprezzamenti che critiche. La sua posizione nei confronti dei suoi numerosi critici internazionali, tra cui gli Stati Uniti, l’Unione Europea e il Fondo Monetario Internazionale, aggiunge complessità e interesse al suo stile di leadership.
Nonostante le critiche del “sistema”, che governa la finanza e la politica in occidente, l’approccio economico “Cypherpunk” di Bukele lo hanno reso popolare tra le persone di orientamento libertario e tra coloro (e chi vi scrive è tra questi) che considerano lo status quo delle relazioni finanziarie internazionali come semplice sfruttamento delle popolazioni. Questo, d’altro canto, ha reso inevitabile il mancato sostegno e la simpatia da parte dell’ordine internazionale costituitosi dopo la fine degli accordi di Bretton Woods.
Il futuro
L’amministrazione di Nayib Bukele è stata quindi caratterizzata da una serie di iniziative audaci, volte a posizionare il Paese come attore lungimirante nell’economia centro americana e globale, attirando, come abbiamo visto, le ire degli scettici e di chi ama lo status quo. Scetticismo che ha scatenato un’intensa esposizione mediatica focalizzata sul suo passato, sulla materia dei diritti umani, su controversie legali e voci di oscuri accordi con la malavita organizzata, nonché preoccupazioni riguardanti la concentrazione del potere, oltre all’adozione di Bitcoin come valuta a corso legale.
Ma nonostante le polemiche sollevate, è innegabile l’impatto positivo che Bukele ha avuto sull’economia e sulla sicurezza del suo Paese. A soli 42 anni, la leadership di Nayib Bukele rimane un vivace esperimento politico che, sebbene si svolga su scala ridotta (la Repubblica di El Salvador è veramente minuscola), potrebbe avere anche effetti globali nel lungo termine, spostando l’attenzione sull’adozione di massa dei BTC e della sua tecnologia per produrre valuta in modo decentralizzato. Questo contrasta efficacemente con l’evoluzione del sistema attuale che vorrebbe sfruttare la stessa tecnologia di scambio dei Bitcoin (blockchain) in modo centralizzato, tramite l’emissione delle CBDC, ovvero di avatar virtuali delle attuali valute legali che circolerebbero solo attraverso i Personal Wallet (portafogli personali), centralizzando e monopolizzando così, in modo molto efficace, sia l’emissione che la distribuzione della valuta emessa e rendendo di fatto schiava del debito, verso l’emittente, l’intera umanità.
La Storia di certo annoterà i cambiamenti di questo piccolo paese dell’America Centrale, e del suo eventuale impatto sulle politiche monetarie regionali, continentali se non addirittura mondiali, mentre l’attualità già registra, nel resto del mondo, le rilevanti questioni geopolitiche, finanziarie e culturali collegate a questa fase di cambiamento, che vede il futuro e tutti noi, veri protagonisti.
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Fonte: b17tv.com